19 febbraio 2022

HORTUS CONCLUSUS Mostra personale di Ilaria Simeoni a cura di Marco Salvario

 HORTUS CONCLUSUS

Mostra personale di Ilaria Simeoni

a cura di Marco Salvario

Chiono Reisovà Art Gallery - CRAG – Via Giolitti 51/A, Torino

10 febbraio – 26 marzo 2022



Eccoci ancora volta a visitare una mostra organizzata dalla CRAG, galleria d'arte che ha come missione il valorizzare giovani artisti italiani e stranieri; una vocazione coraggiosa che richiede intuizione, capacità, pazienza e sacrificio.

Ilaria Simeoni è una talentuosa artista ventiseienne della provincia di Treviso, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, scuola viva di cui la CRAG segue molte promesse. Nonostante la giovane età, ha già ottenuto significativi riconoscimenti per le proprie opere e Hortus Conclusus è la sua prima mostra personale.



L'atmosfera creata dalle opere presentate, ci trasporta fuori dai ritmi esasperati e inquinati della vita moderna, in luoghi di silenzio, di quiete, di riflessione, dove i colori della natura hanno toni umidi e autunnali. Non ci sono presenze viventi, uomini o animali, non ci sono neppure fiori e la luce del giorno filtra ovattata dagli strati fitti delle foglie; tutto è immobile, solo la voce della natura parla oppure è in attesa e ascolta i nostri pensieri. Una natura che è rigogliosa ma non selvaggia o disordinata, a suggerire un controllo rispettoso e pianificato, l'armonia tra la meditazione e un lento, rilassato respiro.

Le opere realizzate in olio su tela, con una tecnica di perfezionamento e sovrapposizione che le rende dense e corpose, hanno dimensioni che spaziano da pochi centimetri ad alcuni metri e, queste ultime, per essere esposte al visitatore, hanno avuto necessità di ampie pareti; eppure tutte, piccole e grandi, hanno la stessa coerenza e completezza.

È stato scelto per praticità, di presentare le opere più ampie senza cornice, come appena uscite dalla bottega dell'artista, libere e non tese, creando qualche problema con l'illuminazione, ma rendendo così accessibile quel momento intermedio, spesso dimenticato, in cui la tela pur finita, non è ancora diventata quadro.



Abituati ai paesaggi veneti che grandi pittori del passato hanno immortalato usando colori unici e irripetibili, ci troviamo ora a confortarci a piante e foglie diverse; questo è perché la natura sta modificandosi, cambia il clima e piante sviluppatesi per altri ecosistemi, adesso colonizzano i nostri boschi. Al tempo stesso questa diversità dalla realtà, vera o aspettata, ci permette di spostarci in una dimensione meno definita, tra sogno e fantasia, tra presente e futuro. Dobbiamo soffermarci senza fretta, abbandonare lo sguardo senza opporre resistenza, e lasciare che i nostri pensieri, i nostri progetti, prendano forma nella serenità della contemplazione.




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Miriam Ballerini a Fagnano Olona (VA)