04 maggio 2015

LA CARTA DI MILANO, UN PATTO CONTRO LA FAME E LA POVERTA’ Le “idee di Expo 2015” – 20 milioni di firme per l’appello all’ONU di Antonio Laurenzano

           
LA  CARTA  DI  MILANO, UN PATTO CONTRO LA FAME E LA POVERTA’ Le “idee di Expo 2015” – 20 milioni di firme per l’appello all’ONU
di  Antonio Laurenzano

Con l’opening di venerdi 1 maggio, l’Expo Milano 2015 ha ufficialmente aperto i battenti al mondo. “E’ iniziato il domani”, ha dichiarato il premier Renzi. E per un domani sostenibile c’è la “Carta di Milano”, presentata alla vigilia di Expo, una sorta di Protocollo di Kyoto dell’alimentazione. Non un accordo intergovernativo ma un documento che comprende una lista di richieste rivolte ai governi per interventi legislativi finalizzati a rendere effettivo il diritto al cibo, come diritto umano fondamentale, e a tutelare le risorse naturali per  assicurare ai popoli della terra un equo sviluppo. Per la prima volta nella sua storia una Esposizione universale promuove un atto di impegno verso i governi sollecitando azioni responsabili.
 Un lungo percorso iniziato con la giornata “L’Expo delle idee” che il 7 febbraio u.s. ha riunito all’ Hangar  Bicocca di Milano oltre 500 esperti di vari settori, suddivisi in 42 tavoli di lavoro, che hanno iniziato a porre le basi per la stesura della Carta. Un vero e proprio laboratorio di pensiero multidisciplinare sviluppatosi su quattro tematiche: sviluppo sostenibile, antropologia, agricoltura e alimentazione, sociologia urbana.
La Carta di Milano è un manifesto collettivo, un atto politico e di sensibilizzazione globale sul ruolo del cibo e della nutrizione per una migliore qualità di vita. S’intende così trasformare i venti milioni di visitatori dell’esposizione universale di Milano in ambasciatori del cibo, il cibo come fonte di nutrizione e identità socio-culturale. Un documento di impegni di cittadinanza globale, perché la sottoscrizione è richiesta a persone di tutto il mondo ed è un’assunzione di responsabilità di fronte alle contraddizioni e ai paradossi del cibo che viene assunta da singoli, dalla società civile e dalle imprese. La Carta è strutturata su quattro target: i cittadini, con le loro azioni quotidiane; le associazioni, che raccolgono e diffondono le esigenze e le necessità della società civile; le imprese, che sono il cuore produttivo della nostra economia; i governi e le istituzioni (anche internazionali) che devono dare gli indirizzi politici.
Il documento, che sarà consegnato al Segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon  in ottobre, in occasione della sua venuta a Milano, rappresenta un modello globale per la nutrizione: l’eredità di Expo Milano 2015. In particolare, il “protocollo sul sistema alimentare sostenibile” , ideato dalla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, si pone tre obiettivi principali:
1)-ridurre al 50% entro il 2020 l’attuale spreco alimentare nel mondo pari a oltre 1,3 miliardi di tonnellate di cibo commestibile;
2)-limitare le speculazioni finanziarie e la quota dei terreni destinata alla produzione di biocarburanti a livello globale;
3)-compiere sforzi aggiuntivi per eliminare  fame e malnutrizione da un lato e obesità dall’altro.
Negli auspici del Commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, “Il successo di Expo non deve essere solo nei numeri ma nel richiamo ad avere un’anima! Vogliamo lasciarci alle spalle un mondo in cui la fame e lo spreco alimentare convivono, in cui l’obesità in un paese contrasta con la denutrizione in un altro”. L’obiettivo di fondo, attraverso la lotta agli sprechi alimentari, è quello di “risolvere le cause strutturali della povertà”, come ha auspicato Papa Francesco, per dire no a un’economia dell’esclusione e della iniquità che uccide e che causa profonde ingiustizie sociali.  “La radice di tutti i mali è l'iniquità, che continua a esistere perché non si perseguono politiche strutturali contro la povertà, ma si adottano rimedi emergenziali, per loro natura transitori. La terra, che è madre per tutti, chiede rispetto e non violenza. Dobbiamo riportarla ai nostri figli migliorata, custodita. Globalizziamo la solidarietà!”
Una grande sfida, una sfida da non perdere per  risolvere contraddizioni e squilibri che tengono insieme ricchezza e povertà, sovrapproduzione e carestia. Da Expo Milano 2015 le risposte per il futuro dell’umanità e del nostro pianeta. 

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