03 gennaio 2009

Letteratura: Lorenzo de' Medici (detto il Magnifico)

 
  Lorenzo de' Medici, detto il Magnifico, uomo politico e diplomatico di grande abilità, nacque a Firenze nel 1449, figlio di Piero e di Lucrezia Tornabuoni. Ebbe come precettore Gentile Becchi da Urbino, che lo introdusse allo studio ed alla passione per i poeti antichi e trecenteschi.
Fin dall'età di sedici anni dimostrò una spiccata attitudine alla diplomazia, distinguendosi in alcune missioni presso le principali città italiane.
Alla morte del padre, nel 1469, assume la guida della signoria di Firenze, distinguendosi dal fratello Giuliano che presto ne riconoscerà la superiorità nelle questioni di stato, riuscendo persino ad apportare poche ma significative modifiche alla costituzione della Repubblica fiorentina, in modo da consolidare il proprio potere. Nel giugno dello stesso anno sposa Clarice di Jacopo Orsini, una nobildonna che gli darà quattro figlie e tre figli, tra cui Giovanni, il futuro papa Leone X.
Si circonda, nel frattempo, dei migliori rappresentanti della cultura del tempo, come Marsilio Ficino, Cristoforo Landino e Giovanni Argiropulo.
In dieci anni di governo acquisisce un notevole prestigio, al punto da essere ritenuto un serio pericolo per l’assetto politico della penisola. Il 26 aprile del 1478 è infatti vittima assieme al fratello della cosiddetta “Congiura dei Pazzi”, un attentato promosso dal cardinale Raffaello Riario, pronipote di papa Sisto IV, e dal re di Napoli. Nella chiesa di Santa Maria del Fiore i fratelli de’ Medici furono assaliti da da due congiurati, Francesco Pazzi e Bernardo Bandini, che lasceranno sul campo il corpo di Giuliano, mentre Lorenzo resterà solamente ferito.
Contro ogni aspettativa, Lorenzo esce rafforzato da questa vicenda e intraprende una vigorosa azione diplomatica, che lo porterà a migliorare i rapporti con gli Sforza di Milano e ad isolare il papa dai propri alleati, nonostante la scomunica ricevuta, e costringendolo a trattare la pace nel 1480.
Con il nuovo pontefice, Innocenzo VIII stringe addirittura un legame di sangue, legando in matrimonio la figlia Maddalena con Franceschetto Cybo, figlio illegittimo di Innocenzo. Il nuovo legame varrà una acerba porpora cardinalizia per il figlio Giovanni, ancora tredicenne. La sua prematura morte, nel 1492, infrangerà il lungo periodo di pace che la sua presenza aveva donato all’Italia, lasciando però un segno indelebile nel ricordo di artisti e letterati che beneficiarono della sua presenza. In campo letterario Lorenzo il Magnifico può essere ricordato come autore di numerose rime, oltre che come protettore di uno dei principali poeti del Quattrocento, Angelo Poliziano.
-------------------------------Autore: A. di Biase - rev. 02-02-13
Fonte: La letteratura italiana, Cecchi-Sapegno, nell'edizione Corriere della Sera, Vol. V, 2005
Fonte fotografica: http://www.florencebiennale.org/

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