01 febbraio 2020

E’ il Brexit day, niente sarà più come prima di Antonio Laurenzano

E’ il Brexit day, niente sarà più come prima
di Antonio Laurenzano
Dopo 47 anni di vita comunitaria, non sempre facili, è giunto il giorno dell’addio del Regno Unito dalla Unione europea. Allo scoccare della mezzanotte la Manica separerà anche politicamente la Gran Bretagna dall’Europa. Fra passato e presente, la storia ci consegna due volti: quello di Sir Winston Churchill, illuminato premier britannico degli Anni Quaranta, ideatore degli Stati Uniti d’Europa (discorso all’Università di Zurigo-1946) e quello di Boris Johnson (nella foto), gigionesco uomo politico del Terzo Millennio, contestato “artefice” del divorzio. Dalla lungimiranza storico-politica dello statista, Premio Nobel nel 1953, alla miopia ciarlatana dell’ex Sindaco di Londra per far rivivere, nel nome di un anacronistico sovranismo, lo “splendido isolamento della perfida Albione”.
L’orologio della storia porta indietro nel tempo le lancette della ragionevolezza e dello spirito unitario dei Padri fondatori dell’Europa che, dopo i lutti e le distruzioni della seconda guerra mondiale, disegnarono per i popoli del Vecchio Continente, un comune percorso di pace e di progresso, lontano dalle divisioni del passato segnate da sanguinosi nazionalismi e totalitarismi. Era l’alba di un’Europa unita, l’Europa delle comuni radici storiche e culturali, espressione degli stessi ideali e degli stessi principi di una millenaria civiltà.
Bye bye London. Niente sarà come prima, il grigio fumo di Londra si avvia a ingiallire il quadro geopolitico che aveva preso forma con i colori della speranza nel secondo dopoguerra. Una brutta pagina di storia per l’Europa, una brutta eredità per le future generazioni.

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