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Visualizzazione dei post da maggio, 2012

Il profumo del nichilismo di Luigi Iannone

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Luigi Iannone IL PROFUMO DEL NICHILISMO Edizioni Solfanelli La civilizzazione si fregia di alcune parole simbolo come libertà, globalizzazione, emancipazione, uguaglianza e di un codice di regole il cui valore supremo è il diritto alla felicità. Nessun intellettuale o filosofo riesce ad immaginare un mondo che non si fondi su queste fondamenta e nessun economista a concepire un modello di sviluppo radicalmente diverso. Tutto sembra già dato. Eppure, ad una lettura attenta, la realtà appare ben diversa perché la società si muove su una invisibile linea di demarcazione tra civiltà e barbarie che la rende allo stesso tempo progredita e spietata, tecnologicamente avanzata e disumana, capace di fornire opportunità e di ampliare a dismisura obblighi, limiti e divieti. E allora cosa si cela veramente dietro il termine civilizzazione? Lo spiega questo illuminante saggio che è una sorta di guida tra stili di vita, miti e modelli del nostro tempo. Una critica ironica e tagl...

Buona fine e buon principio di Tonino Scala

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BUONA FINE E BUON PRINCIPIO di Tonino Scala “ Amo Napoli perché mi ricorda New York… Come New York è sporca e cade a pezzi, ma nonostante tutto la gente è felice… ”. Inizia con una frase di Andy Warhol “Buona fine e buon principio”, il nuovo libro di Tonino Scala da oggi in tutte le librerie italiane. Un viaggio, si un viaggio nella sua Napoli, nelle sue storie che si districano nel 31 dicembre napoletano. Il giorno in cui tutto dovrà cambiare, il giorno in cui un popolo spera, poi arriva il primo, il princio e… Buona fine e buon principio è edito da la casa editrice Centoautori nella collana Narratopoli, poco più di cento pagine per descrivere un mondo, una città. Una città protagonista con le sue storie i suoi vicoli, le sue canzoni. Un camion che corre una canzone la colonna sonora del libro e della vita dei napoletani “ Nu napulitano nun è sempe allero, nun le baste ‘o sole, tene troppe penziere. Dint’ ’a chesta gara parte sempe areto, corre tutt’ ...

Dalla terzina alla trinità

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DALLA TERZINA ALLA TRINIT À La poesia religiosa in Cristina di Lagopesole Trovandosi per caso di fronte ad una raccolta così adornata che par che sembra un messale, e dietro scorgendo uno stemma arcano, quello di Cristina di Lagopesole, ci tuffiamo in una dimensione d’altri tempi, sempre antica e sempre nuova, eterna ed eterea, in un mondo di fede che si traduce in splendidi versi. È il caso del Flos Sanctorum . E’ il caso del De Trinitate,   Edizioni Feeria-Comunità di San Leolino 2007 , un titolo tipicamente agostiniano, il testo che prenderemo in esame in queste considerazioni. Mille terzine in trentatre libri consacrati alla Tre Persone della Santissima Trinità. Il De Trinitate , dedicato a Sua Santità Benedetto XVI è diviso in tre sezioni: Padre , Figlio e Spirito . L’ultima sezione poi si divide in nove inni intitolati ai nove doni dello Spirito, altri ai sette sacramenti, altri ai cinque elementi. Altri ancora ai sette sigilli che ospitano dei Santi. È in...

Res Extensa, la creatività innanzitutto

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RES EXTENSA, LA CREATIVITA’ INNANZITUTTO Transitions Dance Company al Traetta di Bitonto di Antonio V. Gelormini La danza come espressione creativa del corpo. La tecnica come strumento pratico di esercizio, per favorire l’ispirazione all’interpretazione soggettiva nella coralità del movimento. La formazione attraverso lo scambio “contaminante” di esperienze e discipline internazionali, messe al servizio di un progetto che diventa scuola artistica d’eccellenza. Mettete insieme tutto questo e ne verrà fuori il Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance (London, UK) , con la viva, entusiasmante e originale Transitions Dance Company : un concentrato di emozioni e di bravura, declinati nelle performance di dodici ballerini di danza contemporanea, quale risultante di una severa selezione, che si rinnova rigorosamente ogni anno. Un modo come un altro per rinnovare costantemente lo spirito creativo di ciascuno e innescare un processo virtuoso di auto-riproduzione d...

Il fantasy in Italia

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Franco Ressa IL FANTASY IN ITALIA Edizioni Solfanelli Il genere fantasy viene inteso come risultante dall'unione di due altri generi quali la fiaba e l'epica , rimasti in secondo piano o dimenticati nella cultura recente, ma oggi riportati a vivere in una nuova veste. Vengono studiati gli influssi positivi, e pure le possibilità di aberrazione possibili attraverso un uso distorto del nuovo genere. Si esamina dalla sua origine l'epica cavalleresca medievale e rinascimentale italiana, fino al suo tramonto durante il XVI secolo, e quindi il sorgere e prosperare della fiaba in epoca barocca, la sua trasformazione didattica alla fine dell'Ottocento, quindi il sorgere del genere fantasy, iniziato ad affermarsi in Italia nell'ultimo trentennio del XX secolo. La panoramica sulle tendenze attuali del fantasy italiano tiene conto anche delle produzioni nelle arti musicali, del fumetto, e del nuovo fenomeno mondiale del gioco di ruolo, applicazione pratica e imm...

Caffè letterario al Kim Bar di Gallarate (VA)

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CAFFE’ LETTERARIO AL KIM BAR   G li scrittori, oggigiorno, hanno varie possibilità per presentare il loro lavoro al pubblico. Oltre ai luoghi convenzionali, biblioteche e sedi di associazioni culturali, ecco che, in alcune occasioni, si aprono le porte di luoghi “alternativi”. È quanto mi è accaduto di recente a Gallarate, in provincia di Varese. Al Kim bar, la gestrice Elena, non pensa solo al suo ruolo dietro al bancone, ma grazie all’aiuto dell’associazione “Realizzando Vergiate”, ha dato il via a una serie di giornate dove, affiancando diverse degustazioni, mi ha offerto la possibilità di fare dei caffè letterari, accompagnati da buona musica. La gente, sedendosi per assaggiare della cioccolata, piuttosto che un buon bicchiere di vino, ha anche modo di ascoltare delle presentazioni di libri e di conoscere da vicino chi fa questo lavoro; in una sede meno “seriosa” e che permette più famigliarità fra chi ascolta e chi presenta. Questo primo cicl...

La disoccupazione in Europa: la ricetta della commissione europea

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LA DISOCCUPAZIONE IN EUROPA : LA “RICETTA” DELLA COMMISSIONE EUROPEA Puntare su tecnologia, sanità e green economy    “Siamo la prima generazione a non avere più la certezza che i nostri figli staranno meglio di noi.” E’ grido d’allarme lanciato a Strasburgo dal Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. Un Sos lavoro tanto più drammatico se rapportato ai livelli record di disoccupazione in Europa, oltre l’11%, e alle prospettive economiche per i prossimi mesi. Una situazione di grande precarietà resa più grave dalla latitanza di un’Europa unita e politicamente forte, capace di progettare un proprio modello di sviluppo sociale ed economico. Per fronteggiare questa crisi occupazionale la Commissione europea, lo scorso 18 aprile, ha presentato un “pacchetto occupazione” con una serie di misure per favorire il lavoro in tutta la comunità europea. Chiare le indicazioni fornite agli Stati membri: incoraggiare le assun...

9 maggio:festa dell'Europa

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9 MAGGIO : FESTA DELL’ EUROPA           di Antonio Laur enzano Parigi 9 maggio 1950 Robert Schuman legge alla stampa, convocata al Quai d'Orsay, sede del Ministero degli Esteri, la seguente dichiarazione: "La pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative all'altezza dei pericoli che ci minacciano. Mettendo insieme talune produzioni base saranno realizzate le prime fondamenta concrete di una Federazione europea". L'invito di Schuman alla cooperazione si concretizzò con la istituzione della CECA, Comunità del carbone e dell'acciaio, tra Francia, Germania, Italia e Paesi del Benelux, per gestire insieme quelle materie che all'epoca erano il presupposto di ogni potenza militare. La CECA rappresenta la culla nella quale fu deposto il primo seme di un' Europa unita! Dai lutti e dalle distruzioni della seconda guerra mondiale si alzò forte il grido di Schuman, Adenauer e De Gasperi: "Mai più guerre fra noi!" ...

Il piacere di una sensazione pura

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IL PIACERE DI UNA SENSAZIONE PURA La voce della coscienza innanzi il theatrum aestheticum Noi abbiamo tutto. Tutto l’effluvio delle scienze ha deviato i fenomeni originari. È la coscienza dei fenomeni a costituire il nucleo originario di ogni conoscenza. Il filosofo oggi si deve porre questa domanda. Alla coscienza si affaccia il fenomeno originario o quello indotto intenzionalmente da manipolatori, ai quali le scienze e gli intellettuali sono asserviti? Se tutta la gnoseologia da Kant in poi ha escluso la conoscenza della cosa in sé, dobbiamo chiederci però come facciamo a volere una cosa in sé, senza conoscerla? Chiariamo meglio il problema: l’intellettuale oggi deve porsi un interrogativo serio: se i fenomeni che egli accoglie nella sua coscienza corrispondono alla verità che la sua buona fede riconosce, come guardare un fiore, o corrispondono invece ad una falsa opinione indotta, come il fiore che vede nella pubblicità per comprare un profumo. Tutto passa attraverso...

Francesca il mondo dietro un vetro di M.Rosaria Franco

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