13 gennaio 2009

Letteratura: Niccolò Machiavelli

Nota enciclopedica
Nato a Firenze del 1469 da Bernardo e Bartolomea de'Nelli, una famiglia di piccola nobiltà originaria di Montespertoli, Machiavelli è considerato uno dei padri del pensiero politico moderno.

Iniziato agli studi di grammatica fin da giovane, il nostro acquisisce presto gli strumenti per accedere ai classici della biblioteca di famiglia.
Dopo il 1498 a Firenze arriva la Repubblica e Machiavelli partecipa attivamente alla vita politica, come segretario della seconda cancelleria: qui fa esperenza e si distingue come abile diplomatico. Di particolare importanza sarà l'esperienza acquisita in missione presso Cesare Borgia, il duca Valentino, personaggio cardine della visione politica espressa da Machiavelli ne "Il Principe", la sua opera principale. Nel primo decennio del Cinquecento è fortemente impegnato con la guerra a Pisa, nonché con le ambizoni del pontefice Giulio II su Perugia e Bologna. Ha rapporti anche con il re francese Luigi XII.

Il 1512 è cruciale per l'autore, perché con il ritorno dei Medici il 'segretario' viene imprigionato e torturato; dal confino dell'Albergaccio però, Machiavelli darà il meglio di sé sul piano letterario.
Nel 1513 compone di getto Il Principe, un libretto neppure troppo complesso che però da cinque secoli è commentato come un classico della teoria politica moderna. Nel '18 esce la Mandragola, una commedia di tutto rispetto, mentre nel frattempo si dedica a opere relative alla storia romana, come i Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, o alla teoria militare con l'Arte della guerra (1519).
Sarà proprio quest'ultima opera, anche per intercessione di Francesco Guicciardini, a segnare un riavvicinamento tra Machiavelli e la signoria medicea, che gli affida infatti la stesura delle Istorie fiorentine, uno scritto dedicato e presentato a papa Clemente VII nel 1525, nel quale però l'autore non rinuncia alle sue tesi repubblicane.
Sempre del '25 è la sua ultima opera, Clizia, una commedia dedicata a Iacopo Falconetti, un suo benefattore.
Muore nel '27, portando con sé il rammarico di non aver riottenuto il segretariato, a seguito della proclamazione della nuova Repubblica fiorentina.
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Opere politiche
1500-12: Legazioni e Commissarie - Scritti di governo
1502: Del modo di trattare i popoli della Valdichiana ribellati; Parole da dire sopra la provvisione del danaro.
1503: Descrizione del modo tenuto dal Duca Valentino nello ammazzare [...]
1504-1509: Decennali
1504-1506: Discorso dell'ordinare lo stato di Firenze alle armi; Discorso sopra l'ordinanza e milizia fiorentina.
1508: Ritratto delle cose della Magna.
1511: Ritratto di cose della Francia.
1513-17: Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio.
1513: Il Principe.
1514-20: Dialogo dell'arte della guerra.
1519: Discorso sopra il riformare lo stato di Firenze.
1520: Vita di Castruccio Castracani
1522-25: Istorie Fiorentine

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Opere letterarie
1510: Andria
dopo il 1512: La Mandragola
dopo il 1514: L'Asino d'Oro (incompiuto)
1514-17: Capitoli
1514-24: Canti carnascialeschi
1525: Clizia----------------------------
Autore: A. di Biase
Fonte: La letteratura italiana - Cecchi-Sapegno - nell'edizione del Corriere della sera- Vol. VI - 2005
Fonte iconografica da Google: www.eou.edu
Altre fonti autorevoli sull'argomento sono:
http://www.classicitaliani.it/index090.htm
http://www.letteratura.it/machiavelli/index.htm

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