11 aprile 2008

Puglia: comincia l'era dell'idrogeno

di Antonio V. Gelormini

Si chiama “idrometano”, è una miscela composta dal 70% di metano e dal 30% di idrogeno. Potrà alimentare le auto già omologate a metano (700mila in Italia), debutta in anteprima mondiale in Puglia e rappresenta il primo passo concreto verso la filiera dell’idrogeno pulito, quello ottenuto da sole e vento.

Finalmente qualcosa di cui andare orgogliosi. La frontiera dell’idrogeno, ottenuto da fonti rinnovabili, è in Italia. Nel suo tacco, in Puglia, che da oggi potrà ben considerarsi il “tallone di Rifkin”: lo scienziato economista statunitense, profeta dell’idrogeno e della rivoluzione verde nella produzione di energia.

Cinque milioni di euro investiti dal Ministero dell’Ambiente (3 mln.), in un accordo di programma firmato con la Regione Puglia (2 mln.), per la costruzione di una rete di distributori di idrometano. Si partirà dalle cinque province pugliesi, per viaggiare leggeri col carburante regalato dal sole e dal vento. Ma la sfida lanciata dal presidente Vendola e dall’assessore Losappio è l’adeguamento, in tempi brevi, del trasporto pubblico alle nuove fonti energetiche.

Jeremy Rifkin, arrivando su una Multipla ad idrogeno, ha presentato il progetto a Roma e non ha nascosto la propria soddisfazione per un traguardo da tempo perseguito con tenacia, entusiasmo e non poca lungimiranza. E’ il primo passo verso il passaggio epocale dal petrolio all’acqua, ipotizzato nel 2014, quando l’economista prevede l’arrivo sul mercato, allargato ed accessibile, dei primi modelli di auto a idrogeno.

Il progetto prevede la produzione di idrogeno mediante elettrolizzatori, con energia elettrica generata da particolari mini-impianti solari ed eolici. Ed è stato sviluppato presso l’Università dell’Idrogeno H2U di Cala Corvino-Monopoli, in provincia di Bari.

Un’ambiziosa parentesi rigenerante anche per il Ministro dell’Ambiente, da tempo alle prese con i drammi, le propteste e le tragedie dei rifiuti, dei termovalorizzatori, dei rigassificatori, degli inceneritori e delle centrali di smaltimento. Per Alfonso Pecoraio Scanio una vera e propria salutare “boccata di idrogeno”.

(
gelormini@katamail.com)
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