04 luglio 2006

Il Bene ed il Vero in Francesco Petrarca

“Veri filosofi morali dunque e maestri eccellenti di virtù sono quelli che come primo ed ultimo scopo si propongono di rendere buono chi li legge e li ascolta, e non soltanto insegnano che cosa siano la virtù e il vizio gridando negli orecchi il fosco nome dell’uno ed il chiaro nome dell’altra, ma sanno instillare nei cuori il desiderio ardente di fuggir l’uno e di seguir l’altra. E’ consiglio più provvido adoperarsi che una buona e devota volontà che per un intelletto capace ed illuminato. Secondo i sapienti, oggetto della volontà è il bene, oggetto dell’intelletto il vero. Ma è più saggio volere il bene che conoscere il vero, perché il bene non è mai scarso di meriti, il vero invece spesso è in colpa ma non ha giustificazioni. E perciò sbagliano di gran lunga coloro che dedicano il loro tempo a conoscere la virtù, non ad acquistarla, o ancor peggio a conoscere Dio, non ad amarlo. Conoscere Dio pienamente in questa vita non si può in alcun modo, ma amarlo si può devotamente e ardentemente”.

tratto da Della mia ignoranza e di quella di molti altri – Francesco Petrarca

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