Frammenti di mare nelle opere di Giuseppe Oliva a cura di Marco Salvario

Frammenti di mare nelle opere di Giuseppe Oliva a cura di Marco Salvario 


Nato a Ragusa nel 1949, Giuseppe Oliva trascorre l'adolescenza a Trapani, dove inizia presto a esercitarsi nelle discipline artistiche. Il lavoro lo porta a Varese e a Milano, ma la Sicilia, con il suo sole, la sua terra e il suo mare, rimane parte indelebilmente del suo cuore.

Questo amore profondo, intriso di ricordi e di nostalgia, Oliva lo riversa sulla tela con un'energia intensa e libera, utilizzando pennellate decise, anzi, spatolate che, più che distribuire il colore, lo modellano, creando rilievi tridimensionali e un'illusione di movimento: il rincorrersi delle onde, gli arbusti piegati dal vento, le nuvole in corsa nel cielo, i riflessi sull'acqua, le foglie che danzano nell'aria…





Il mare è il soggetto più ricorrente e meglio ricreato, con le sue infinite sfumature di blu, arricchite da luci e riflessi di tonalità diverse. Un mare senza confini, privo di scogli, lidi o navi, che non arriva mai all'orizzonte, ma si fa emblema di un'immensità che la mente umana può solo intuire, senza arrivare a comprenderla appieno. In questa apparente frammentarietà, le opere di Oliva si rivelano un portale verso l'infinito: ogni tela è una tessera di un puzzle più grande, una finestra aperta su un universo di emozioni e suggestioni inesauribili.

Osservando le sue opere, il pubblico viene sommerso da un flusso vitale che stimola pensieri e riflessioni sempre nuovi, come accade con quelle immortali creazioni che il passato ci ha lasciato, capaci di instaurare un dialogo continuo con la parte più profonda di noi stessi. I suoi dipinti, come Tramonto, Movimento blu, Mare: l'emozione di un ricordo, trasportano lo spettatore in una dimensione contemplativa, che si fa via via più intima e trascendente in tele quali Oltre lo sguardo, Oltre l’azzurro e Oltre i riflessi. Qui, l'immagine non viene più solo colta dagli occhi, ma penetra nella mente attraverso palpebre socchiuse, con un’energia vibrante e incisiva, capace di lasciare un segno profondo e indelebile.





Oltre! Questo avverbio, che è anche una preposizione, diventa simbolo di superamento del limite, di slancio, esortazione a non fermarsi mai, a non accontentarsi, spinti da quella sete di conoscenza che ha guidato gli Ulisse del passato e continua ad animare gli spiriti più coraggiosi del presente.

Le opere di Oliva sono frammenti di un universo che si estende al tempo stesso fuori e dentro di noi; tasselli di grandi dimensioni, spesso di un metro e mezzo per lato, che appartengono a un ordine superiore, all’infinito che ci circonda e che resta irraggiungibile. Le sue tele, ricche di colori materici e brillanti, si susseguono come le note di una sinfonia, riprendendo temi ricorrenti e facendoli evolvere ogni volta in nuove armonie, alla ricerca di una pienezza sempre più profonda. Con le sue opere, Oliva prende per mano il suo pubblico e lo accompagna in un viaggio straordinario: da un lato, lo immerge nei ricordi della sua Sicilia, nel fascino del Mediterraneo e nella magia di una terra generosa e luminosa; dall'altro, lo spinge oltre, verso uno spazio senza confini, in un prodigioso moltiplicarsi di colori, forme e sentimenti.




Dopo un lungo periodo di riflessione e maturazione interiore, da oltre quindici anni l'artista espone le sue opere in Italia e in Europa ricevendo un crescente apprezzamento.

Ho avuto il privilegio di incontrare l'artista nel gennaio del 2025 al Miit, in occasione della sua personale 'L'infinito nell' arte', curata dell'infaticabile Guido Folco. Ho trovato in Giuseppe Oliva un personaggio animato da un entusiasmo contagioso, da quella frenesia creativa che aggiunge un valore inestimabile all’arte. Ci sono pittori per i quali dipingere è sofferenza, insoddisfazione, tormento, e altri per cui è gioia, passione, comunicazione. Non voglio affermare che gli uni siano migliori degli altri, ma vi assicuro che incontrare i secondi è sempre un’esperienza meravigliosa.

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