04 novembre 2015

INFORMAZIONE O ISTIGAZIONE? di Miriam Ballerini

 INFORMAZIONE O ISTIGAZIONE?

Sono mesi, ormai, che guardando la tv mi pongo delle domande. I quesiti si sono fatti sempre più pressanti con l’aumentare di fatti di cronaca che mi hanno spinto a scrivere queste considerazioni.
I programmi televisivi si stanno riempiendo di trasmissioni che sono dei veri e propri processi contro colpevoli certi o presunti.
La nostra costituzione cita all’art. 27, co. 2 :«l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva».
In questi programmi tutto ciò non viene assolutamente rispettato. Fatti di cronaca vengono proposti e riproposti fino alla nausea, con particolari esibiti in tutta la loro cruenta efferatezza.
Scrittori si propongono quali esperti di omicidi (???), professionisti del settore si prestano al teatrino macabro messo su per cercare di giungere prima degli inquirenti alla soluzione del caso. Giornalisti invadenti si permettono di fare loro le indagini, di intervistare dei testimoni, a volte causando dei veri e propri danni a chi sta compiendo il proprio lavoro.
La vita della persona indagata viene letteralmente spalmata sullo schermo, pescando nel torbido, non pensando che ogni persona ha il diritto al rispetto, anche se colpevole. Anche chi commette errori ha una famiglia che non può e non deve pagare anch’essa lo scotto dello sbaglio altrui.
Leggo sulla rivista “Telesette” un’intervista a Roberta Petrelluzzi, che da anni conduce “Un giorno in pretura”. Una signora della tv, che sempre con rispetto e un tocco delicato ci ha portato a conoscere dei casi di cronaca, discussi dopo che ci sia stata una sentenza. Dice la Petrelluzzi: “C’è troppa morbosità, si fanno danni culturali e al processo. Tutti pensano di saperla più lunga degli altri… Bisognerebbe istituire una commissione di giuristi e giornalisti per stilare un regolamento”.
L’aspetto grave di questi trasmissioni, non bastasse quanto detto fin’ora, è che la gente, soprattutto quella anziana, è quasi costretta a seguirle. In una tv che è sempre più spazzatura, dove non c’è altro da vedere, ecco che la gente si deve sorbire tutto il giorno il fatto di cronaca qui, l’omicidio lì, la rapina là… tutto ciò, di fatto, acuisce nelle persone la sensazione che non si sia più sicuri, perché c’è una moltitudine di fatti di cronaca che ci dicono che si è in pericolo. In realtà, si presentano e ripresentano sempre gli stessi, anzi, ben venga un nuovo omicidio, così che ci si possano spendere sopra altre inutili parole.
Viene inneggiata la violenza, persone che arrivano a uccidere per difendersi, così dicono, sono applaudite da un pubblico che ritiene che la vita umana, perché appartenente a un criminale, valga meno dei beni che si possiedono. E ci sono fior fiori di esperti ad asserire che è giusto uccidere!
Mi vien da dire che allora aveva ragione Hermann Hesse quando diceva che “In natura non esiste nulla di così perfido, selvaggio, o crudele come la gente comune”.
Il buon senso dovrebbe farci dare una botta d’arresto, cercando di capire dove tutto ciò ci stia portando. È davvero questa la tv che vogliamo? Dove l’informazione va ben oltre, ci fa diventare tutti criminologi, esperti di delitti; dove tutti possiamo puntare il dito contro tutti, giudicando, scannando la vite altrui? Vorrei programmi culturali, che insegnino e, tutto ciò che riguarda i fatti di cronaca, torni ad essere materia solo delle persone che lo fanno per mestiere e missione e ci lasci fuori da questi scenari macabri.

© Miriam Ballerini

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