09 dicembre 2012

Libri: "Desperation" di Stephen King


© 1997 Sperling e Kupfer Editori S.p.A
ISBN 88-200-2363-6   Pag. 608  € 17,50
Inoltre ci sono alcune frasi un po’ troppo banali, che non sono da King!
Mentre, il personaggio più azzeccato, il più attraente, quello che più sorprende è senz’altro la figura di Johnny Marinville, lo scrittore. Così spregiudicato, senza peli sulla lingua, a volte così odioso da non potere che essere amato!
Un libro comunque potabile, e, laddove le pecche possano un tantino infastidire, subito dopo le si dimentica per qualche svolta imprevista.

I libri di King non possono mai definirsi datati, anche quando sono stati scritti tanti anni fa, perché sempre, incredibilmente, capaci di adattarsi all’anno che stiamo vivendo.
Da grande appassionata della scrittura di King, ritengo, però, che questo non sia uno dei libri meglio riusciti.
Ma partiamo dalla storia: Desperation, Nevada. Per raggiungere questa cittadina c’è una strada lunga e desolata che passa attraverso un paesaggio desertico.
Bellissima l’idea di fare giungere ogni personaggio da quella strada e di presentarcelo uno a uno, mentre percorre la via verso l’inferno, anche se ancora non lo sa.
Presso la cittadina è stata riaperta una miniera e Tak, un diabolico essere emerso dalla terra, si impossessa del corpo delle persone, usandole per muoversi, per poi gettarle come fazzoletti usati quando queste si consumano disfacendosi.
Tutti i cittadini di Desperation sono stati uccisi, tranne due.
Tutti i protagonisti della vicenda, abbordati sulla strada da Collie Entragian, un poliziotto, in realtà il corpo del poliziotto indossato da Tak; vengono catturati e portati nella prigione cittadina per essere usati come ricambi.
Riusciranno a fuggire e a combattere contro questa entità; sconfinando ancora una volta nella lotta del bene contro il male.
Come sempre King è geniale nella psicologia dei protagonisti, nel narrarci le loro differenze; nell’esporci i luoghi, disegnandoceli con abili tratti tanto che riusciamo perfettamente a immaginarli.
Le pecche di cui parlavo sono, invece, l’inutile lunghezza della narrazione, questo libro sarebbe potuto benissimo finire prima e con più efficacia.
Noioso, oltremodo bigotto il comportamento del bambino protagonista. Quasi fastidioso nella sua matura ricerca di Dio.

 
© Miriam Ballerini

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