"La situazione delle carceri è gravissima, in gioco l'onore dell'Italia"
Rimini, 08 Febbraio 2013
Il
presidente Napolitano ha affermato: “La
situazione delle carceri è gravissima, in gioco l’onore dell’Italia”.
Un appello alle forze politiche che
andranno a governare. C’è la vita da salvare di tante persone con storie
precise e spesso vissuti drammatici. In particolare si pensi ai 55 bambini
chiusi nelle carceri con le loro madri. Abbiamo parlato con le alte cariche del ministero della Giustizia
dichiarando la nostra disponibilità piena ad accogliere tutte le mamme con i
loro figli. Perché non si va avanti ?
La
Comunità Papa Giovanni XXIII da anni sta portando avanti il progetto CEC
(Comunità Educante con i Carcerati)
oltre 300 detenuti ed ex detenuti svolgono percorsi educativi in cui la
recidiva si abbassa dal 70% al 10 %. Tale progetto potrebbe in poco tempo con
il coinvolgimento della comunità esterna estendersi a 20/30000 detenuti. Anche
i costi si potrebbero abbassare di ¼. Tale proposta l’abbiamo portata anche in
sede Europea. Eppure assistiamo all’immobilità della politica Italiana incapace
di dare risposte.
Anche
i 1400 detenuti con il fine” pena mai” del cosiddetto ergastolo ostativo
aspettano risposte concrete, oggi. Con i tanti proclami fatti, abbiamo illuso
detenuti, familiari e il mondo dell’associazionismo. Il nostro fondatore don Oreste Benzi ci ha educato a non
limitarci a dare risposte possibili, ma quelle che davvero rispondono al
bisogno profondo dell’uomo. Certamente ad oggi l’amnistia che anche il
presidente Napolitano auspica è necessaria, ma è una risposta che non risponde
nè al bene della società, nè al bene delle persone ristrette.
E’
necessario alzare lo sguardo.
E’ finito il
tempo dei proclami. Chiediamo che i politici del prossimo governo si mettano in
dialogo con le forze vive della società e mettano fine alle tante ingiustizie
fatte in nome della giustizia. E’ il tempo di passare davvero da una giustizia
vendicativa ad una giustizia educativa.
Per l’Associazione “Comunità” Papa Giovanni XXIII
Il Responsabile Generale
Giovanni Paolo Ramonda
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