17 dicembre 2021

Paratissima 2021 a cura di Marco Salvario

 PARATISSIMA 2021

28 ottobre – 12 dicembre 2021

ARTiglieria Con/temporary Art Center

Via Verdi, 5 - Torino

di Marco Salvario

Siamo arrivati tra gli alti e bassi di quest'anno faticoso alla diciassettesima edizione di Paratissima, che rispetto al recente passato ha offerto poche novità e molte conferme. La manifestazione ha avuto luogo nella centralissima e ormai collaudata ex sede dell'Accademia di Artiglieria, contraddistinguendosi per una doppia e parallela esposizione: “PARATISSIMA EXHIBIT AND FAIR”, dedicata all'arte contemporanea emergente, e “NICE & FAIR – CONTEMPORARY VISIONS”, riservata alle nuove proposte.

Ormai diventata mostra mercato, Paratissima non è più rimasta limitata a due fine settimana, ma si è snodata su ben sette settimane, dal giovedì alla domenica. L'ingresso costava sette euro, due in meno dello scorso anno.



Prima di iniziare l'analisi dell’evento, due note:

  1. Le segnalazioni e i giudizi che leggerete in quest’articolo, sono pareri personali e riguardano artisti che mi hanno colpito favorevolmente. Se uno di loro si trova citato, è perché la sua opera mi è piaciuta.

  2. L’elenco che segue non è una classifica ed è nato dalla sistemazione delle fotografie che ho scattato, in genere collegata al percorso di visita.

Cominciamo con EXHIBIT AND FAIR:



Andrea Gambino

Trentasettenne autodidatta, nelle sue opere ci fa ammirare paesaggi autunnali, piovosi, dove l'uomo è perso nella malinconia nel tempo, assorto nelle proprie meditazioni, forse nei rimpianti. Stanchezza, rassegnazione, però armonia con il mondo, interiorità e pace.

I personaggi sono di spalle, seduti su una panchina. Aspettano, ascoltano, osservano il mondo come noi spesso ci dimentichiamo di fare. Manca il colore, non ci sono dettagli, eppure le emozioni e le sensazioni che si ricevono, sono forti e vive.

Luca Zampini

Restiamo nel grigio, ma passiamo da un pittore a un fotografo. Zampini, sessantenne, è noto come il fotografo degli alberi, scegliendo piante la cui natura è viva e forte, quasi rabbiosa, comunicando un sentimento di paura, di piccolezza e inadeguatezza dell'uomo di fronte a tanta misteriosa e inattesa energia.

Le immagine elaborate digitalmente e sovrapposte, ci fanno percepire presenze ostili, la minaccia di streghe, lupi e spiriti, un freddo doloroso. Ci siamo persi e siamo smarriti come bambini in una brutta fiaba.

Mi-Jin Chun

Ritornano i colori, con una dolce tenuità che ricorda l'acquarello, e si perdono le forme.

L'artista è nato in Sud Corea e vive a Genova. Crea con le sue opere una magica e delicata sensazione di trasparenza, come certe illustrazioni che mostrano gli organi interni attraverso tessuti diventatati diafani. La visione si perde nell'illusione di strati sovrapposti in un movimento fluido e vivo, quasi magico.



Daniela Di Lullo

L'artista, nata a Napoli, mostra la faticosa esistenza dell'uomo obbligato a vivere nella solitudine improvvisa e inattesa, creata dalla nostra società e dalla pandemia. Vicino a lui ci sono fantasmi, ricordi che emergono dal passato, presenze solo desiderate. Esemplare il lavoro dove un automobilista spinge il proprio veicolo in panne, accompagnato da sagome che sembrano unire le proprie forze alle sue. Illusioni, l'uomo è solo.

Ogni opera ha lo stesso titolo e un numero in cifre romane che la identifica; il titolo è “Spleen”, una condizione di spirito che oscilla dalla malinconia alla noia, dall'insofferenza all'angoscia.

Salvatore Cocca

Qual è il soggetto dei quadri di Cocca? Non l'interno spoglio delle stanze, non l'esterno appena percepibile di alberi e cielo; il soggetto è il lampo di luce che entra dalle finestre, catturato come una verità improvvisa e netta, che scopre, solo per un attimo fuggente, quello che è chiuso e nascosto. Un raggio che illumina e al tempo stessa acceca, che porta lo sguardo a indagare in stanze troppo vuote, in corridoi abbandonati. Spazi che si aprono su altri spazi in un inseguimento senza fine.

Si percepisce con angoscia la stessa sensazione che si prova penetrando per un attimo nell'animo di un altro uomo o di noi stessi senza trovare veri valori; solo solitudine, aridità, abbandono.

Giorgio Baldoni

Quando si parla di sculture in carta, mi vengono in mente i grandi mascheroni colorati dei carnevali, ma la carta è un materiale che ben si presta a realizzazioni importanti e spesso è usata per scenografie di grande effetto.

I piedi e le teste di Baldoni portano la mia fantasia al limitare di un cimitero indiano, sono opere immerse in un sacro passato e al tempo stesso proiettate in un metafisico futuro, dove la natura umana si è evoluta e semplificata, e ci giudica con ironico distacco.



Candido Baldacchino

“Life in a raindrop”. Nelle fotografie digitali di questo artista torinese, la realtà della vita si appanna e confonde, quasi nascosta come a volte succede durante i viaggi in treno, quando le gocce di pioggia scorrono sui vetri e fanno scivolare il paesaggio in secondo piano. Qui la pioggia non porta a un grigio autunnale, piuttosto esalta le luci e i colori in un gioco vivo tra sogno e ricordo.

Lucia Dibisceglia

La tela non basta a volte e così è la cornice, realizzata in polistirolo, a dare alle opere di questa artista, novità, profondità e ulteriore tridimensionalità. La regolarità prospettica di palazzi, muri e arcate, diventa scultura con sullo sfondo inattesi motivi regolari, che negano alle opere ogni legame con la realtà.

NICE & FAIR



Elia Alunni Tullini

La stampa tridimensionale è una tecnica che si espande sempre più velocemente in tutti i campi della vita umana e i suoi limiti artistici sono solo nella fantasia di chi la adopera. Il processo produttivo in serie, diventa per Alunni Tullini l'occasione per ripetere e condannare i limiti che la società moderna impone agli uomini e in particolare alle donne, ridotte in questa realizzazione ad una umiliata e rassegnata replica di uno stesso unico modello.

Giulia Houber

Se Salvatore Cocca ci aveva offerto interni rarefatti e disabitati, Giulia Houber ci introduce in stanze disordinate, caotiche, dove piatti, bottiglie e scatole, si confondono con persone e bambini in una amalgama confusa e sovrapposta, dovuta forse alla povertà o alla forzata reclusione pandemica. Tutto urla il bisogno di spazio, di libertà e di respiro. Testimonianze di vita familiare in tempi di lockdown.

Ariele Bacchetti

Ogni anno gli incendi distruggono nel mondo migliaia di foreste e boschi, privando il pianeta delle naturali fabbriche di ossigeno di cui abbiamo bisogno per sopravvivere. Per l'uomo il fuoco è terrore e al tempo stesso meraviglia, sensazioni che Bacchetti riesce a catturare nelle sue tele e a comunicare agli altri con una curata e convincente gestione di colori chiari e scuri.



Lucia Di Nicolantonio

Anche per questa artista il soggetto è la natura, con rami che esplodono vivi da una luce diffusa e riflessa che ricorda le nebbie del mattino. Se le opere fosse disposte orizzontali, sarebbe stato facile pensare a scogli tra le acque dove un seme ha portato alla crescita di una pianta ostinata e impossibile, ma la verticalità cambia la razionalità dell'opera e la trasla in una dimensione diversa ed arcana.

Luce Resinanti

Intelligente e riuscita provocazione quella delle macchie simmetriche di Luce Resinanti, “Dimmi cosa vedi”; una sfida psicologica e sottile, che può portare a fare un lungo viaggio di ricerca dentro noi stessi. Quanto è scherzo e quanto è sfida reale?

Luce Resinati è un artista milanese, che in passato si è caratterizzato per realizzare le sue opere con materiali di recupero come scampoli, carte di cioccolatini, fili, stagnola ecc

Matteo Benetazzo

Tecnica pittorica particolare e complessa quella di Matteo Benetazzo, artista che ama la ricerca e la sperimentazione: pigmenti, acrilici, ecoline, chine, olio. Il risultato è quello di creare paesaggi dai colori sorprendenti, sospesi tra passato e futuro, tra magico e orrido, tra puro e contaminato, nei quali l'uomo è presente, sereno e libero, partecipe di quella realtà, tornato a un'innocenza primordiale. Nuota, si lava: non è solo nella natura, ma ne fa parte.



Emanuel Zoncato

Sculture di pietra tramutate in pallide vele che il vento trascina veloci sulle acque; volti androgeni, sereni, sognanti, liberi nel loro fluire. Mi affascina osservare come la pesantezza dei materiali nelle mani di un artista possa diventare così leggera da fare trattenere il fiato, per paura che voli via.

Silvio Zangarini

Foto elaborate che perdono i loro riferimenti, dove alto e basso non hanno più ragione di esistere; si è catturati da una affascinata vertigine e dalla paura di cadere, senza sapere a cosa e dove afferrarsi.

La bellezza delle scale, delle balconate, dei mancorrenti, delle porte, delle lampade, prende una nuova vita in un valzer armonioso e inebriante di forme.

Laura Pagliai

L'uomo è prigioniero nel suo spazio personale che lo protegge e al tempo stesso lo intrappola in una gabbia simboleggiata da barattoli di vetro trasparente. Piccoli personaggi in terracotta affrontano la propria condizione, alcuni con gioia infantile, altri con perplessità, dolore, malinconia o cercando di fuggire. Eppure su tutti incombe la stessa condanna alla solitudine. Guardando i dieci personaggi nei barattoli, mi sono chiesto: Io, quale sono di loro?

Fabio Adani

Spazi bianchi e immensi dove la figura umana è una minima sagoma scura persa nello spazio, in cammino verso mete lontane ed invisibili. Nella solitudine cosmica e totale, si svolge la ricerca di verità che ci sono negate. Si sente il freddo, il silenzio, quasi un invocazione di aiuto: Dove sono? Perché sono così solo?


Citazioni veloci per i tondi di Federica Poletti, le foto di Marcello Campora che fanno riflettere sul mondo dell'informazione, la tela monocromatica di Elay Li, gli “Happiness Garden” di Gian Luigi Braggio, l'installazione e le immagini sull'isolamento delle persone durante la pandemia realizzate da Anna Bracco, la denuncia documentata di Aurora Avvantaggiato su un ospedale mai finito a Eboli, i disegni surreali a grafite di Tommaso Moretti, l'installazione “Le liste di Myriam” di Antonella Gerbi e le sculture in argilla di Benedetto Ferraro.

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono moderati e controllati quotidianamente.
Tutte le opinioni sono benvenute. E' gradita la pacatezza.

16 maggio_Fabbrica del Vapore: arriva a Milano la danza di Lost Movement

16 maggio_Fabbrica del Vapore: arriva a Milano la danza di Lost Movement   Lost Movement nell'ambito del tour nazionale 2024 presenta Se...