18 maggio 2021

Ambrogio Borsani – Addio Eden – a cura di Marcello Sgarbi

 


Ambrogio Borsani
– Addio Eden – (Edizioni Neri Pozza)


Collana: Tascabili

Pagine: 171

Formato: Tascabile

ISBN: 9788873059776


Che cos’hanno in comune Herman Melville, Robert Louis Stevenson, Paul Gauguin, Thor Heyerdahl e Jacques Brel? Il fatto che hanno trascorso parte della loro vita o addirittura l’hanno conclusa nei mari del sud, alle isole Marchesi. Curioso, no? Questo e altro possiamo scoprirlo in “Addio Eden”, un tributo al viaggio tema molto caro all’autore, ripreso anche in altre sue opere – ma soprattutto un elogio della fuga e delle anime inquiete dei nomadi, come si può evincere da questo stralcio: "Forse gli unici veri viaggiatori sono proprio quelli innamorati della deriva. Quelli che non sognano di tornare. Quelli che soffocano in una nuova meta i pruriti delle radici". Ambrogio Borsani, ex direttore creativo di importanti agenzie nonché docente di "Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa" all'Università Orientale di Napoli, in queste pagine avvincenti merito anche dell’Io narrante - rende vive le figure di grandi uomini del passato che hanno cercato il loro paradiso perduto.

Fuggire per cercare il luogo della felicità. E poi scoprire che la mappa di quel luogo è nascosta dentro di noi e ci indica una zona della vita che si trova sempre in un ipotetico sud-est. A sud-est di qualsiasi punto dove noi andiamo a collocarci. È un luogo dove pensiamo possa esserci il segreto della nostra origine. Dove speriamo di trovare una crepa nella volta celeste aperta sull’infinito. Uno squarcio che lasci intravedere l’eternità.

L’uomo che si muove per il mondo, che si chiami Agostino di Ippona o Arthur Rimbaud, cerca almeno la visione di quel punto magico dove pensa esistano gli unguenti per curare le piaghe della sofferenza.

Scomparire, cancellare le tracce in una società consumata e prevedibile per ricrearsi una vita nuova, in un’altra società. Questo dev’essere il pensiero dominante che molti si portano dentro per anni senza mai attuarlo. Qualcuno però esplode e prende strade senza sbocco. Magari attratto da terre dove la leggenda vuole che abiti la felicità.

Chi cerca il paradiso in un luogo geografico diverso da quello in cui vive, probabilmente è stato scottato dall’inferno. Allora tenta di distanziare l’abisso. E pensa, si illude, che anche la terra, il clima, lo scenario abbiano una componente fondamentale nella ricerca di una pace interiore. Qualcosa di vero ci deve essere se il sud invoglia maggiormente alla deriva. Al nord si tentano più le carriere professionali che le ricerche esistenziali.

Più si sale verso i ghiacci e più la cupezza scende sulle anime. È difficile trovare al nord uomini che abbiano espresso serenità nelle loro opere. Al Polo non c’è sorriso.

Quasi impossibile trovare un umorista nordico.


© Marcello Sgarbi

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