04 febbraio 2014

Facile da uccidere di John Katzenbach



 FACILE DA UCCIDERE                      di John Katzenbach
© 1988 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Pag. 503  € 8,40   ISBN: 8804364203

Questo romanzo tratta essenzialmente di viaggi: il percorso che il serial killer protagonista compie, fuggendo sulla via dei ricordi con una sua vittima.
Il viaggio, appunti, nelle sue reminiscenze e, per il lettore, il viaggio nella mente dell’omicida.
Un thriller ben congegnato, che non ha colpi di scena, crimini efferati messi in rilievo o effetti cruenti da sbattere sulla pagina.
Quello che troviamo è una psicologia presente che ci permette di comprendere come un bambino al quale accadano determinate cose, possa un giorno, compiere altrettante efferatezze.
Douglas, il fratello maggiore, è un fotografo di successo, Martin, uno psichiatra.
Nella loro infanzia dei maltrattamenti e abbandoni. Martin fa una vita ritirata, solitaria e si occupa di un gruppo di delinquenti sessuali.
A un certo punto della sua vita Douglas diventa un omicida, un serial killer che si diverte a riprodurre delitti simili a quelli di altri serial killer, così che vengano attribuiti e questi e mai a lui.
Ma non ha fatto i conti con l’investigatrice Mercedes Barren, alla quale viene uccisa la nipote.
Il colpevole viene arrestato, ma lei sa che non è lui l’omicida di Susan. In preda alla disperazione e a una sorta di voglia di vendetta, si mette sulle tracce del possibile criminale che le ha portato via la nipote.
Gli indizi la portano a Douglas; ma lui, nel frattempo, ha rapito una ragazza e, in un viaggio che lo riporta sui luoghi importanti per la sua memoria, la usa come biografa della propria vita malata.
La Barren scova Martin, il fratello che è totalmente all’oscuro della doppia di Douglas, anche se, forse, una parte di lui sapeva. Ma non sono sempre le persone che più ti amano quelle più cieche e che non vogliono vedere?
Infine si fa convincere dalla Barren a dare la caccia al fratello, ma il richiamo del sangue è più forte, fugge dall’investigatrice e corre in soccorso di Douglas, per dargli almeno la possibilità di spiegarsi e di consegnarsi alla polizia.
Un libro buono, di quelli che lasciano un senso, che ha in sé gli elementi della ricerca, della riflessione, della trama ben costruita.

© Miriam Ballerini

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