19 gennaio 2012

Il pensiero moderno secondo J. Maritain




 

IL PENSIERO MODERNO SECONDO J. MARITAIN
Una rilettura di Piero Viotto


In questa monumentale opera Il pensiero moderno secondo J. Maritain, edita da Città Nuova nel 2011, Piero Viotto rilegge la storia del pensiero occidentale con gli occhi del grande teorico de l’ Humanisme intégral. Il filosofo varesino ha rielaborato quanto Jacques Maritain ha tracciato sulla genesi e sulla crisi della modernità, lavorando sui 65 volumi della sua Opera Omnia, che abbraccia tutti gli scritti dal 1913 al 1973. Il Viotto è un profondo studioso del filosofo francese e già su di lui aveva pubblicato diversi saggi ed in questo percorso storico ribadisce: «Jacques Maritain attraversa il pensiero moderno senza lasciarsi convincere dalle sirene del pensiero debole e del nichilismo». Il ritorno a Tommaso d’Aquino è dettato a Maritain proprio da un’analisi critica del pensiero moderno, che parte dal Sogno di Cartesio sino alla selva oscura del pensiero occidentale contemporaneo. Il mondo moderno si trova in una drammatica crisi ed i motivi sono da ricercare nell’ambito più propriamente filosofico e culturale: perdita del senso dell’essere, immanentismo, soggettivismo, negazione della persona umana, esaltata a parole ma rifiutata nei fatti, materialismo ed ateismo. Rifarsi a Tommaso significa in concreto accettazione di una gnoseologia e di una metafisica oggettivistica. Questa storia del pensiero moderno pertanto è alternativa, diacronica, più che sincronica e rifugge, secondo il Viotto, sia dagli schemi dello storicismo idealistico, come la Storia della Filosofia di Guido De Ruggero, sia da quelli di impostazione marxista come la Storia del pensiero scientifico di Luigi Geymonat. Come aveva fatto Husserl ne La crisi delle scienze europee, anche se in maniera diversa, Maritain rompe allora con la tradizione ottimistica di Comte, di Hegel e di Marx, i quali ritengono che «l’ultima filosofia apparsa nella storia sia quella vera, che dialetticamente riassume in se stessa tutte le tradizioni del passato», memori della lezione di Bacone, che aveva professato la “Veritas filia temporis”, e di Leibnitz che aveva professato: «il presente è gravido di avvenire», ragion per cui il progresso è frutto di ciò che precede, è il risultato necessario del precedente e il motore del susseguente. Pur nella rottura dell’idealismo romantico per cui dal panteismo spiritualistico hegeliano si approda all’ateismo materialistico marxiano, rimangono immutate le leggi della storia che sono dettate dalla logica dialettica. Per Maritain invece la filosofia trascende la storia e seguendo Aristotele e San Tommaso, la verità non è mai, né può essere in fieri, perché «riferendosi all’essere, trascende e giudica il divenire». A maggior ragione questa storia della filosofia, afferma a chiare lettere il Viotto, è «ideologicamente neutra» e soprattutto «non confonde storia e filosofia della storia». E così Jacques Maritain realizza, secondo la bella interpretazione di Piero, quello che il nostro Giovan Battista Vico aveva ritenuto nella storia, intesa come verum ipsum factum, come la sintesi di filologia, o documentazione, e filosofia, cioè interpretazione razionale. Il certo è ciò che avviene, la verità di fatto, che si fonda come il grande Leibnitz aveva ravvisato, sul principio di ragione sufficiente: nihil est sine ratione, cur potius sit quam non sit. Il vero, invece, è la conoscenza dell’universale, dei principi eterni, delle verità di ragione, che sono anche leggi della storia, in quanto permettono di “scire per causas” i fenomeni transeunti. E queste verità si fondano sul principio di identità, o di non contraddizione, «haec res est illa res». La filologia è la scienza del certo, la filosofia la scienza del vero. La storia è l’inverare il certo e l’accertare il vero. Piero Viotto è stato docente di Pedagogia presso l’Università Cattolica di Milano. Ha tradotto di Maritain: Scienza e saggezza. L’educazione della persona. Il pensiero di San Paolo. Ha scritto l’introduzione all’edizione italiana di Umanesimo integrale. È membro dell’Istituto Internazionale J. Maritain. Collabora con riviste scientifiche e filosofiche nazionali ed internazionali. Tra le altre opere ricordiamo: Jacques Maritain. Dizionario delle opere (2003). Raissa Maritain. Dizionario delle opere (2005). Grandi amicizie. I Maritain e i loro contemporanei (2008). Ultimamente, il 20 ottobre, presso la sala Morselli della biblioteca civica di Varese, ha presentato l’Elogio della democrazia, edito sempre nel 2011 da La Scuola, un’antologia sul pensiero politico del grande filosofo francese.

Vincenzo Capodiferro



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