20 giugno 2024

Il CAM, polo culturale e religioso tra passato e futuro. Articolo di Marco Salvario

 Il CAM, polo culturale e religioso tra passato e futuro.

Articolo di Marco Salvario

Giuseppe Allamano nasce nel 1851 a Castelnuovo d'Asti da una famiglia contadina; perso il padre a due anni, studia nell'oratorio di san Giovanni Bosco a Valdocco. Nel 1873 è ordinato sacerdote, nel 1880 diventa rettore del Santuario della Consolata, amatissima dai torinesi. Nel 1901 fonda l'Istituto missioni Consolata, che comincia la sua attività apostolica in Kenia, e lo affianca nel 1910 con le Suore missionarie della Consolata.

Muore nel 1926, è beatificato nel 1990 ed è ormai prossima la sua santificazione.

Tra i precetti che l'Allamano scrive per i suoi missionari, il principale non è convertire nuovi popoli, quanto instaurare rapporti reciproci di conoscenza e di darne testimonianza.

I missionari sono quindi raccoglitori scrupolosi di tradizioni e di reperti; tracciano mappe, studiano lingue, raccolgono materiale orale e scritto alla ricerca non di tesori economici ma di sapere.




Questa documentazione con il passare degli anni assume un valore storico ancora più prezioso. Si tratta per lo più di materiale semplice, piccole macine in legno, recipienti in zucca per i liquidi, armi da caccia, oggetti da lavoro, maschere rituali, feticci protettivi, bracciali, strumenti musicali, e l'attenzione non è al valore degli oggetti, quanto al loro uso e alle loro proprietà.

Una raccolta è dedicata all'equipaggiamento dei primi missionari: macchine fotografiche, bussole, libri e note di viaggio, mappe disegnate giorno per giorno di zone quasi inesplorate, altari portatili per celebrale messa, torce, bauli, cannocchiali.

Un vero tesoro è l'Archivio Fotografico e Audiovisivo, che comprende decine di migliaia di lastre, positivi su vetro colorati a mano, fotografie stampate, diapositive e ora si sta arricchendo di foto digitali; sono in fase di digitalizzazione circa 1200 supporti video.


La sede principale per la conservazione di questo materiale è stata individuata nella Casa Madre dell'Istituto dei Missionari della Consolata, la cui costruzione è iniziata nel 1910 e si è ampliata nel tempo. Durante la seconda guerra mondiale l'edificio è stato bombardato, subendo gravissimi danni. Dopo la ricostruzione, la Casa Madre ospita il Museo Etnografico e delle Scienze Naturali dei Missionari della Consolata.

Gli ultimi anni hanno visto importanti ampliamenti con donazioni e acquisizioni provenienti in particolare dall'Amazzonia brasiliana e da raccolte etnografiche africane.



Il CAM, Cultures And Mission, è stato inaugurato e aperto al pubblico (su prenotazione), nel 2023.

Non si può chiamare solo un museo, perché unisce al suo interno molte realtà. Si può forse definire come un progetto di aggregazione di conoscenze e incontro tra culture, di insegnamento, di confronto anche on line con i missionari della Consolata nel mondo, di preghiera per tutte le religioni, di studio, di accoglienza per gli ospiti.

Per ogni visitatore i percorsi proposti sono sempre e comunque un'esperienza unica, inclusiva e personale che, questo è uno degli intendimenti di questa mia breve presentazione, è importante condividere con il prossimo.



Durante la mia visita a fine maggio del 2024 con la guida disponibile e stimolante di padre Fabio Malesa, direttore del CAM, ho potuto apprezzare la mostra temporanea “Mater Amazonia”, che già era stata ospitata a ottobre del 2019 a Roma presso i Musei Vaticani. La mostra è uno sguardo attento e curioso alle culture indigene e al loro mondo: si possono ammirare costumi e maschere rituali, collane, una canoa, archi, cerbottane, faretre per la caccia, piccole zucche per contenere il veleno, piante medicinali, un piraha, un anaconda, grandi farfalle, coleotteri, uccelli coloratissimi e molte altre grandi e piccole meraviglie. Questa mostra da sola meritava la visita al CAM.



Altra interessante mostra temporanea è il contest artistico “Hoping togheter”, che trae spunto dal viaggio in Mongolia nel 2018 di Paola Giacomini, famosa come l'esploratrice a cavallo, che si sposta alla ricerca dei confini del mondo per conoscere terre e interagire con le persone che le abitano. Compie percorsi di migliaia di chilometri, che la portano nel 2006 a Santiago de Compostela, poi attraverso le Alpi dalla Slovenia fino alla Liguria e ancora nei grandi Parchi Nazionali italiani. Molti i messaggi che lascia, uno è quello del dovere dell'umanità di preservare l'ambiente.

Potete trovare abbastanza facilmente i libri dell'amazzone in cui racconta le sue avventure: “Sentieri da lupi. A cavallo attraverso le Alpi sulle tracce del lupo.” e ”Campo di stelle. A cavallo a Santiago.”

Al contest hanno risposto molti bravi artisti:

La torinese Erika Riehle, diplomata all'Accademia Albertina, ha vinto con “Taccuino di viaggio”, un'opera composita che ben rappresenta la scoperta progressiva di un nuovo paese, una conoscenza che riporta sia a quella di Paola Giacomini sia a quella di molti missionari. Paesaggi diversi dove raramente, discreta e lontana, si palesa la presenza dell'uomo.

Di San Miniato e diplomata all'Accademia di Belle Arti di Carrara è la seconda classificata, la scultrice Anna Torre, con l'opera “Frammenti di infinito ed eterno nel tempo e nello spazio”. Un'incisione su pietra grezza che richiama i grafiti rupestri, con due mandrie di cavalli separate da un fiume ma che si stanno cercando per incontrarsi.

Il podio è tutto al femminile e al terzo posto troviamo Valentina Giarlotto con ”Memorie in granelli di sabbia”. Lo stile è gioioso ma non irrispettoso, tutt'altro. L'opera sembra gettare un ponte di amicizia e fratellanza per unirci agli abitanti della lontana e un po' misteriosa Mongolia.

Segnalo ancora le opere:

Corsa di cammelli nel paesaggio magico del Gobi”, olio su tela di Guido Mannini, artista che, anche se il suo corpo è spesso prigioniero nel traffico della provincia di Torino, lascia il suo spirito libero di spaziare senza limiti nei deserti, in una spiritualità e un ambiente dove il tempo, i pensieri, la vita, scorrono in un modo diverso, autentico, prezioso.

Il respiro della Mongolia (Nomadi)” del fotografo Roberto Semenzato, torinese di un paio d'anni più giovane di me e gran viaggiatore; nel 2018 ha visitato la Mongolia. Raffinata poesia nelle sue emozionanti immagini in bianco e nero.

Mareggiata”, dove onde impetuose escono letteralmente dalla tela di Mario Giammarinaro, torinese che vive a Moncalieri. Nella sua tela la natura è descritta con inquietante e incontenibile energia, facendoci riflettere sul nostro ruolo come essere umani arroganti ma fragili.


Per chi fosse interessato ad approfondimenti, segnalo la rivista mensile “Missioni Consolata”, consultabile anche on-line all'indirizzo https://www.rivistamissioniconsolata.it/, e il bimestrale delle Suore Missionarie della Consolata “Andare alle Genti” (https://www.missionariedellaconsolata.org/).

Sere Fai d'estate

                                               


                                                   Il FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano

 

presenta

 

SERE FAI D’ESTATE

NEI BENI DELLA LOMBARDIA

giugno – settembre 2024

 

Aperitivi e picnic al tramonto, musica e cinema sotto le stelle,

serate letterarie e piccole lezioni di astronomia.

Un ricco calendario di eventi e visite speciali per vivere i Beni del FAI fino a tarda sera


www.fondoambiente.it 

QUASI SOLO v EDIZIONE alla fabbrica del vapore Milano

 


QUASI SOLO v EDIZIONE

MICHELE IFIGENIA COLTURI/TYCHE | Cuma
e
SALVO LOMBARDO/ANNAMARIA AJMONE | Breathing Room

sabato 22 giugno ore 21.00 @ Spazio Fattoria/Fabbrica del Vapore, via G.C. Procaccini 4 Milano

Prosegue la V edizione di Quasi Solo, rassegna di danza contemporanea promossa da Circuito CLAPS alla Fabbrica del Vapore di Milano.
Ad aprire la terza serata sabato 22 giugno alle 21.00 Cuma, solo coreografico attorno alla figura della Sibilla, in cui i vari elementi archetipici della profetessa vengono ricostruiti per portare in vita un ultimo messaggio divinatorio; autore è il giovane coreografo milanese Michele Ifigenia Colturi
A seguire l'artista romano Salvo Lombardo insieme alla performer Annamaria Ajmone propone la performance-installazione Breathing room, un perimetro ideale di relazione in bilico tra meditazione e pratica guidata.
Chiude la serata l’incontro La parola oltre la parola con Francesca Berlinzani (Docente di Storia delle religioni del mondo classico presso Università della Svizzera Italiana) sulla figura della Sibilla, tra tradizione letteraria, eredità moderna e influenza sugli immaginari contemporanei. L’appuntamento rientra nel ciclo di incontri di Dance Circle, momenti di approfondimento trasversale sul mondo della danza frutto dell'incontro tra la rete Dance Card e Stratagemmi prospettive teatrali.

Ingresso: intero 12 euro/ridotto dance card 6 euro
Info: tel. 030 8084751, segreteria@claps.lombardia.it

18 giugno 2024

SULUTUMANA all’OFFICINA DELLA MUSICA a cura di Claudio Giuffrida


SULUTUMANA all’OFFICINA DELLA MUSICA


Serata memorabile sabato 15 giugno a Como per la combinazione di due elementi: un emozionante concerto dei Sulutumana e l’addio al nostro affezionato locale L’Officina della Musica che chiude in questi giorni.
Come nei ringraziamenti espressi da Giambattista Galli, all’inizio del concerto a Cecilia Casella e Augusto Turba, per questo locale che ha offerto in questi anni grandi opportunità di ascolto di ottima musica, scacciamo la tristezza, la musica andrà avanti, ci rincuora Giamba.
I Sulutumana come ci hanno sempre abituato hanno offerto un concerto pieno di qualità, da loro molto sentito proprio per lenire questa inevitabile malinconia, anzi trasformando anche le canzoni più tristi in vibranti risonanze.
Una set -list con i loro brani più amati dal loro pubblico, con arrangiamenti sempre arricchiti dal piano raffinatissimo di Francesco Cecco Andreotti, dalle magnifiche ritmiche del contrabbasso di Nadir Giori e dalle affascinanti interpretazioni vocali e alla fisarmonica di Giambattista Galli.
Non ci si abitua mai alla poesia e al fascino delle loro canzoni, coinvolgenti e capaci di evocare ricordi ed emozioni a cui, noi pubblico che li segue da sempre, non ci abitueremo mai.

Hanno iniziato con Ragazzo mio di Tenco, poi la loro intensa Marta, Carlina Rinascente (la cara mamma di Giamba e dei fratelli Galli), e di seguito: Lo spaventapasseri, La canzone preferita, Per mano, Il temporale, Il mio tempo migliore, Occhi al soffitto e Guarda le stelle. Rispolverando anche “un pezzo che non facevano da un pezzo”: Sconfinati destini per raccontare che sconfinati sono i destini di chi è costretto a fuggire dalla propria terra a causa di guerre, povertà, persecuzioni e cercando un riscatto umano; Grullo d’un grillo per ricordare il loro felice contributo alle canzoni per bambini, e dallo stesso disco (Oggi non so leggere-10 canzoni per Pinocchio) anche la splendida Andate a quel paese.
E ci sono state le piacevoli sorprese come l’intro dell’acclamata Dimmi con Cecco a improvvisare atmosfere pregiate del più raffinato jazz, lo stupefacente assolo di Nadir eseguito al contrabbasso con l’archetto a disegnare sonorità ricche di fascino e di bravura, la lettura da parte di Giamba di una citazione cinematografica a riflettere sul valore della pace e subito seguita da una splendida C’era un ragazzo di Morandi, i tributi a Jannacci con Sfiorisci bel fiore, a Battiato con Prospettiva Nevski, per poi accomiatarsi con il loro inno alla libertà: Liberi tutti.

Così anche questa sera mi sono portato a casa, nel cuore, tante belle canzoni, l’incontro con gli amici che in questo locale si ritrovano per condividere il piacere della buona musica e l’incontro con questi tre musicisti che sempre si fanno coinvolgere nello scambio diretto, nel contatto umano.

Certo è immensa la perdita di questa occasione di cultura e spero che chi amministra la città di Como si adoperi affinché si possa offrire altre situazioni di ascolto della musica, che vadano oltre al Teatro Sociale, e che diano più opportunità a chi fa della musica la propria scelta di vita prima ancora che professionale.

(c) Claudio Giuffrida 

Per gentile concessione di Free Zone 

Le brianze raccontate e camminate





17 giugno 2024

"Non so resistere" di Alessandro Ramberti a cura di Vincenzo Capodiferro


NON SO RESISTERE

Un libro pieno di domande, domande delicate” di Alessandro Ramberti


“Non so resistere” è un libro di poesie di Alessandro Ramberti, editore e poeta, Fara, Rimini 2024. il tema centrale è l’incarnazione, «questa immensa e fragilissima parola» - come scrive nella prefazione Luigino Bruni -, la quale «lega tra di loro questi versi capaci di entrare dentro l’anima». In fondo noi tutti siamo incarnazione del Logos, l’eterno Logos. In noi convive la parte intellettiva, cioè spirituale, che è innestata a quella sensitiva, e ci fa aristotelicamente animali razionali. «Lo spirito ha bisogno del sangue, l’anima del corpo. L’incarnazione è lo spirito che li connette, ci connette, abbraccia tutto: ciò che è nel tempo con ciò che è oltre». Oltre è l’altrove della relatività, è il “Totalmente Altro” che ci circonda da ogni parte, Il Motore Immobile che circonda l’universo. Ci sono tante epilogie degli amici di Alessandro, le cui parole, come scrive nella premessa, l’hanno alleggerito e sostenuto, stimolato e punzecchiato. A cosa non sa resistere il poeta? Alla Vox clamantis che freme dal deserto di dentro, alla Vox Dei che ci chiama in noi, ci chiama innanzitutto all’essere, a divenire un Esserci, un Dasein. «Perché i poeti nel tempo della povertà?». È domanda che si pone Hördelin. Bardotti, nella sua “Epilogia”, dice che è «un libro pieno di domande, anche, domande delicate, ma sempre più importanti che, se non torniamo a porci, rischiamo di perdere la bussola definitivamente, ed ecco, che la poesia ci viene in aiuto». La poesia è domanda, offerta. E vediamo alcune di queste domande, spesso senza risposta: «Io qui tu dove?». «Sai calcolare/ la quantità/ di ciò che manca/ di quel che hai?». Alessandro in questi «quinari disposti in quartine» che «hanno voluto nascere» non usa mai la punteggiatura, ma usa solamente i punti interrogativi. Il tema princeps è quello del tempo: «Perditi subito/ cogli il kairòs». Carpe diem. Il καιρός rivela il tempo bergsoniano durativo, l’opportunità, la libertà. Il Χρόνος, invece, è il tempo matematico spazializzato, il tempo fisico, deterministico, il Fato, che si esprime nelle leggi fisiche e matematiche immutabili, attribuite ad una Natura pitagorica, matematizzata, ma che non è così. LA Natura è intelligente. Crono è un coccodrillo che divora i figli, è un serpente che morde la coda, cioè che mangia sé stesso, che si autodistrugge, è il tempo ciclico, l’eterno ritorno, ripreso dal folle, nuovo profeta, Zarathustra. L’uomo è sintesi di tempo lineare e tempo ciclico. Il nuovo Zarathustra si propone come poeta senza Dio. Alessandro, invece, accetta la divinità in noi, la scintilla degli Elohim che abita in noi. I nuovi titani umani, i Superman nietzschiani, i nuovi eroi cosmici hegeliani, i nuovi Nephilim si sono ribellati a Dio. Questi versi ci pongono delle domande profonde, cui tutti, senz’altro, siamo tenuti a riflettere.

V. Capodiferro

“TEMA LIBERO” da sabato 22 giugno a domenica 7 luglio 2024 CHIOSTRO DI VOLTORRE - Via San Michele, 21026 Gavirate (VA)

                             


                            L’Associazione “CONTEMPORARY Arte&Ambiente APS”

presenta una grande mostra/evento

a cura del critico d’arte Fabrizia Buzio Negri

 

“TEMA LIBERO”

da sabato 22 giugno a domenica 7 luglio 2024

CHIOSTRO DI VOLTORRE - Via San Michele, 21026 Gavirate (VA)

La manifestazione, dedicata all’inizio dell’Estate,

da sempre simbolo di ritorno alla vita dopo il buio invernale,

è organizzata dall’Associazione

in collaborazione con il Comune di Gavirate e la Provincia di Varese:

due weekend diversi dal solito, tra musica, arte, ecologia

in un luogo dal fascino impareggiabile come il Chiostro di Voltorre.

 

Orari: mercoledì e venerdì  ore 15.00-18.30; sabato e domenica ore 10.00-12.30 e 15.00-18.30

INGRESSO LIBERO

    Info: il Curatore tel. 335 5443223 - sito associazione : www.contemporaryartembiente.com

 

OPENING: sabato 22 giugno - ore 16

 

performance live con 

il Rituale di San Giovanni pensato da Francesca Zichi per il pubblico con materiali di riciclo.

Musica di sottofondo catturata dalla NaturaEsecuzioni musicali.

UN MESSAGGIO DI VITALITA’ E DI SPERANZA

Appena due giorni dopo il solstizio d’estate, che nell’anno bisestile 2024 cade il 20 giugno, l’Associazione CONTEMPORARY Arte&Ambiente APS e i suoi trentaquattro artisti desiderano accogliere con gioia, assieme al pubblico, i momenti arcani della rinascita nella Natura, quando la luce ha il predominio sulle tenebre.

La Terra riceve la massima insolazione diurna.

Il solstizio d’estate (dal latino solstitium ovvero Sol= sole e sistere = nell’impressione che offre di fermarsi) ci ricorda i ritmi della Natura, a cui in passato era associato: con il massimo della potenza solare, l’energia che unisce cielo e terra è più forte. Dalla notte dei tempi, sono nati così miti, leggende, tradizioni, attribuendo al solstizio d’estate significati particolari.

TEMA LIBERO: un segnale per configurare i terreni espressivi su cui transitano molti artisti, che hanno da tempo abbandonato la facile operatività per dedicarsi a temi di grande impatto sul sociale,

ricercando in nuove risorse culturali e ambientali le strategie per un futuro prossimo.

Ogni opera sarà lì a parlare per sé, ma anche a indicare modi e tempi più allargati, nei confronti tra ricerche artistiche individuali e collettive, talora dissonanti. Diversità creative, materiali non tradizionali, modi espressivi insoliti.

 

GLI ARTISTI di “Contemporary Arte&Ambiente APS”

Angelo Ariti - Lorella Bottegal - Fabrizia Buzio Negri - Pierangela Cattini - Gladys Colmenares - Marina Comerio

Fabio di Giacomo - Laura Fasano - Flora Fumei - Silvana Gadda - Elda Francesca Genghini

Martina Goetze Vinci - GuerraepaolO - Antonella Lelli - Franco Mancuso - Stefania Mascheroni

Raffaela Merlo - Sonia Naccache - Carlo Pezzana - Elisabetta Pieroni - Idillio Pozzi - Elio Rimoldi

Elena Rizzardi - Virgilio Rovani - Andrea Santini Ersa - Donatella Stolz - Attilio Guido Vanoli -Gabriele Vegna - Roberto Villa - Annamaria Vitale - Flor Voicu - Francesca Zichi

14 giugno 2024

CONFERENZA STAMPA CORTINTELVI a cura di Miriam Ballerini

CONFERENZA STAMPA CORTINTELVI


Giovedì 13 giugno è stata presentata la conferenza stampa su Cortintelvi a Villa Bernasconi a Cernobbio. Dal 13 giugno al 25 agosto diversi paesi della provincia di Como saranno protagonisti della quinta edizione di Cortintelvi.



Nata da una idea di Andrea Priori, fotografo di Cerano d'Intelvi, negli anni la manifestazione si è sempre più allargata e fatta conoscere, tanto da raggiungere non solo le varie regioni italiane, ma andando oltre confine e oltre continente!

Ma di cosa si tratta esattamente? Cortintelvi è un festival del cortometraggio e dei documentari. Numerosi registi di fama internazionale hanno scelto di inviare le proprie produzioni, rendendo Cortintelvi un appuntamento imperdibile sia per i nuovi talenti che per i nomi affermati del panorama cinematografico.

Questi i nomi di coloro che fanno parte della giuria: Anna Veneroso, insegnante di inglese, traduttrice e molto altro.

Chiara Boldorini, vicepresidente dell'Associazione Amici del museo di Casasco d'Intelvi.

Maura Sacchi, laureata in televisione, cinema e nuovi media.

Gianmario Spinelli, è stato vice presidente del circolo fotografico Controluce.

Aniello Bizzoco, operatore sanitario per lavoro e fotoamatore per passione.

Marco Marchetti, bibliotecario e critico cinematografico.

Infine, ma di certo non ultimo, Andrea Priori.



Vediamo ora quali sono i paesi coinvolti che, di volta in volta, porteranno nelle loro sedi, piazze o parchi, i cortometraggi, ma anche piacevoli occasioni di cultura varia, come presentazioni di libri, musica, teatro.

I paesi sono: Cernobbio, Casasco, Corrido, Valsolda, Orimento, Lanzo, Argegno, Laino, Pigra, Dizzasco, Cerano d'Intelvi, Ponna superiore, Claino con Osteno, Lenno.

Per informazioni e per scaricare il libretto dell'intera manifestazione potete cliccare su www.cortintelvi.it


© Miriam Ballerini

11 giugno 2024

10° Edizione 9-13 luglio 2024 Castelfranco Veneto (TV)

  


10° Edizione

9-13 luglio 2024

Castelfranco Veneto (TV)


 

La decima edizione: per il Castelfranco Veneto Jazz Festival è contemporaneamente un traguardo e un punto di svolta. La kermesse musicale, organizzata dal Conservatorio di Musica “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto con la direzione artistica di Gianluca Carollo, si svolgerà dal 9 al 13 luglio, cinque giornate nelle quali si concentreranno 15 concerti (molti a ingresso gratuito) e 5 masterclass, più jam session e altri appuntamenti di contorno. A segnare la svolta sarà la caratura degli artisti che animeranno i palchi principali, a partire dalla jazz diva Dee Dee Bridgewater. Ci saranno poi rappresentanti di rilievo del jazz afroamericano (Sherman Irby con un quartetto che comprende anche Willie Jones III), britannico (Norma Winstone) e italiano (Mauro Ottolini con Vanessa Tagliabue Yorke, la Lydian Sound Orchestra diretta da Riccardo Brazzale e con la voce di Francesca Bertazzo Hart). Un cartellone nel quale risalta la presenza femminile, sia tra i performer che nelle tematiche dei programmi musicali.

 

I concerti principali

Nel cartellone del Castelfranco Veneto Jazz Festival 2024 risaltano alcuni grandi protagonisti del jazz europeo e afroamericano.

Su tutti brilla la stella della cantante Dee Dee Bridgewater, una delle più celebri jazz singers in attività. Una grande diva non fa mai le cose per caso: la nuova touring band con la quale la Bridgewater si esibirà il 12 luglio all’Arena del Teatro Accademico è un quartetto tutto femminile dal cast internazionale (con la statunitense Carmen Staaf e le giovani italiane Rosa Brunello ed Evita Polidoro). Una formazione assemblata per lanciare un grido di battaglia: “We Exist!”, progetto nel quale arte e attivismo si fondono in un’ottica tutta femminile.

Un’altra grande diva del canto jazz è Norma Winstone, che incarna la storia del jazz britannico. Classe 1941 e attiva sin dagli anni Sessanta, la Winstone si esibirà il 10 luglio al Teatro Accademico assieme al pianista Glauco Venier. Si tratta di un sodalizio di lunga data: il duo è attivo dal 1999 e si è esibito nelle più prestigiose sale da concerto europee. La loro musica è in bilico tra il colto e il popolare, tra l’intimismo e un’esuberanza pur sempre poetica.

La voce è davvero protagonista della decima edizione del Castelfranco Veneto Jazz Festival. L’11 luglio (sul sagrato del Duomo) i riflettori saranno puntati sulla cantante Vanessa Tagliabue Yorke, che, assieme al trombonista Mauro Ottolini, dà vita a “Nada Màs Fuerte”, progetto che esplora alcune delle più belle (e talvolta dimenticate) canzoni dell’America Latina dai primi del Novecento ai giorni nostri, in gran parte create da straordinarie donne compositrici o interpreti. Un viaggio nel cuore della musica popolare nel quale si incontrano anche souvenir sonori scandinavi e mediorientali e in cui il jazz fa capolino in un esotico contesto orchestrale.

Il 13, all’Arena del Teatro Accademico, Riccardo Brazzale dirigerà la Lydian Sound Orchestra, formazione da lui fondata nel 1989 e da allora cresciuta sino diventare un importante riferimento del jazz nazionale, traguardo sancito anche da diverse vittorie nel referendum Top Jazz. A Castelfranco Veneto, la Lydian accoglierà la presenza vocale di Francesca Bertazzo Hart.

Sarà invece puramente strumentale il concerto della serata inaugurale del festival, il 9 luglio all’Arena del Teatro Accademico, con il quartetto del sassofonista Sherman Irby. Strumentista di altissimo rango (come dimostra la sua lunga militanza nella Jazz at Lincoln Center Orchestra), Irby si presenta alla guida di una formazione di solida matrice bop resa perfettamente coesa da quasi due decenni di esperienze condivise.

 

La Notte Blu del Jazz

La Notte Blu del Jazz è una novità del Castelfranco Veneto Jazz Festival 2024: una ‘grande abbuffata’ di jazz che si terrà l’11 luglio. Un’imponente stratificazione di suoni, con ben cinque live in contemporanea in attesa dell’appuntamento principale della serata con Mauro Ottolini e Vanessa Tagliabue Yorke. Con la jam session, la musica proseguirà poi sino a tarda notte. Per l’occasione, il centro storico di Castelfranco Veneto verrà chiuso al traffico e si tingerà di blu.

Ai Giardini sud-ovest del Castello si ascolterà Two and the Machine, ovvero un futuristico trio formato da due strumentisti (Michele Tedesco alla tromba e Gian Ranieri Bertoncini alla batteria) e da PCQ5M979Y0, un emettitore sonoro digitale: interazione creativa e imprevedibile tra uomini e macchina (il concerto è realizzato in collaborazione con Sottosopra).

Le altre location musicali sono Corte Sconta (con il duo della cantante Angela Zanini e il chitarrista Massimo Roncolato), Osté (con Alessandro Terramagra alla chitarra, Samuele Sgambaro al pianoforte, Alberto Lanner al basso e Antonio Santevecchi alla batteria), Reclock (con la voce di Gloria Illesi, la chitarra di Alein Steinbert e le percussioni di Filippo Zonta), Piazzetta Guidolin (con Giulio Jesi al sax, Giovanni Gorgoni al contrabbasso, Giuseppe Lorenzon alla batteria e lo special guest Antonio Cavicchi alla chitarra).

 

Le masterclass

Specificità del Castelfranco Veneto Jazz Festival è il coinvolgimento di alcuni degli artisti principali del suo programma anche in attività didattiche. La loro presenza non si limita quindi alla “toccata e fuga” tipica delle tournèe concertistiche: Sherman Irby e Norma Winstone si tratterranno a Castelfranco anche per tenere delle masterclass rivolte agli studenti del Conservatorio di Musica “A. Steffani” ma aperte anche ad allievi esterni. Le attività seminariali inizieranno già dall’8 luglio con un corso di musica d’insieme tenuto da Irby. Seguiranno gli incontri con la Winstone (il 9), con il batterista Willie Jones III (il 9), con il bassista Federico Malaman (il 10, per un approfondimento sulla sezione ritmica) e con Luca Garro (il 12, su arrangiamento e composizione).

 

…e altro ancora

A rafforzare il legame tra il festival e la città ci saranno poi numerosi altri eventi, non solo live, a partire dall’aperi-jazz con Bistro San Giustino che si terrà il 9 luglio nel cortile di Villa Barbarella, dove si esibirà il Jazz Ensemble Steffani. La Biblioteca Comunale ospiterà invece un incontro con Claudio Donà, produttore della Caligola Records, in occasione del trentennale dell’etichetta discografica.

Tutte le sere (esclusa quella della Notte Blu del Jazz) alle ore 23 i Giardini dell’Osteria Maniscalco ospiteranno i concerti della sezione “Manzotti New Generation”: il 9 luglio si esibirà il quartetto Wabi Sabi, il 10 il trio HackOut!, il 12 il quintetto co-diretto dal trombettista Sean Lucariello e dal batterista Max Verrillo, il 13 il quintetto Summano Project.

L’Osteria Maniscalco, che grazie alla passione di Anthony Bandiera è stata la culla del festival e partner fondamentale nella nascita della manifestazione, ospiterà tutte le sere anche una Jam Session al termine dei concerti, con il coinvolgimento degli studenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “A. Steffani”.

Un’emozione extra musicale sarà creata dalle proiezioni 3D video mapping a cura di Sebastián Pascual e Alejandra D’Agostino: sulle mura del Castello durante i concerti “Manzotti New Generation” nei Giardini dell’Osteria Maniscalco sulle mura dei palazzi durante il concerto di Ottolini e Tagliabue.

 

PROGRAMMA

 

Martedì 9 luglio

Cortile di Villa Barbarella, ore 19:30

Aperi-Jazz con Bistro San Giustino

Jazz Ensemble Steffani

 

Arena del Teatro Accademico, ore 21:15

Sherman Irby Quartet feat. Willie Jones III
Sherman Irby (sax alto), Nico Menci (pianoforte), Marco Marzola contrabbasso), Willie Jones III (batteria)

in caso di pioggia il concerto si terrà all’interno del Teatro Accademico
 

Giardini dell’Osteria Maniscalco, ore 23

“Manzotti New Generation”

Wabi Sabi
Giulio Jesi (sax), Stefano Nardon (pianoforte, tastiere), Christian Guidolin (contrabbasso, basso), Thomas Osho Zausa (batteria)

 

Mercoledì 10 luglio

Biblioteca Comunale, ore 19

Incontro con Claudio Donà

in occasione dei 30 anni di Caligola Records

 

Teatro Accademico, ore 21:15

Norma Winstone & Glauco Venier

Norma Winstone (voce), Glauco Venier (pianoforte)

 

Giardini dell’Osteria Maniscalco, ore 23

“Manzotti New Generation”

HackOut!
Luca Zennaro (chitarra), Manuel Caliumi (sax), Riccardo Cocetti (batteria)

 

Giovedì 11 luglio

La Notte Blu del Jazz

 

Corte Sconta, ore 20

Angela Zanini (voce), Massimo Roncolato (chitarra)

 

Osté, ore 20

Alessandro Terramagra (chitarra), Samuele Sgambaro (pianoforte), Alberto Lanner (basso), Antonio Santevecchi (batteria)

 

Reclock, ore 20

Gloria Illesi (voce), Alein Steinbert (chitarra), Filippo Zonta (percussioni)

 

Piazzetta Guidolin, ore 20:30

Giulio Jesi (sax), Giovanni Gorgoni (contrabbasso), Giuseppe Lorenzon (batteria)

special guest Antonio Cavicchi (chitarra)

 

Giardini sud-ovest del Castello, ore 20:30

Two and the Machine
Michele Tedesco
(tromba), Gian Ranieri Bertoncini (batteria), PCQ5M979Y0

in collaborazione con Sottosopra

 

Sagrato del Duomo, ore 22

Mauro Ottolini & Vanessa Tagliabue Yorke

“Nada Màs Fuerte”

Mauro Ottolini (trombone, tromba bassa, conchiglie), Vanessa Tagliabue Yorke (voce), Thomas Sinigaglia (fisarmonica),

Marco Bianchi (chitarra classica, chitarra haitiana, chitarra baritona), Giulio Corini (contrabbasso), Valerio Galla (percussioni)

Quartetto d’archi del Conservatorio “A. Steffani”:
Teresa Storer, Anna Vittoria Furlanetto (violino),
Ivan Zasso (viola), Giulio Caputo (violoncello)

in caso di pioggia il concerto si terrà al Teatro Accademico

Ingresso gratuito

Osteria Maniscalco, ore 23:30

Jam Session aperta a tutti i musicisti

con gli studenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto

 

Venerdì 12 luglio

Arena del Teatro Accademico, ore 21:15

Dee Dee Bridgewater Quartet

“We Exist!”

Dee Dee Bridgewater (voce), Carmen Staaf (pianoforte), Rosa Brunello (contrabbasso), Evita Polidoro (batteria)
in caso di pioggia il concerto si terrà all’interno del Teatro Accademico


Giardini dell’Osteria Maniscalco, ore 23

“Manzotti New Generation”

Sean Lucariello & Max Verrillo Quintet
Sean Lucariello (tromba, flicorno), Max Verrillo (batteria), Lorenzo De Luca (sax tenore), Enrico Poletto (pianoforte), Alberto Zuanon (contrabbasso)

Sabato 13 luglio

Arena del Teatro Accademico, ore 21:15

Lydian Sound Orchestra

Gianluca Carollo (tromba, flicorno), Federico Pierantoni (trombone), Glauco Benedetti (tuba), Robert Bonisolo (sax tenore e soprano),

Mauro Negri (sax contralto, clarinetto), Rossano Emili (sax baritono, clarinetto basso), Marcello Abate (chitarra),

Matteo Alfonso (pianoforte), Marc Abrams (contrabbasso), Mauro Beggio (batteria),

Riccardo Brazzale (direttore)

feat. Francesca Bertazzo Hart (voce)

in caso di pioggia il concerto si terrà all’interno del Teatro Accademico

Giardini dell’Osteria Maniscalco, ore 23

“Manzotti New Generation”

Summano Project
Giorgio Manzardo (sax), Giovanni Caruso (chitarra), Nicola Guidolin (pianoforte), Andrea Moro (basso), Piero Pederzolli (batteria)

 

 

Tutte le sere del Festival al termine dei concerti

Osteria Maniscalco

Jam Session aperte a tutti i musicisti

con gli studenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto

 

PROIEZIONI 3D VIDEO MAPPING

a cura di Sebastián Pascual & Alejandra D’Agostino

sulle mura del Castello durante i concerti “Manzotti New Generation” nei Giardini dell’Osteria Maniscalco

sulle mura dei palazzi durante il concerto di Ottolini e Tagliabue

 

 

MASTERCLASS

Lunedì 8 luglio, ore 14-19

Aula Zambon – Chiostro dei Serviti

Sherman Irby – musica d’insieme

“Gli strumenti necessari per diventare un musicista jazz professionista”

 

Martedi 9 luglio, ore 10-13 e 14:30-16:30

Teatro Accademico

Norma Winstone – voce

 

Martedi 9 luglio, ore 10-13 e 14:30-16:30
Aula Zambon – Chiostro dei Serviti

Willie Jones III – batteria

“Batteria jazz. Essere preparati”

 

Mercoledì 10 luglio, ore 10-13 e 14:30-17:30

Aula Zambon – Chiostro dei Serviti

Federico Malaman – basso elettrico

“Approfondimento sulla sezione ritmica”

in collaborazione con Luca Colussi

 

Venerdi 12 luglio, ore 14:30-18:30

Aula Zambon – Chiostro dei Serviti

Luca Garro – arrangiamento/composizione

“Crossing Bridges of Music. Percorso musicale tra classico e jazz”

 

***

 

Informazioni concerti:

castelfrancovenetojazzfestival@gmail.com

www.facebook.com/castelfrancojazzfestival

 

Biglietti:

Tutti i concerti sono gratuiti tranne quelli di:

 

Sherman Irby: intero € 10; ridotto € 5

Norma Winstone & Glauco Venier: intero € 15; ridotto € 5

Dee Dee Bridgewater Quartet: intero € 40

Lydian Sound Orchestra: intero € 10; ridotto € 5

 

Biglietti ridotti per studenti del Conservatorio “Steffani” e scuole convenzionate, under 18 e over 65

 

Prevendite:

sul sito www.vivaticket.it e su tutto il circuito VivaTicket

(i biglietti sono soggetti a diritto di prevendita)

 

Informazioni e iscrizioni Masterclass:

segr.didattica@steffani.it

 

Le Masterclass sono gratuite per tutti gli allievi iscritti al Conservatorio di Castelfranco Veneto.

Per tutti gli altri partecipanti il costo dell’iscrizione per ogni Masterclass è di € 50 per gli allievi effettivi e di € 20 per gli allievi uditori.

Per gli iscritti alle scuole convenzionate con il Conservatorio tutte le quote sono ridotte del 50%.

 

Direzione artistica: Gianluca Carollo

 

Ufficio Stampa: Daniele Cecchini

cell. 348 2350217

e-mail: dancecchini@hotmail.com

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