04 novembre 2017

RIVOTRILL Un film avvincente, tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Lucarelli

RIVOTRILL

Un film avvincente, tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Lucarelli

Sabato 2 dicembre, alle ore 10.30, presso lo spazio Oberdan di Milano, sarà presentato il film tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Lucarelli, Ritrovill, regia di Umberto Lucarelli. Riprendiamo un attimo la descrizione che ne è stata fatta: Ritrovill «racconta di un incontro tra due persone. Una è un cosiddetto “normodotato” e l’altra è una persona con disabilità. Più che un incontro è uno scontro: Ritrovill viene urtato dall’automobile di Ciglione, professore di filosofia. Da quel momento si sviluppa la storia. i due non riescono più a muoversi dal luogo dell’incidente, restano in mezzo alla strada loro malgrado a confrontarsi, a parlare, a raccontarsi, senza riuscire a prendere l’iniziativa per separarsi. È come se all’improvviso fossero caduti in un incantesimo: sono infastiditi uno dall’altro, ma con lo scorrere del tempo e attraverso la conoscenza si apre un reciproco interesse». Il film è stato realizzato dalla cooperativa Matrioska. L’attore protagonista è Danilo Reschigna, disabile attore, regista e scrittore. Rai Tre ha realizzato anche un documentario sulla sua storia d’amore. Ritrovill dal romanzo all’ideazione cinematografica diventa l’emblema del disagio sociale, dell’incompatibilità tra normale ed anormale, dell’identificazione, a volte deleteria, se non manichea, in forme di gruppismo che fanno capo ai “sani” ed agli “andicappati”, come ai buoni ed ai cattivi. Freud già aveva messo in guardia non solo sul noto “disagio” della civiltà, ma sul sottile confine che divide i normali dagli anormali, sul continuum normale-anormale. Se poi prevale la cristallizzazione in gruppi sociali contrapposti, ben condita da forme di giustificazione ideologizzata, che fanno capo al darvinismo sociale ed, ad esempio, all’eugenetica nazista, è facile cadere di nuovo in forme di estremizzazione. Non è un caso che Hitler volesse far fuori tutti i disabili. Ma queste concezioni eugenetiche sono davvero sparite dalla nostra cultura? Germania capta ferum victorem coepit. Lo scontro tra Ritrovill e Ciglione vuole rappresentare proprio questa dialettica, ancor oggi, molto viva e sentita tra mondo normale e mondo dei diversamente abili. È l’eterno conflitto tra il disabile marchiato dal demonio e l’eletto da Dio. È una denunacia sociale di questo perenne disagio, questa vista “distorta” dell’altro – al disabile si accoda l’extracomunitario. Prima quando ancora il comunismo era vivo, si aveva paura dello spettro dei compagni che si aggirava per l’Europa. Oggi si ha paura dello spettro dei musulmani, degli extracomunitari. Prima c’erano le BR, oggi c’è l’Isis. Dal disabile allo straniero, si sviluppa sempre questa fobia del “socialmente altro”, del “socialmente inutile”. La civilizzazione è pericolosa, ha portato e porta a volte al razzismo: le tre razze, la nera - gli schiavi -, la bianca - gli ariani e la gialla - i semiliberi -. Ritrovill ci dimostra come, attraverso una dialettica da odi et amo,  si può superare questo contrasto nella promessa di un mondo libero, dove tutti sono cittadini del mondo: dal cosmopolitismo geopolitico si deve passare al cosmopolitismo geosociale. Umberto Lucarelli oltre a presentarsi come spiccato scrittore qui si presenta come valido regista. L’altro personaggio che emerge è proprio Danilo Reschigna, amico di Umberto, attore e scrittore… pare proprio che Ritrovill sia la trasposizione letteraria del bellissimo rapporto che c’è tra Umberto e Danilo. Bellissimo! Chi vuole andare, soprattutto le scuole, a vederlo al debutto può andare, ne vale veramente la pena … e poi è gratis!

Vincenzo Capodiferro

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