Mark Haddon Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte a cura di Marco Salvario
Mark Haddon
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
Spesso si sceglie un libro cercandolo con cura: si parte dall’autore, dall’argomento, da una recensione letta o da un passaparola fidato. Altre volte, invece, basta ancora meno: un titolo, una copertina, un’associazione di pensieri, una curiosità accesa da un motivo che nemmeno sapremmo spiegare.
In questo caso ammetto che il nome dell’autore non mi diceva nulla, mentre il titolo mi evocava vagamente qualcosa di giallistico, senza che riuscissi a metterlo a fuoco. La copertina non mi ha colpito particolarmente: un ragazzo con un maglione blu che si copre in parte il volto e ci osserva con un solo occhio. Da appassionato di scacchi, mi ricorda un giovane Bobby Fischer, giocatore geniale ma che io non ho mai amato.
La quarta di copertina, più che attrarre, confonde: si parla del ritratto di un adolescente “emotivamente dissociato”, si accenna a un giallo - “diverso da tutti gli altri” - e si descrive l’autore come uno scrittore per ragazzi con esperienze in radio e televisione.
Confesso che, in cerca com’ero di una lettura leggera e senza impegno per allontanare pensieri un po’ annoiati, avevo parecchi motivi per posare il volumetto e passare oltre. Eppure, a volte, tra un libro e il lettore scatta qualcosa che va oltre la logica. Così, senza un vero motivo, l’ho aggiunto alla piccola pila dei libri da leggere. E ne è valsa la pena.
Permettetemi un gioco di parole: lo strano caso dello “strano caso del cane ucciso a mezzanotte”.
Mark Haddon, nato a Northampton nel 1963 e laureato a Oxford, è un poeta e scrittore inglese noto per le sue opere destinate ai ragazzi, anche se Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte è un romanzo pensato soprattutto per un pubblico adulto. Tradotto in oltre venti paesi, ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, e dallo stesso testo il drammaturgo Simon Stephens ha tratto un adattamento teatrale di grande successo.
Haddon è anche un illustratore di talento: molti suoi disegni accompagnano il testo, avvicinando il lettore in modo naturale e intelligente al mondo interiore del protagonista.
La storia è narrata in prima persona da Christopher, un ragazzo che fatica a interagire con gli altri se non in contesti che conosce e controlla. Quando è costretto a comunicare con persone estranee o ad affrontare situazioni non previste, reagisce con ansia, rigidità o aggressività, in una forma di autodifesa istintiva.
Allo stesso tempo, Christopher possiede una memoria straordinaria e un talento matematico eccezionale, che gli permettono di osservare e analizzare il mondo con precisione scientifica, cogliendo dettagli che agli altri sfuggono. Ma quando gli stimoli esterni diventano troppi - rumori, luci, folla - le sue certezze si frantumano e rischia di precipitare nel panico.
La vicenda prende avvio dalla misteriosa morte di Wellington, il cane della vicina, trafitto brutalmente con un forcone. Christopher decide di indagare, come un vero investigatore, e di scrivere la propria storia. Quella che inizia come un’indagine diventa ben presto un viaggio di conoscenza e crescita, una difficile odissea personale che lo costringe a misurarsi con i limiti della propria natura e con verità dolorose che gli adulti avevano cercato di nascondergli nel tentativo, maldestro ed egoista, di proteggerlo.
Christopher è un ragazzo diverso, difficile, complesso, ma anche autentico e profondamente umano. Forse non è un personaggio che il lettore amerà subito, ma pagina dopo pagina conquista rispetto e tenerezza. Nei suoi sogni e nei suoi progetti - ambiziosi, logici, talvolta ingenui - ritroviamo qualcosa di universale: il sogno di ogni ragazzo di costruirsi un futuro possibile. E, come nel caso della sua indagine su Wellington, il lettore finisce col desiderare che ce la faccia davvero.
Haddon costruisce questa storia con una scrittura limpida e sensibilissima, capace di fondere tensione narrativa, poesia e humour britannico. Con grande empatia ci guida dentro una mente che funziona in modo diverso, senza mai giudicarla né semplificarla.
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte è davvero un romanzo raro: piacevole anche nei passaggi più inquietanti, delicato nel trattare la fragilità, capace di emozionare e commuovere.
È un libro che, una volta chiuso, lascia una traccia nel nostro cuore: ci insegna a guardare il mondo con occhi nuovi, a rispettare ciò che non comprendiamo, a credere che dietro ogni diversità possa celarsi un modo diverso, ma autentico, di amare e di capire la vita.
© Marco Salvario
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