19 dicembre 2006

Intervista a Bruna Alasia

Intervista a
Bruna Alasia, autrice dei Racconti di Versailles di Andrea Curiat (Universita' Luiss di Roma)


Maria Antonietta, la sfortunata regina di Francia finita sulla ghigliottina nel 1793, ha oggi la sua metaforica vendetta: stavolta, è il popolo del web ad aver perso la testa per lei. Perché questo improvviso interesse? Lo abbiamo chiesto a Bruna Alasia, autrice dei Racconti di Versailles, novello romanzo d’appendice, pubblicato esclusivamente online su moltissimi siti traboccanti di appassionati.
Quand’è che ha deciso di iniziare a scrivere i Racconti di Versailles?
Il progetto è nato quando ho letto alcuni testi sull’argomento. Ho voluto narrare alcune vicende di un’epoca straordinaria, affascinante, di grandi rivoluzioni e cambiamenti. Se la reggia di Versailles è stata un centro di fervente attività artistica, la Francia del Diciottesimo secolo è stata la culla del mondo moderno.

Dal suo lavoro traspare un’accurata ricostruzione storica dell’epoca.
Sì: mi sono documentata accuratamente prima di iniziare a scrivere, leggendo numerosissime analisi storiografiche e biografie. La bibliografia di riferimento conta centinaia di volumi, perlopiù in francese. È sorprendente come in Italia sia stato pubblicato pochissimo materiale in merito.

Perché ha deciso di raccontare proprio la vita di Maria Antonietta?
È un personaggio affascinante, nel quale i lettori possono facilmente immedesimarsi, osservando degli eventi straordinari attraverso gli occhi di una ragazza tutto sommato ordinaria.
E perché dare al suo progetto una struttura episodica?
Quando si scrive online, bisogna dare al lettore una sensazione di compiutezza: non si può troncare a metà una narrazione. In questo senso, i Racconti potrebbero essere paragonati ai vecchi romanzi d’appendice: una reinvenzione del feuilleton per i tempi moderni, per internet.

Come mai ha optato per l’online?
Ho già pubblicato su carta e ho constatato di persona quanto sia difficile accedere al mondo dell’editoria tradizionale. Per veder pubblicato un proprio volume occorre spesso pagare gli editori, qualcosa che non ho intenzione di fare. Per questo ho scelto di ricorrere al web: non ne trarrò benefici economici, ma perlomeno ho la soddisfazione del riscontro immediato del pubblico.
Che sinora è stato più che positivo.
Ne sono rimasta stupita io stessa: ho ricevuto moltissimi messaggi d’apprezzamento, e adesso i Racconti di Versailles si possono trovare su ben sedici differenti siti web.

L’interesse del pubblico per Maria Antonietta va oltre i Racconti. A cosa pensa sia dovuta l’improvvisa popolarità della sfortunata reginetta di Francia?
Penso che il fascino di Maria Antonietta sia inscindibile da quello del periodo nel quale è vissuta. Conoscere meglio quell’epoca è tanto più importante oggi in quanto, con l’Europa unita, la Francia non è più uno dei tanti Paesi stranieri, ma un nostro stretto vicino di casa. Credo che, per questo, il pubblico sia più interessato alla storia francese adesso di quanto non lo fosse prima.

Ha visto il recente film di Sofia Coppola?
Sì, e mi è piaciuto. Peccato non mostrare la prigionia e l’esecuzione di Maria Antonietta! Bisogna aggiungere che nel film è Maria Antonietta la protagonista assoluta, anche a scapito della ricostruzione storica; nei Racconti, al contrario, la descrizione dell’epoca ha altrettanta importanza, e la Francia di Versailles è a tutti gli effetti la co-protagonista.

In quanti episodi si svolgeranno le vicende dei Racconti? Ha già progetti per il futuro?
Il materiale che ho raccolto per i Racconti non può essere sintetizzato in meno di 350, 400 pagine. Sinora ho pubblicato sette episodi, e ne ho scritti quindici. Non saprei dire quanti ne mancano con esattezza, ma potrebbero essere in tutto fra i trenta e i quaranta. Quando avrò finito, si vedrà.


Tutti i siti di Antoinette
Gli appassionati di Maria Antonietta hanno vita facile sul web: basta digitarne il nome su un qualsiasi motore di ricerca ed ecco che compaiono migliaia di risultati. E, per una volta, non è necessario essere anglofili: esistono ottimi siti gestiti e curati da italiani. La comunità nostrana si è dimostrata particolarmente affezionata a Maria Antonietta: molti dei siti made in Italy sono realizzati interamente da studenti e appassionati. Fra questi, una risorsa importantissima è www.ladyreading.net di Claudia Solacini, giovane neo-laureata con il pallino del Settecento. Il sito presenta una grafica elegante e raffinata e contenuti ricchissimi: fra biografie, articoli, links e download, ce n’è veramente per tutte le esigenze. Per chi ancora non conoscesse i Racconti di Versailles di Bruna Alasia, gli indirizzi migliori fra i tanti per tuffarsi nella lettura sono senz’altro www.racconti.it e www.larchivio.com.


Sofia Coppola a Versailles
Il “fenomeno” Maria Antonietta non si limita al web. È uscito recentemente il nuovo film della figlia d’arte Sofia Coppola, dedicato proprio alla vita dell’ultima regina di Francia prima della Rivoluzione francese. La pellicola racconta le vicende della giovane principessa austriaca che, appena quattordicenne, venne data in sposa per ragioni di Stato al re di Francia Luigi XVI, più grande di lei di appena un anno. Sofia Coppola si concentra sulle vicissitudini private di Maria Antonietta e descrive accuratamente e con dovizia di particolari la vita dissoluta e volitiva dei nobili di Versailles. Tra difficoltà matrimoniali, rivalità di corte, feste e “shopping” con le amiche, la regista ci presenta Maria Antonietta come una ragazzina quasi comune, viziata ma infelice, abbandonata a se stessa e a vicende più grandi di lei in una nazione estranea e, tutto sommato, ostile. Difficile non immedesimarsi nelle vicende della giovane regina, forse più per merito del fascino del personaggio che non della regia, a tratti leziosa e pedante. In questo senso, la scelta di non mostrare gli ultimissimi giorni di vita della regina si dimostra ben ragionata: l’esecuzione di Maria Antonietta, un finale ben noto a tutti, avrebbe forse reso eccessivamente pesante lo svolgimento senza aggiungere alcunché di nuovo. Nel complesso, comunque, si tratta certamente di un buon film, in grado di soddisfare gli appassionati e di incuriosire tutti gli altri.
Nella foto la giornalista e scrittrice Bruna Alasia, dell'ufficio stampa della Camera dei Deputati.
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