10 maggio 2021

“IL VIAGGIO” DI LILIANA BASSANETTI Una raccolta poetica delicata e soffice a cura di Vincenzo Capodiferro

 


IL VIAGGIO” DI LILIANA BASSANETTI

Una raccolta poetica delicata e soffice


Liliana Bassanetti è nata a Tradate nel 1963 e vive nella bassa comasca. Ha pubblicato “Il viaggio”, con Elpo Edizioni, Como aprile 2021. Liliana da sempre ama la lettura, «negli ultimi anni ha iniziato a scrivere poesie, ispirandosi al mondo circostante, miscelando tra loro esperienze proprie e altrui, emozioni e fantasia». Ha partecipato a numerosi concorsi ed ha conseguito anche importanti riconoscimenti. Questa è la sua prima esperienza di pubblicazioni e noi incoraggiamo queste giovani leve che si dedicano alla letteratura. Leggiamo nella prefazione: «Leggere le poesie di Liliana Bassanetti è spalancare una grande finestra sul mondo e scoprire di essere cercati, guardati, scossi. A cercarci, a guardarci e a scuoterci sono le sue poesie che, con il loro carico di emozioni … ci consolano… Liliana ha il coraggio della poesia…». Ed è proprio così. Il poeta è colui che si apre al mondo. Il “mondo” si esprime come diceva Heidegger in un orizzonte aperto, al contrario di “terra” che indica, invece, una chiusura. La raccolta si apre già col tema molto forte e ricco del viaggio: Ed eccomi qui/ sul medesimo vecchio binario,/ con una valigia non più leggera e pronta/… ma pensare e ingombra/ di persone, di affetti, di tanti ogni nascosti. Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi, scriveva Marcel Proust. La vita stessa è un viaggio. Il binario ci fa ricordare non solo il viaggio quotidiano che compivamo nei tragitti lavorativi da una scuola all’altra, ma il viaggio dell’emigrazione, con la valigia di cartone, ricca di poverissime cose. Mi ricordo che un anno viaggiavo con mia nonna sul treno che prendemmo a Sapri per Milano e che portava degli scatoloni in testa, come si usava fare. Ad un certo punto si ruppe lo scatolo e rotolavano delle forme di cacio. Liliana ha visto Matera, città a me cara, perché sono lucano: Non sassi ripudiati/ ma pietre vive nelle quali/ in un canovaccio di tufo/ convivono e si sostengono/ pace e povertà… A pensare che tra quei Sassi convivevano uomini e armenti. Tanto dovette essere sublime quella immagine da attirare il Pasolini nel suo “Vangelo”. Ne “Il viaggio” troviamo vari temi. Come quando si sta su di un treno e si guarda dal finestrino, ecco che appaiono quelli che Liliana chiama Scatti d’autore: Le fotografie sono poesie/ scritte con gli occhi/ da leggere con il cuore. Come non ricordare i cipressi carducciani? Sottolineiamo in particolare il tema della guerra, in “Soldato di ogni tempo”: Io soldato di ogni guerra e di ogni tempo/ sono partito con l’impeto di un bambino…/ Ho lottato contro nemici invisibili/ controllate da potenze ingorde di benessere. Qui si rincorrono sfumature ungarettiane, ma anche di Quasimodo, c’è una eco lontana di “Uomo del mio tempo”. La guerra diviene interiore, assume una dinamica diversa, diviene guerra virtuale, contro nemici che non si vedono, ma i sono. I versi di Liliana sono tutti da gustare, e si potrà assaporare la delicatezza di una poesia vergine e pura.


Vincenzo Capodiferro

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