05 gennaio 2024

Patricia Highsmith Delitti bestiali a cura di Marcello Sgarbi


Patricia Highsmith

Delitti bestiali – (Edizioni Bompiani)


Collana: I grandi tascabili

EAN: 9788834611661

Pagine: 232


Tra i film di Alfred Hitchcock tratti da romanzi brilla senz’altro come ispiratrice Daphne du Maurier. Dalla sua narrazione, il grande maestro del cinema ha preso spunto per pellicole leggendarie come Gli uccelli o Rebecca (la prima moglie).

Chi però può vantare la sceneggiatura di un gigante del giallo quale Raymond Chandler è Patricia Highsmith, per il film L’altro uomo uscito nel 1951, il cui soggetto si rifà – peraltro con una certa libertà da parte di Hitch – a Sconosciuti in treno, scritto dall’autrice americana l’anno prima.

La Highsmith e il grande schermo sono molto legati fra loro, visto che nel corso della sua carriera la scrittrice statunitense ha regalato alla settima arte i thriller psicologici che costituiscono l’ossatura di Acque profonde, Il gioco di Mr. RipleyIl talento di Mr. Ripley e altri film.

In questa raccolta, invece, Patricia Highsmith impernia i suoi racconti sugli animali, che visti attraverso la sua lente di narratrice possono anche trasformarsi in pericolosi antagonisti dell’uomo.

Non in tutti i racconti, secondo me, la penna è così felice. A volte le storie calano di tensione, quando non addirittura indulgono al cliché. Fra i tredici racconti contenuti in Delitti bestiali, in particolare ne ho trovato interessanti tre: Eddie e i furti da scimmia”, in cui credo non sia difficile ravvisare le suggestioni di “I delitti della Rue Morgue”, uno dei capolavori di Edgar Allan Poe.

La resa dei conti”, nel quale degli animali in apparenza poco significanti e innocui come i polli riservano pericolose sorprese. E infine “Riflessioni di uno scarafaggio”, quasi una rilettura ironica del kafkiano “La metamorfosi”.

A Bess tornò in mente Harry, a tredici anni o giù di lì, a cavalcioni di Fanny in posa per una fotografia, con le gambe tese come se sedesse su un barile”.

John la trascinò più in fretta verso la parte anteriore del pollaio. Non sembrava che ci fosse molto fumo. Adesso tutto il prato era coperto di polli, che si sparpagliavano attraverso il bianco steccato sulla strada, beccando, schiamazzando, strillando: un piccolo esercito sbandato. Era come se la terra fosse ricoperta di neve”.

Eddie saltellava da un lato all’altro del corpo disteso sul pavimento, avvolgendo il tessuto leggero attorno alla sua avversaria. Raccolse l’oggetto più vicino – un guscio di crostaceo, sul pavimento vicino alla porta d’ingresso – e l’afferrò con entrambe le mani. E con esso colpì la testa della donna, che si muoveva debolmente sotto il copriletto. Eddie scivolò, rotolando a terra, ma mantenne le dita nell’incavo della conchiglia e colpì nuovamente. Il crack era un suono che riempiva Eddie di soddisfazione”.


© Marcello Sgarbi

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