15 giugno 2006

Visita al museo

16 agosto 2005di Rachele Lorusso
Si può essere tentati, in questi giorni, per la grande pubblicità data all’evento, di recarsi al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano per visitare il sommergibile Enrico Toti, gioiello in disarmo della Marina Militare appena giunto in città dal porto canale di Cremona, per essere qui esposto a partire dal 7 dicembre prossimo.
Si corre però il rischio, con tutta questa aspettativa e magari al termine di una lunga coda, di restare delusi perché il Toti, pur presente, non è visitabile ed è appena visibile in un angolo non accessibile del giardino del padiglione aeronavale.
Se vi succederà di restare delusi non vi perdete d’animo, il museo è ricchissimo di cose interessanti, non solo dal punto di vista tecnico scientifico.
Nella sezione dedicata alla storia della carta e della stampa, ad esempio, dove sono messi in vetrina diversi torchi per la stampa manuale, è possibile notare, apparentemente buttati lì, sotto gli occhi distratti di tutti i passanti, questi splendidi versi attribuiti al poeta turco Nazim Hikmet.
Ho cercato una penna in tutto il museo per poterli copiare su un foglietto volante: commentarli invece è impossibile; sarebbe come volerli prendere e ci sono cose, al mondo, che scompaiono un attimo dopo essere state raccolte.

Alla vita

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
Come fa lo scoiattolo ad esempio,
Senza aspettarti nulla
Dal di fuori o nell’al di là.

La vita non è uno scherzo
Prendila sul serio
Ma sul serio a tal punto
Che messo contro un muro, ad esempio,
Le mani legate,
O dentro un laboratorio
Con camice bianco o grandi occhiali,
Tu muoia affinché vivano gli uomini
Gli uomini di cui non conoscerai il volto,
E morrai sapendo
Che nulla è più bello, più vero della vita.

Prendila sul serio
Ma sul serio a tal punto
Che a settant’anni, ad esempio, pianterai
Degli ulivi non perché restino ai tuoi figli
Ma perché non crederai alla morte
Pur temendola,
E la vita sulla bilancia peserà di più.


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Rev. 31-01-13 AdB

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