Recensione: il "Manzoni" di Gino Tellini

Gino Tellini
"Manzoni"
Salerno editrice - 2007
pp. 376
Quella del Tellini - che insegna letteratura italiana a Firenze - è una biografia sul Manzoni estremamente dotta e quindi, va detto, non adatta ad una prima lettura sull'autore milanese.
L'opera è invece interessante laddove si punti all'approfondimento, soprattutto per quanto riguarda il legame tra l'uomo e la sua opera.
Dello scrittore si parla come di un uomo inquieto, credente ma senza eccessi, figlio illegittimo e nipote di Beccaria, balbuziente, non eccessivamente perspicace, sebbene coltissimo, e all'apparenza "quasi minchione".
Il volume ripercorre per intero la storia dell'opera manzoniana, ma le parti più interessanti sono quelle che si soffermano sulla lunga gestazione del Romanzo, dal "Fermo e Lucia" alla Ventisettana, fino alla completa "risciacquatura in Arno" dello scritto, la quale fornirà non solo un nuovo capolavoro alla nostra letteratura, ma anche e soprattutto un nuovo modello, oggi possiamo forse dire quello definitivo, alla lingua italiana.
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