Francesco Petrarca

Il piu' europeo dei poeti di Augusto da San Buono Per Giovanni Boccaccio, Francesco Petrarca non fu solo il poeta laureato, il vate europeo, conteso dai potenti, dittatore indiscusso del gusto letterario, lo splenetico poeta che vagava dall’Italia alla Francia, dalla Germania alla Spagna, dalle Fiandre alla Boemia, “nell’ingannevole speranza di fuggire da se stesso”, ma fu soprattutto l’unico vero amico della sua vita, a cui rimase fedele fino alla morte. Erano diversi in tutto, i due “geni” della letteratura italiana, il più giovane Boccaccio (aveva nove anni di meno) era emotivo, ingenuo, passionale, umile, con consuetudini semplici ed esperienze limitate; il Petrarca, invece, era il “Virgilio del Medioevo”, il poeta d’Europa, sicuro di sé, della propria fama e grandezza, ricco di amor proprio e orgoglio per il proprio genio letterario (disse che i Principi e i potenti del secolo avevano vissuto con lui e non viceversa). Ciò che li unì, li legò profondamente fino alla fine...