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Visualizzazione dei post da dicembre, 2008

Geografia: la teoria di Malthus

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Nota enciclopedica Per teoria di Malthus , un economista inglese che nel 1798 pubblicò il " Saggio sul principio della popolazone ", si intende la convinzione che lo sviluppo delle risorse e lo sviluppo della popolazione procedano secondo due velocità molto diverse. In particolare secondo questa teoria mentre le risorse naturali, se sviluppate, crescono in maniera lineare e cioè, semplificando, secondo una somma, la popolazione cresce in maniera geometrica, moltiplicandosi invece che sommandosi. Si tratta naturalmente di una semplificazione, ma è importante sottolineare che questa differenza di andamento è comunque evidente, al punto che ancora oggi questa teoria è tenuta in vita dai paesi industrializzati, i quali sostengono la necessità dell'applicazione in tutto il mondo di politiche tese al contenimento dello sviluppo demografico. Secondo Malthus, in pratica, un paese che non sia in grado di controllare la crescita della popolazione, come avviene oggi nei paesi in vi...

Geografia: la transizione demografica

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Nota enciclopedica L' indice di incremento naturale è la differenza tra l’indice di natalità e quello di mortalità di una data popolazione. Normalmente si tratta di un valore positivo che può essere classificato in base alla influenza delle sue componenti. Esiste ad esempio un tipo di incremento primitivo , dove sia la natalità che la mortalità sono molto elevate, ma l'indice è basso a causa della loro vicendevole compensazione (è la situazione più a sinistra in figura). Ci sono poi altre tipologie intermedie fino ad arrivare alla condizione più a destra in figura, dove l'indice è basso perché sia natalità che mortalità lo sono. In pratica questa è la condizione dei paesi più evoluti sul piano economico, nei quali è avvenuta la cosiddetta transizione demografica . In figura si può vedere che a partire dalla metà del Settecento la mortalità ha iniziato a diminuire per cause legate allo sviluppo scientifico, mentre in un primo momento la natalità è rimasta costante. ...

Geografia: il problema demografico

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Nota enciclopedica Fa una certa impressione osservare che mentre all’inizio dell’era cristiana la popolazione mondiale si aggirava attorno ai 250 milioni di individui, si è dovuti arrivare al XVII secolo per raddoppiare questo numero. Nel XX secolo invece la popolazione era di solo 2 miliardi nel 1940, per arrivare poi a 4 nel 1975. Da allora vi è per fortuna stato un rallentamento - oggi siamo attorno all’1,2% di incremento annuo su base mondiale, contro i 2% degli anni Settanta (quando si coniò per questo fenomeno il termine di rivoluzione demografica )-; ma ciò che preoccupa gli esperti è soprattutto il fatto che l’incremento della popolazione mondiale, il quale fino agli anni Venti era più marcato nei paesi ricchi, ha subìto un’inversione di tendenza, esplodendo nei paesi in via di sviluppo, andando così ad ampliare il divario già esistente in queste aree tra popolazione e risorse, mettendo dunque un grosso freno allo sviluppo sostenibile del pianeta. Per indice di natalità si i...

"Ombre su Campo Marzio" di Claudio Foti

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Claudio Foti** OMBRE SU CAMPO MARZIO Postfazione di Gianfranco de Turris Edizioni Tabula fati Le vicende narrate prendono spunto da avvenimenti storici per poi librarsi nella fantasia. Questo romanzo ripercorre, più o meno fedelmente, la storia di un viaggio fatto nel 969 da Gerberto d’Aurillac, il futuro papa Silvestro II, personaggio controverso e carismatico che con il suo talento e la sua personalità è al centro di moltissime vicende storiche e leggendarie. Ricostruire in maniera coinvolgente e credibile la vita quotidiana di quegli anni non è stato facile, ma spero di poter regalare ai miei lettori un po’ di quell’atmosfera lontana e, per i più di loro, altrimenti irraggiungibile. Non tutto quanto narrato può essere incasellato in avvenimenti storici ben definiti, ma la maggior parte, credetemi, sì. Il conte Borell, il vescovo Attone, papa Giovanni XIII e naturalmente Gerberto d’Aurillac, il papa mago, sono realmente esistiti. Silvestro II è un personaggio strano. Uomo scomodo il ...

Il vero benessere secondo Bob Kennedy

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“Non troveremo mai un fine per la Nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del Paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL). Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle […]. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza, per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari. Comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quand...

"La follia in scena" di Gianluca Corrado

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Gianluca Corrado ** LA FOLLIA IN SCENA Edizioni Solfanelli Forme di emancipazione dal logocentrismo, l’arte e la riflessione estetica sempre più si accreditano come espressioni di libertà del senso e di fabulizzazione della verità. E in quanto tali s’impegnano a mettere in luce il lato infondato del logos, abilitando in qualche modo la “follia” che lo costituisce. Traendo spunto da una commedia di Eduardo nella quale il protagonista – pazzo – si trova spaesato nella quotidianità “sana” dell’arte, dei doppi sensi, delle metafore, La follia in scena prende alla lettera la pretesa “folle” dell’estetizzazione della verità e tenta di confrontarla con la follia effettiva, quella incarnata appunto nei pazzi. Allora, però, emerge una precisa differenza tra follia con e senza le virgolette: divaricazione tra una visione – poetica e riflessiva – che resta utilmente all’interno dei codici logici e realistici, sia pure per relativizzarli, e una pratica esistenziale che sconvolge il logos nell’asse...

I giapponesi e la fine dei tonni

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di Augusto da San Buono Ogni anno in questo periodo i tonni , seguendo le correnti, lasciano il freddo dell’Oceano Atlantico per entrare , attraverso lo stretto di Gibilterra , nelle più tiepide acque del Mediterraneo , dove si riprodurranno. I banchi di tonni costeggiano la Spagna, le Baleari e giungono in Sardegna . Qui si dividono : una parte si dirige verso l’Elba , un’altra scende in Sicilia e, lungo la costa tirrenica, va da capo Lilibeo a capo Peloro, per poi scendere a capo Passero. Quindi risalgono e si dirigono verso la Puglia e la Campania, costeggiando la Calabria nei due versanti, jonico e tirrenico. La femmina nuota placidamente in profondità, attorniata da quattro cinque maschi pronti ad entrare in azione e fecondare la nuvola lattiginosa delle uova che si spande nell’acqua. Giunti alla fine di questa romantica crociera , paghi del lavoro compiuto, i tonni ritornano negli spazi sconfinati dell’oceano atlantico . Ma nello svolgimento di questo viaggio attraverso il medit...

"La virtù di Checchina" di Matilde Serao

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Romanzo breve, La virtù di Checchina fu pubblicato per la prima volta in quattro puntate sulla « Domenica Letteraria » nel 1883, secondo le abitudini del tempo, e apparve successivamente in volume per l’editore Giannotta di Catania nel 1884 e poi nel 1906. Nonostante qualche critica iniziale e un certo scetticismo, alimentato dalla stessa autrice in lettere private, La virtù è uno dei testi più riusciti di Matilde Serao , un racconto borghese gradevole e coinvolgente, in cui l’innata simpatia della sua protagonista, i suoi ostentati timori, i vorrei ma non posso che ne animano di continuo le azioni e le esitazioni, riescono a creare una naturale empatia con il lettore che pur lasciandosi scappare magari più d’un sorriso dinanzi all’esibita ingenuità della donna, non può che divertirsi a sospirare e cospirare con lei, nella ricercata realizzazione di desideri tanto comuni quanto umani. La vita di Checchina , orientata verso un’ordinaria e grigia quotidianità, viene improvvisamente sc...

Geografia: la biodiversità e la sua conservazione

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Nota enciclopedica Per biodiversità si intende la totalità degli esseri viventi presenti sulla Terra. Dagradi e Cencini, dell'Università di Bologna, la distinguono in tre diverse manifestazioni: quella genetica , quella di specie , e quella di ecosistema , che si riferisce non tanto agli esseri viventi, ma piuttosto a ciò che li circonda, il che non è meno importante. Certo è che non conosciamo tutta la totalità degli esseri viventi: abbiamo catalogato circa 1,8 milioni di specie (che non è poco) tra le più vicine a noi, ma il più rimane comunque sconosciuto, soprattutto per quanto riguarda animali e piante piccole o microscopiche. L'aspetto più preoccupante della questione è poi la progressiva scomparsa di gran parte di queste specie (non solo tra quelle che si conoscono), in particolare a causa de flagello della deforestazione . Le foreste pluviali infatti, che si trovano in massima parte nella fascia equatoriale del pianeta, coprono oggi circa 8 milioni di chilometri qu...

Geografia: la densità della popolazione

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Nota enciclopedica Poiché la maggior parte delle terre emerse si trova nell'emisfero boreale del pianeta, è qui che vivono la gran parte degli oltre 6 miliardi di persone che lo abitano. Tra il 20° ed il 40° parallelo nord ci sono circa metà degli abitanti, tra il 20° ed il 60° parallelo nord ci sono quasi cinque miliardi di persone, mentre il rimanente può essere considerato equamente distribuito tra emisfero boreale e australe, dove vive solo il 10% della popolazione terrestre. Esistono dunque zone molto poco popolate o totalmente disabitate, ma anche zone densissime. In genere viene fatta una distinzione convenzionale. Delle zone ad altà densità , cioè con oltre 100 ab/kmq, fanno parte l'area cinese (comprendente le province orientali, le valli del fiume giallo , di quello azzurro , la Manciuria , oltre alle isole del Giappone e di Taiwan ), l'area indiana (dal medio corso dell' Indo alla valle del Gange , il Bengala , Ceylon e le coste del Deccan ) e l'ar...

Bush preso a scarpate

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di Antonio V. Gelormini In pochi secondi e con una capacità di sintesi impressionante Muntadar al-Zeidi, reporter della tv irachena Al Baghdadia, ha dato corpo alla voglia inconfessata non solo di una gran quantità di iracheni, ma anche di larga parte della pubblica opinione mondiale, ben al di là dei soli avversari della disastrosa politica interventista americana: prendere idealmente a calci George W. Bush. Non potendo e non volendolo fare canonicamente, si è limitato a scagliare le sue scarpe contro il Presidente americano, durante una improvvisata conferenza stampa a Bagdad. Accompagnando il gesto con due invettive chiarificatrici: "Questo è il regalo degli iracheni, il tuo bacio d'addio, cane", ha gridato il giornalista iracheno, lanciandogli addosso la prima scarpa. "E questo proviene dalle vedove, dagli orfani e da coloro che sono stati uccisi in Iraq", ha poi aggiunto, lanciandogli contro anche la seconda. Il Presidente è riuscito a schivarle entrambe, ...

Geografia: lo sviluppo sostenibile

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Nota enciclopedica Una importante definizione di " sviluppo sostenibile " è contenuta nel cosiddetto " Rapporto Brundtland ", un documento prodotto nel 1987 dalla WCED (Wolrd Commission on Environment and Development) ed originariamente intitolato "Our Common Future"; qui si parla di uno sviluppo che sia in grado di soddisfare i bisogni del presente senza con questo compromettere la possibilità di soddisfare quelli futuri . Già nel 1972 a Stoccolma si era parlato di questi temi, nella conferenza " Man and his Environment" , la quale aveva per la prima volta riconosciuto in quello ambientale un problema globale, ma solo a partire dall'87 sono stati individuati i principali ostacoli ad uno sviluppo 'etico' del pianeta che secondo il 'Rapporto' sono fondamentalmente tre: 1) La dipendenza dell'economia mondiale dai combustibili fossili , cioè da fonti di energia non risnnovabili a breve termine, cosa questa che da una parte...

Geografia: l'allarme ambientale

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Nota enciclopedica Di allarme ambientale sul nostro pianeta si può, storicamente, cominciare a parlare a partire dalla Rivoluzione industriale , e cioè dalla seconda metà del Settecento. A partire da questo secolo infatti, quello dei Lumi, la fiducia pressoché illimitata nella scienza e nelle risorse tecnologiche ha portato l'uomo a modificare l'ambiente e, fatto questo dannoso, a considerarlo terreno di conquista e di sfruttamento. Paradossalmente, le conseguenze più dannose di questo atteggiamento sono maggiormente visibili nei paesi in via di sviluppo , piuttosto che in quelli più industrializzati , probailmente perché i primi, più anziani nell'approccio consumistico, possiedono anche una coscienza ecologica più evoluta, oltre ad avere una ricchezza che consente loro di sfruttare in maniera intelligente le risorse naturali. I paesi poveri invece, spesso sotto scacco dei più ricchi, depauperano annualmente immense risorse boschive, minerarie e petrolifere , sfruttando ...

Geografia: le carte tematiche

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  Le carte tematiche sono un particolare tipo di carte geografiche il cui scopo non è quello di rappresentare i confini e la morfologia del territorio, bensì la presenza di fenomeni specifici , come quelli metereologici, oppure caratteristiche della popolazione , come lingua parlata, densità, mortalità, natalità ecc. In linea di principio esse si distinguno in carte tematiche qualitative e quantitative . Nella carte qualitative viene rappresentato l' areale di un fenomeno, cioè la sua estensione: per esempio quanta parte di una zona agricola è coltivatata a grano o frumento, avena od altro. Quando è sufficiente per distinguere le varie aree si usa semplicemnte un colore diverso, altrimenti si utilizzano tratteggi vari per la rappresentazione, cercando di essere intuitivi, per esempio usando il giallo per il frumento e il verde o l'arancio per la frutta. Altra questione è invece quella delle carte quantitative, dove viene rappresentata numericamente una variabile ...

Geografia: le carte topografiche

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Nota enciclopedica Nonostante l'avvento della tecnologia abbia ridotto il valore della mappa su carta, le carte topografiche , quelle cioè con una scala di riduzione da 10.000 a 200.000, rivestono ancora oggi una grande importanza. In Italia la topografia ufficiale è quella dell' Istituto Geografico Militare (I.G.M.) incaricato del rilievo e manutenzione dei 278 fogli in scala 1:100.000 che costituiscono la mappa topografica ufficiale del nostro territorio. Per una visione più accurata poi, ciascun foglio è suddiviso in quattro quadranti , che vengono letti secondo la convenzione cartesiana, cioè il primo è quello in alto a destra, il secondo in basso a destra e così via in senso orario. Questi quadranti sono in scala 1:50.000 . Se l'accuratezza non bastasse questi quadranti sono poi divisi ciascuno in quattro tavolette contrassegnate dai punti cardinale NE , SE , SO ed NO , in scala 1:25.000 , un dettaglio dunque notevole. Ogni tavoletta è poi suddivisa, se non b...

Geografia: le carte geografiche

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Nota enciclopedica Una carta geografica è una rappresentazione simbolica ed in scala ridotta di un territorio, rappresentazione che comporta approssimazioni legate alla curvatura della superficie terrestre. Storicamente la carta geografica ha risposto a due fondamentali tipi di esigenza: la 'cosmologia' , cioè la visione macroscopica del mondo da un lato, e l'esigenza pratica della conoscenza locale di un territorio e/o di una costa dall'altro. Le prime popolazioni a sentire l'esigenza della 'carta' furono quelle mesopotamiche , ma anche gli Egiziani ci hanno lasciato traccia molto antica di mappe catastali su tavolette di argilla. I Greci poi viaggiarono molto ed acquisirono una conoscenza - se consideriamo l'epoca - molto approfondita del pianeta. Le loro mappe comprendevano già l' Europa , l' Asia e l' Africa , ma soprattutto va detto della loro coscienza di vivere su una superficie pressoché sferica, o almeno circolare. Sapevano che...

"Miscellànea" di Eduardo Roccatagliata

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Miscellànea Racconti, poesie, saggi Eduardo Roccatagliata** ALBUSedizioni, 2008 “Di fronte ad un lavoro così complesso, così carico di 'umanità' nella sua più alta espressione come questo di Eduardo, non si può non restare profondamente colpiti per la sua vastità argomentativa ed emotivamente coinvolti. Si ha l’impressione di ammirare un grande, stupefacente affresco ripartito in varie sezioni, ciascuna delle quali riporta al motivo centrale, per ricostituire l’unità solo apparentemente suddivisa: la testimonianza 'visiva' di un Artista polivalente, in cui si sommano ed armonizzano in perfetta fusione le peculiarità del poeta, del narratore, del saggista, del pensatore e del pittore”. Dalla prefazione di Claudio Casaburi “Il suo mondo è quello che attraversiamo tutti i giorni: solo che noi tiriamo dritto come inseguendo chissà quali traguardi, mentre lui sa fermarsi a parlare, ed osservare, a scoprire affinità, comunità di sentire. Sa fare dono del proprio tempo e, cosa...

Geografia: la geografia umana

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Nota enciclopedica Fra gli italiani, il primo grande geografo umanista fu Mario Ortolani , il quale si preoccupò di portare all’attenzione della comunità scientifica la questione della differenziazione tra geografia fisica , la quale si occupa dello studio e della descrizione fisica dell’ambiente e la geografia umana , dedita invece allo studio della relazione tra uomo e l’ambiente, alla distribuzione della popolazione, degli insediamenti, dei modi di vita ed organizzazioni economiche, le quali vanno a caratterizzare il legame tra la comunità umana ed il territorio. In realtà la geografia umana è più antica e le sue origini vanno ricercate alla metà del Settecento , quando con il completamento delle scoperte geografiche l’attenzione dello scienziato cominciò a spostarsi dal territorio verso l’uomo in relazione all’ambiente. Un primo passo verso la geografia moderna fu compiuto da Alexander von Humboldt (1769-1859), il primo ad occuparsi della ricerca di modelli generali per la descriz...
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Libri – la recensione di Bruna Alasia “IL VENTO DELL’ODIO” DI ROBERTO COTRONEO E’ da poco arrivato in libreria “Il vento dell’odio”, nuovo romanzo di Roberto Cotroneo. A quale tempesta si riferisce questo titolo passionale ? A quella che, negli anni ’70, scosse in modi diversi una intera generazione e spinse alcuni giovani, punta estrema di una rivolta, ad atti distruttivi verso altri e verso se stessi. Gli anni cioè del terrorismo, anni di turbolenze mosse da ciò che detta i comportamenti umani prima dell’ideologia: l’inconscio. Tema difficile, interessante, nonché moderno, dal momento che questo “vento” soffia sull’intero globo, in forme differenti, con vari linguaggi, ancora oggi. Soggetto dostoevskijano che ci riporta alle “Memorie dal sottosuolo” e ai “Demoni”. Abbandonare una certezza è difficile, significa uscire da una chiesa, ci vuole un coraggio e un adattamento vitale che non tutti possiedono: più spesso la ribellione sfocia in una protesta adolescenziale che, in rari casi, ...