02 luglio 2006

Libri: "Pedrasc" di Pierre Levergeois

di Annalisa Rossi

Titolo di un magnifico romanzo scritto da Pierre Levergeois, la particolare parola è un termine dialettale che significa semplicemente Pietro.
La vicenda è ambientata in un piccolo paese situato nell’amena cornice della sponda piemontese del Lago Maggiore e ha per protagonista un uomo straordinariamente incantevole quanto le terre da lui abitate e il cui nome era, per l’appunto, Pietro.
L’autore del libro, genero del protagonista che però mai lo conobbe, ha conservato per anni nel cuore un grande sogno che era quello di poter far rivivere la meravigliosa, e ingiustamente cancellabile dall’inesorabile passar del tempo, esistenza di un uomo speciale il cui eroismo e il cui riscatto dovevano poter brillare per sempre nella memoria umana e letteraria.
Ecco, allora, che da buon ex ispettore di polizia, dopo lunghissime e minuziose indagini atte a far sgorgare da ogni luogo e da ogni persona “interrogata” notizie, indizi e ogni sorta di utile elemento decide di realizzare il proprio desiderio e con immensa destrezza ricostruisce un puzzle enorme misto di storia, di sentimenti, di racconti e di eventi.
Pietro era una persona semplice abitante, nella prima metà del secolo scorso, in un piccolo paese chiamato Oggebbio. La sua modesta condizione era accompagnata da una magnifica presenza (quante amorose avventure!) e da una grande personalità che lo rendeva un uomo radioso, affascinante, intelligente e profondamente buono e altruista.
Tutto sembrava perfetto nel mondo di Pietro fino al maledetto giorno in cui anche nelle piccole realtà del lago arrivò, con tutta la sua prepotenza, il Fascismo.
Pietro, uomo libero e fortemente amante di tale valore, si scontra subito con la mentalità rigida del nuovo movimento e non ci sta a essere schiacciato.
Iniziano i primi problemi del protagonista che pur di salvaguardare il proprio onore di uomo, scappa lasciando con grande rammarico la famiglia e cerca rifugio dapprima in Svizzera e poi in Francia dove però, allora, la vita per gli Italiani non era facile. Visti come una specie inferiore venivano chiamati Macaronì.
Ma per Pietro qualsiasi cosa era migliore delle angherie fasciste alle quali stava sfuggendo.
Avventure e disavventure si rincorrono nelle pagine come il perpetuo calar della notte e sorgere del giorno fino all’incredibile impatto finale, in un affascinante ritmo che lega e incolla senza risparmiargli fiato chiunque decida di posare gli occhi sulle righe che formano il romanzo di Pierre Levergeois.
Come davanti ad un palco dell’opera il lettore si trasforma in ascoltatore mentre le fantastiche, incantevoli e magiche note che compongono la vita di Pietro vengono magistralmente guidate in una spettacolare e ammaliante sinfonia da Levergeois.
E così l’ispettore si fa maestro.
Ma non solo. Si fa anche cavaliere della giustizia nel momento in cui ridona alla memoria la storia di un eroe le cui gesta non potevano rimanere leggenda paesana ma dovevano essere riportate in vita e donate come esempio illuminante.
La nota poetica è un dolcissimo apostrofo rosa nello snodarsi della narrazione e accompagna il lettore, quasi per mano, nella travolgente e appassionante avventura di Pedrasc rendendo ancor più belle, vive e emozionanti le pagine allegre e addolcendo le pagine tristi.
La vita di Pietro è come un giro di giostra mazza fiato: ricca di forti sensazioni, sorprese, imprevisti. Salirvi sarà un’indimenticabile avventura.
E indimenticabile rimarrà Pedrasc il cui cuore palpiterà per sempre a pieno ritmo nelle parole scritte ma anche, e soprattutto, in quelle orali di tutti coloro che essendo venuti a sua conoscenza non potranno che parlarne facendo riecheggiare il suo nome nei secoli sia nel paese di Oggebbio che nel Paese italiano: l’amata patria che Pietro mai dimenticò e che a sua volta mai, grazie alla giustizia resa da Levergeois, potrà dimenticarsi di uno dei suoi cittadini più grandi.
Anzi, come una madre, di uno dei suoi figli migliori.

(Pedrasc, Alberti Libraio Editore, p. 670, euro 16)

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