24 dicembre 2012

Lezioni in carcere


  LEZIONI IN CARCERE

Il mondo carcerario è un universo vasto, che si compone di molte tessere.
Le attività, di qualsiasi genere, sono sempre ben accolte dai detenuti e fanno parte di quel percorso di rieducazione e reinserimento che tanto auspichiamo.
Recentemente ho scritto di ergastolo ostativo; spesso il mio scrivere si volge a questo mondo a parte perché si continui a parlarne e a dare voce a chi entra in contatto con le mura del carcere; siano essi detenuti, operatori o volontari.
In questo caso volgo la vostra attenzione verso chi entra in carcere per lavoro. Su linkedin, una community di professionisti, ho avuto modo di conoscere Elena Mearini, insegnante di scrittura creativa presso il carcere di San Vittore, a Milano.
Le ho posto qualche domanda per ampliare un poco la nostra veduta anche su questo aspetto.
Insegni scrittura creativa ai detenuti. Come sei entrata in carcere, tramite un’associazione?
Non faccio parte di un’associazione, la mia esperienza proviene da una collaborazione con il gruppo teatrale Opera Liquida, diretto da Ivana Trettel e attivo nel carcere di Opera.
A chi è rivolto il tuo insegnamento?
Il mio lavoro si svolge nella sezione maschile, con detenuti che di solito hanno condanne brevi o sono in attesa di pena definitiva.
Com’è il tuo rapporto coi detenuti?
Scopro una costante voglia di mettersi in gioco, da parte loro, un offrirsi agli sguardi con la verità cruda di chi ha compreso che masticare sbagli non sazia affatto.
In base alla mia esperienza ho notato che, chi lavora a contatto con i detenuti si accorge, alla fin fine, di avere davanti a sé delle persone. Tu cosa ne pensi?
C’è una nostalgia dell’umano, nelle carceri. La mancanza di quell’Accanto che soltanto il corpo a corpo di un affetto può dare. E allora ecco la predisposizione a stringere la mano a chiunque entri in contatto con loro, portando dentro le mura una striscia breve di orizzonte.

Forse, più che lezioni in carcere, questo squarcio sul mondo della detenzione è un’altra lezione di carcere.
Ringrazio Elena Mearini per la sua disponibilità e finirei rubandole questa frase che, più di molte parole, ci offre un momento di riflessione sui detenuti: “masticare sbagli non sazia affatto”.

 

© Miriam Ballerini

 

 

 

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