10 agosto 2009

Mia madre non mi ha mai spazzolato i capelli

MIA MADRE NON MI HA MAI SPAZZOLATO I CAPELLI
di Marilyn French
© 1987 RCS Rizzoli libri s.p.a. pag. 891 € 11,00
ISBN 9788817001342

Scritto in prima persona è un romanzo lungo, intenso, doloroso.
La French, femminista convinta, ci narra la storia di 4 generazioni di donne, dalla nonna emigrata dalla Polonia all’America, fino agli anni 80 dei figli di Anastasia, voce narrante del libro.
Mia madre non mi ha mai spazzolato i capelli, così inizia il suo racconto Belle, la madre di Anastasia. Quando lei ha nove anni comincia a raccontarle quale inferno è stata la sua vita, da “polacchese”, come veniva definita allora la sua gente.
I tormenti di sua madre prima di lei, il tutto narrato attraverso il lavoro, la fatica. I pasti, gli odori delle pietanze, i sacrifici per mettere in tavola un pasto decente.
La vita di Belle, seduta a cucire cappellini di organza per guadagnare qualcosa in più per permettere alle figlie di studiare, di non restare ignoranti come lo era stata lei.
Anastasia, alla quale la madre Belle ha sì spazzolato i capelli, ma non ha saputo comunque trasmetterle amore. Non si può dare quello che non si è avuto.
Anastasia e la sorella crescono in questo stato di disaffezione, a convivere con una madre arrabbiata, triste, morta.
Il libro viene narrato in prima persona da Anastasia, fotografa di successo, che gira per il mondo, catturando immagini stupende. Si sposa due volte, ha tre figli, ma la carriera viene prima di tutto.
Non accetta che le donne siano obbligate e costrette nel loro ruolo di amanti, di madri, di mogli. Vive come un uomo. Restando alla fine sola, nonostante le decine e decine di amanti che ha avuto.
Finirà col mettersi insieme a una donna, Clara, presente in tutto il romanzo quale entità non ben definita, consigliera di un’Anastasia ormai vecchia e consumata, morta, come la madre.
Solo alla fine si saprà chi è Clara e quale ruolo ha avuto nella vita dell’altra.
E’ un romanzo intenso. Ha dietro sé una ricerca di sapori, di odori, di usanze. Ci presenta un mondo ormai sorpassato, ma talmente attuale se paragonato ai nuovi emigranti.
Ci presenta donne diverse fra loro, unite e allo stesso tempo divise e combattute.
Fa riflettere sul ruolo delle donne, sui loro compiti e obblighi e doveri. Sul piacere delle donne, su
quanto sopportino e quali siano i loro desideri.

© Miriam Ballerini

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