10 gennaio 2009

Letteratura: Ludovico Ariosto


  L'Ariosto è stato il principale esponente del Rinascimento letterario italiano. Nato a Reggio Emilia nel 1474 da Niccolò e da Daria Malaguzzi, Ludovico è presto avviato dal padre agli studi giuridici; la scarsa attitudine convince però la famiglia a non insistere. Ariosto dunque, trasferitosi a Ferrara, segue le orme letterarie di Gregorio da Spoleto, un monaco agostiniano.
Quando nel 1500 muore il padre, egli si ritrova ad essere il fratello maggiore di una numerosa famiglia e con difficoltà economiche crescenti. Si mette allora al servizio degli Estensi e con il grado di capitano regge la rocca di Canossa per un anno; qui gli nasce il figlio Giambattista, avuto dalla domenstica Maria.
Diventa poi segretario del Cardinale Ippolito d'Este, incarico questo che lo conduce lontano dall'ozio letterario che gli è congeniale: nel '10 si reca infatti a Roma per ottenere la revoca della scomunica inflitta da papa Giulio II al cardinale, ma con scarso successo. Migliori saranno, sebbene mai idilliaci come avrebbe voluto, i rapporti con il papa successivo Leone X (figlio di Lorenzo il Magnifico).
Nonostante ciò è proprio dei primi anni del Cinquecento l'originaria stesura del capolavoro di Ariosto, l'Orlando Furioso, un poema che terrà impegnato l'autore per un trentennio e fino alla morte, attraverso varie edizioni.
Nel 1513 lascia il cardinale, che è stato trasferito a Buda come arcivescovo ma, postosi al servizo di Alfonso I, nuovo duca di Ferrara, diventa governatore in Garfagnana dal '22 al '25. Nel frattempo la prima edizione del Furioso è uscita nel '16, una seconda in 40 canti esce nel '21, la terza ed ultima edizione esce invece solo nel '32 (46 canti, 4842 ottave), un anno prima della morte, quando l'autore si è già ritirato a Ferrara con la moglie e il figlio Virginio, in una casetta fatta costruire in contrada Mirasole.
Apprezzabili sono anche le opere minori di Ariosto, il quale fin da giovane si cimenta nella lirica latina e volgare. Poi passa alla commedia: qui scrive diversi testi che, pur nella loro originalità, si caratterizzano per l'adesione al modello, oggi scarsamente utilizzato, di imitazione dei classici. Importanti poi, per capire l'autore, sono le Satire, dalle quali emerge l'uomo con i suoi vizi e le sue virtu. Importanti a questo fine anche le Lettere.
----------------------------
Principali opere di Ludovico Ariosto
- Liriche volgari (1493-1525) - 5 canzoni, 41 sonetti, 12 madigali, 26 capitoli, 2 egloghe
- Liriche latine (1494-1503) - Epigrammi, carmi ed epitaffi.
- Lettere (1498-1532) - relazioni, biglietti, suppliche.
- Orlando Furioso (1504-1506)
- Commedie (1508-1518) - La Cassaria, I Suppositi, I Studenti, Il Negromante, La Lena
- Satire (1517-25) - 7 epistole in terza rima
- Cinque Canti (1518-28)
----------------------------
Autore: A. di Biase
Revisioni: 02-02-13
Fonte:
-La letteratura italiana, Cecchi-Sapegno, nell'edizione del Corriere della Sera, Vol. V, 2005
-Enciclopedia Universale, Vol. II, edizione del Sole 24 ore, 2006
Fonte iconografica: http://www.comune.fe.it/

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono moderati e controllati quotidianamente.
Tutte le opinioni sono benvenute. E' gradita la pacatezza.

I sette peccali capitali sotto l'obiettivo di Sauar Articolo di Marco Salvario

I sette peccali capitali sotto l'obiettivo di Sauar Articolo di Marco Salvario Formatosi all'Accademia delle Belle Arti di Cune...