01 settembre 2015

Golgota. Meditazioni sulla passione di Anonima Devota a cura di Vincenzo Capodiferro.

Golgota. Meditazioni sulla passione di Anonima Devota
a cura di Vincenzo Capodiferro.

Veramente degne di profondo significato spirituale e religioso sono queste meditazioni sulla passione e morte di Nostro Signore Gesù Cristo, stilate da un’anonima devota lucchese nella seconda metà dell’Ottocento, curate da Vincenzo Capodiferro e pubblicate dal giovane editore Cristian Cavinato di Brescia, dall'emblematico titolo: “Golgota, Meditazioni sulla passione di Anonima Devota”. Come rileviamo dalla dedicazione dell’opera abbiamo un riferimento preciso: il 24 aprile del 1865. Le iniziali del pregevole libretto portano le lettere L. B. Non sappiamo a chi si riferisce e ci viene molto difficile ricostruirlo. Si tratta certamente di un’anima pia, una donna molto devota, probabilmente, ma non necessariamente religiosa, la quale ha voluto mantenere l’anonimato per riservatezza o per umiltà, come spesso capita. Questa anonima devota vive naturalmente in un contesto foriero. E da questo terreno fertile spuntano preziosissime gemme, in primis Santa Gemma Galgani (1878-1903).  Come  annota lo Zecca nella sua opera “Gemma Galgani. Mistica della passione di Gesù”, Paoline, Milano 2011: «Tre donne di Lucca, Maria Domenica Brun Barbantini, Elena Guerra, Gemma Galgani, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del secolo successivo, si impongono all’attenzione per la loro incredibile carica profetica. Hanno svolto ciascuna una propria missione, rispondendo ad una specifica chiamata divina. Le prime due sono state fondatrici di congregazioni che ancora oggi svolgono il loro servizio nella comunità ecclesiale. Tutte e tre hanno avuto il riconoscimento pubblico della loro vita improntata alla sequela più rigorosa di Cristo povero e crocifisso». Anche la Nostra ha avuto come stella polare Gesù crocifisso. La passione del Signore è stata da sempre, fin dai primi secoli del cristianesimo un modello di riferimento della vita cristiana. Abbiamo voluto dedicare questa opera di valorizzazione delle presenti meditazioni ad una donna, all’amica Teresa Armenti. Teresa vive da sempre a Castelsaraceno, un piccolo paese dell’entroterra lucano. È stata per tanti anni insegnante della Scuola Media “Ciro Fontana”. È profondamente cristiana, e per noi maestra di fede, oltre che di cultura. Teresa voleva far erigere una Croce sul Monte Castelveglio nel paese di Castelsaraceno una croce già nel 2005. Dall'Introduzione: - Il poggio Castelveglio si trova in una posizione simbolica, poiché divide il centro urbano dal cimitero, cioè il mondo dei vivi da quello dei morti.  E - Teresa Armenti -  voleva, poi, a ridosso della sgretolata roccia, far tracciare, sull’antico sentiero dei pastori, una via crucis, colle sue stazioni. Sarebbe partita dal cimitero, fino sulla cima, dove vi è una vista meravigliosa, da invidiare l’ermo colle leopardiano. Anche la nostra autrice spesso allude all’Infinito. Eppure è stato impossibile. Tutti, o quasi tutti, erano contro. La folla grida sempre Barabba! Noi siamo rimasti molto amareggiati da questo episodio, poiché abbiamo sempre creduto in questa donna, che con la sua fede, con la sua pazienza, con la sua cultura, lo zelo indicibile nelle ricerche, ha lasciato un solco profondo nei nostri cuori.


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