KATHERINE di Anchee Min recensito da Miriam Ballerini
KATHERINE di
Anchee Min
© 1997 Teadue
ISBN 88-7818-211-7 € 7,00 Pag. 209
Un romanzo dal sapore esotico,
dove i nomi e i luoghi sono estremamente diversi da quelli che siamo abituati a
conoscere.
Nella Cina dopo Mao, Katherine,
una donna americana, giunge in Cina per insegnare l’inglese a degli allievi
adulti.
La sua presenza scatena qualcosa
negli animi dei suoi studenti, tutti indottrinati da Mao. Katherine simboleggia
la libertà, la seduzione, una vita assolutamente agli antipodi, rispetto alla
loro.
Katherine fa amicizia con Zebra,
vuole scrivere un libro sulla Cina, affascinata da sempre da questo paese.
Zebra continua a dirle che lei
non capisce cosa significhi essere cinese. Lei che, da ragazzina, è stata una
Guardia Rossa.
Testa di leone, amico di Zebra e
con la quale avrà una storia d’amore, s’innamora perdutamente di Katherine. Ma
lei lo respinge.
Testa di leone, a sua volta, è
amato da Fior di gelsomino. La ragazza fa di tutto per stare con lui, anche
subire delle umiliazioni.
Da una parte vediamo questa
ragazza sottomessa, dall’altra l’americana libera, che pensa con la propria
testa e segue il suo cuore. Poi abbiamo Zebra, che vuole capire, sapere, essere
anche lei una donna libera.
Katherine prepara le carte per
adottare Piccola lepre, una ragazzina muta che sta in un orfanotrofio; per il
proprio handicap viene derisa e picchiata dagli altri bambini. Molte bambine
vengono abbandonate in Cina, perché loro non hanno valore alcuno.
In seguito a una festa in cui
Katherine alza un poco il gomito e dove c’è chi trama contro di lei, “il
diavolo straniero”; la donna è costretta a tornare in America.
Resta in contatto con Zebra, che,
non volendo sottomettersi al regime, viene rimandata alla cava degli elefanti,
dove dovrà lavorare duramente.
Zebra salva Piccola Lepre e si
prepara a partire con lei per l’America, ma la piccola prende una brutta
malattia che circola nell’orfanotrofio e viene ricoverata in ospedale.
La fine del romanzo vede Piccola
Lepre che migliora e le lacrime di Zebra che, in cuor suo, ha preso una
decisione: “…mi resi conto che la mia vita era arrivata al punto che non
avrei più rinunciato, anche se non fossi riuscita ad andare in America. Non
avrei rinunciato. Era tutto quello che chiedevo a me stessa”.
Sulla copertina leggiamo:
erotico. Drammatico. Commovente.
È tutto questo e insegna usi e
modi di pensare lontani dal nostro mondo.
© Miriam Ballerini
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