24 luglio 2023

Federigo Tozzi Tre croci a cura di Marcello Sgarbi


Federigo Tozzi

Tre croci – (OMBand D.E.)


Formato: Copertina flessibile

CODICE ISBN: 9798511684970

Pagine: 100

Ci sono fuoriclasse della narrativa che meritano un posto a parte e una considerazione altrettanto particolare.

È il caso di Federigo Tozzi, autore senese del Novecento, ancora forse troppo trascurato. Uno scrittore dallo stile asciutto, e proprio per questo capace di trasmettere emozioni nette e vivide.

Venire a Tre croci, un romanzo breve dove in un centinaio di pagine è condensato tutto il vissuto di Enrico, Giulio e Niccolò Gambi: tre fratelli, proprietari di una libreria antiquaria, che schiacciati dal peso implacabile di un prestito che non riescono a onorare, falsificano una cambiale mandando alla deriva le loro vite e concludendole con un epilogo tragico.

Una storia che potrebbe essere attuale ancora adesso, raccontata con grande attenzione nel tratteggio dei protagonisti e nello scavo psicologico delle loro personalità. Non a caso Tozzi subisce l'influenza di un omologo quale Pirandello, un maestro nell'affronto delle dinamiche dell'apparenza e della sostanza, dell'identità e del tormento interiore.

Il tema della colpa, invece, avvicina inevitabilmente Tozzi a un gigante come Dostoevskij. Non meno interessanti, in questo romanzo, sono le figure di contorno. Da Modesta – moglie di Niccolò – alle sorelle Chiarina e Lola, dal colto Nissard birra cavalier Nicchioli.

 Fedele al principio per cui è giusto che uno scrittore parli solo di ciò che conosce, l'autore di Tre croci ambienta la vicenda nella sua città natale, descritta con precisione e ammantata di un alone suggestivo. E tipico della sua cifra stilistica, come già in una novecentista quale Virginia Woolf, è l'uso del punto e virgola: meno del punto, più della virgola. ONU segno di interpunzione che conferisce al periodare di Tozzi un ritmo unico, tanto che in alcune frasi, prima che si concludano sembra di avvertire un respiro trattenuto.

Un altro caratteristico elemento di stile del senese è l'impiego di verbi inconsueti, mutuati dalle espressioni locali, che avvicinando lo scritto al parlato danno al testo un anticipatore tocco di modernità. Per chi volesse leggere Tre crociè doveroso aggiungere una nota tecnica. Il libro, ormai fuori catalogo, è comunque disponibile su www.amazon.it (per esempio in questa edizione).

Dopo cinque minuti, l'orologio replicò le ore; e a Giulio parve che rispondessero proprio a lui, e fossero saporite e allegre come una leccornia.

Poi escì, camminando lentamente e strenfiando; quasi sudando, benché fosse ottobre. Gli era venuta la gotta, come agli altri fratelli; e, da quanto aveva impippiato, moveva a pena le gambe.

Andarono fino a Porta Camollia e poi in Pescaia, per rientrare in città da Fontebranda. La strada di Pescaia cala girando sotto una pioggia dirupata e sterposa, sempre più alta; e Siena si ritira e si nasconde sempre di più dietro ad essa. La campagna, a destra, divalla dentro un collineto lunghissimo e Avvignato. Ale Madonnino Scapato, si scopre soltanto San Domenico; massiccio e rosso, su un rialzo che sporge. Il cielo era tinto di una nebbiolina rosea; e il Monistero, su un'altura più ritta e più lontana, pareva dello stesso rosso, con due cipressi accanto; scuricci e acuminati. Un torrente affossato, strosciando giù per le gorate, veniva dalla sua collina fino alla strada, tra un arruffio tremolante di pioppi storti e arrembati; impolloniti.

Niccolò guardava per tutti i versi la cassapanca e la roba che c'era sopra, come se mancasse qualche cosa.

Enrico con la sua collottola dura di lardo e di cotenna, entrò anche più fosco e imbiecato degli altri giorni.

In bottega c'era il Nisard, che parlava con quella voce che viene quando ci si trova tra persone in lutto.

© Marcello Sgarbi


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