19 novembre 2018

Tempi cupi a cura di Angelo Ivan Leone

                                                          “TEMPI CUPI”

In tempi minori, a Principi minori, ministri minori” disse Imbriani tuonando il suo j’accuse con tutto l’orgoglio figlio della smisurata onestà della sua estrema sinistra (che era una cosa un tantinello diversa dalla sinistra attuale) guardando il banco del governo dove sedeva il “ministro della malavita” (Salvemini dixit) Giovanni Giolitti. Erano i tempi degli scandali dovuti a tutto un mondo di corruzione, solito eufemismo, scoperto sull’affaire della banca romana. Ci sono sempre delle banche di mezzo nei malaffari italiani.
Era il 1892, sembra storia di ieri. Per concludere sulle denunce fatte da Imbriani, che sarebbe da studiare da cima a fondo con il suo immenso impegno e la sua morale adamantina, durante quegli anni c’è da ricordare il suo difendere uno “stato equo ed ordinato, gestore degli interessi pubblici” contro l’emergere di uno stato “dominio di una classe di banchieri, industriali, latifondisti e affaristi”. Era la fine degli anni 80 dell’800 e sembra storia di oggi. E magari, in tanti, a leggere queste parole e queste denunce penseranno, non sembra… lo è.
Tratto da:Onda Lucana® by Angelo Ivan Leone-Docente di storia e filosofia presso Miur

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