22 aprile 2022

JACK LO SQUARTATORE – UN DEMONIO A WHITECHAPEL – a cura di Miriam Ballerini


 
JACK LO SQUARTATORE – UN DEMONIO A WHITECHAPEL – Tutta la sua esistenza aveva acquistato un senso da quando aveva scoperto il suo enorme potere- testi di Sergi Rodriguez Ibarra

© 2022 EMSE Italia

Questo saggio appartiene a una collana da poco pubblicata da EMSE dal titolo conduttore “I volti del male”. Per saperne di più potete trovare tutte le informazioni su https://www.ivoltidelmale.it

Jack lo squartatore è stato il primo serial killer dell'epoca moderna e, nel 1888, nell'Inghilterra vittoriana, fece molto parlare di sé, per poi scomparire senza lasciare traccia. In questo libro si parla di lui, delle sue vittime, del suo modo di agire; evitando di speculare sul nome che ancora non è stato consegnato alla storia, ma elencando chi, negli anni, anche postumi, sia entrato nella rosa dei sospettati.

Tutti sappiamo che uccise cinque donne. In realtà, in quel periodo, vennero trovate ben undici vittime. Il celebre detective e criminologo Robert Keppel (colui che aiutò ad arrestare Ted Bundy), assieme ad altri colleghi ha svolto un'indagine, studiando la scena del crimine, giungendo alla conclusione che, le vittime attribuibili a Jack, possano essere sei.

In questo breve saggio troviamo l'introduzione, dove si ricostruisce una notte in cui Jack ha colpito e cosa possa avere sentito. Ne “L'inizio del terrore”, si descrivono i primi omicidi. Particolare che, quale spazio fra un periodo e l'altro venga utilizzato il disegno di un coltello da cui cola una goccia di sangue.

“Nasce Jack” è il momento in cui, lo stesso assassino, comincia a scrivere alla polizia, presentandosi, vantandosi della sua opera. Lui stesso, dopo che la stampa lo aveva soprannominato “Grembiule di cuoio”, si affibbia il nome con cui ancora oggi è noto: Jack lo squartatore. In una lettera spedita alla Central News Agency di Londra, scrive: “Non sopporto un certo tipo di donne, e non cesserò di squartarle finché non le avrò eliminate tutte”.

“Il doppio caso” quando, nella stessa notte, vennero uccise due prostitute.

“Orrore a Miller's court” l'ultimo delitto attribuito a Jack, quando arriva alla distruzione totale del corpo di Mary Jane Kelly.

“I soliti (più o meno) sospetti”, è l'elenco di tutti i nomi su cui, all'epoca, si è indagato.

“Epilogo una leggenda avvolta nel mistero” i sospettati che, negli anni, sono stati presentati alla stampa. Ad esempio in “Ritratto di un assassino” di Patricia Cornwell si accusa il pittore Walter Sickert.

In fondo al libro troviamo il profilo psicologico scritto da Vicente Garrido: “Io vedo Jack come una persona che commette i suoi delitti per pura e semplice opportunità”.

Ancora oggi Jack resta un mistero che, ritengo, nessuno riuscirà a svelare. Si sono tentate, con le nuove tecniche di investigazione che ora si hanno a disposizione, a cercare tracce di dna e altre prove. Ma possiamo capire quanto tutto questo sia davvero difficile data la quantità di anni trascorsi. Forse è meglio che così rimanga: un mostro avvolto nel mistero che, solo le sue vittime, hanno conosciuto nel momento peggiore della loro vita.

Vittime che, in questo saggio, vengono raccontate per quanto si sia appreso allora, nonostante la vita defilata che conducevano. Molte di loro, infatti, raccontavano bugie, per nascondere quanto era accaduto in precedenza nella loro miserabile vita. Tutte vivevano di espedienti, prostituendosi. Erano alcolizzate e, tutte, avevano alle spalle relazioni fallite con uomini più o meno violenti. Pare quasi fossero state incanalate a tutti i costi verso la strada che le avrebbe condotte a quella morte violenta.

Triste che la storia abbia fatto della loro misera vita, una vita, solo nel momento in cui sono diventate vittime senza giustizia, nell'attimo in cui il sangue e lo squartamento le ha lasciate fredde e finite in mezzo a una strada.


© Miriam Ballerini

fonte: "Jack lo squartatore" di Sergi Rodríguez Ibarra: un demonio a Whitechapel - OUBLIETTE MAGAZINE

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