14 settembre 2020

IL LATO OSCURO a cura di Roberto Bertazzoni


IL LATO OSCURO a cura di Roberto Bertazzoni 

Esiste. A volte è ingannevole e si maschera da cosa buona, normale, accattivante. Ma esiste. 
Molto spesso ci attrae. Così come un frutto proibito è sempre stato naturalmente più attraente di un altro scontato e ovvio. Siamo fatti così. 
Miscele inesauribili di pensieri, emozioni, sentimenti e istinti quasi sempre in contraddizione tra di loro. 
Starebbe a noi seguire la strada giusta, anziché l'altra, secondo logica: buon senso. Ma siamo fragili, mascherati da duri, troppe maschere, finzioni, troppe. 
Sul lavoro, negli affetti, per strada e persino in chiesa, siamo lì a cambiare velocemente maschera, tanto per “salvare le apparenze”, in un atteggiamento che sembra indispensabile per vivere, ma non lo è. No, così non va bene. 
Personalmente ne ho abbastanza, ho deciso di rischiare e penso proprio d'essermi liberato dell'ultima maschera, ormai qualche tempo fa. 
Certo, così è molto più rischioso, non ci sono difese, sei scoperto, ma … che liberazione! 
A chi non si aspetta la tua sincerità, ne rimangono sconvolti, così come la schiettezza li sorprende. Troppa verità? No, va bene così. 
Ci si deve solo abituare, qualsiasi pensiero che si formuli per poi trasformarsi in espressione verbale, dovrà all'istante essere “ripulito” e uscire candido nella sua verità. A qualunque costo. 
Dirai solo quello che pensi sia giusto e vivrai come dici. Questo sarà l'obbiettivo. Il lato oscuro non ti preoccuperà più. L'hai mescolato con tutto il resto, ma ora sai distinguere. 
Un filosofo francese disse: “Nessun uomo è forte se non porta nel proprio carattere antitesi fortemente marcate”. 
Il filosofo Hegel ha affermato che la verità non si trova né nella tesi, né nell'antitesi; ma nella sintesi che ne deriva e le concilia entrambe. 
Anche Gesù ha riconosciuto la necessità di una fusione di opposti. Sapeva che i suoi discepoli avrebbero dovuto affrontare un mondo difficile e ostile, sapeva che avrebbero incontrato uomini freddi e arroganti e disse loro: “Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Siate prudenti come serpenti e semplici come colombe”. 
La vita, al suo meglio, è quindi una sintesi costruttiva di opposti in feconda armonia. Non è utopistico, né impossibile. 
Il mio lavoro è stato di individuare le cose davvero importanti e i valori che contano per me. 
E per essi mi vedo in divenire. 
Il resto l'ho abbandonato come uno zaino che, troppo pesante sulle spalle stanche, mi portavo dietro da una vita. Improvvisamente l'ho sganciato e lasciato cadere, lasciandolo indietro. Così è stato. 
Adesso sono più leggero e camminerò più spedito. 
Certo, non ho cancellato il dolore, i ricordi, gli affetti e l'amore per la bellezza nelle sue sconfinate forme; ma ora è tutto molto più chiaro e libero. 
Ho scoperto che ogni cosa ha il suo limite. 
E una cosa sbagliata non può continuare per sempre a esistere. Nel tempo cambierà, si modificherà. La catarsi sarà progressiva e inevitabile. 
Così ti ritroverai un giorno a capire quante occasioni hai perso e rovinato, in nome di una pseudo libertà secondo la quale hai vissuto. Da quel momento ti sarà tutto più facile. Non ci saranno più filtri. Ci sarà il tuo credo, la volontà di vivere davvero l'essenza delle cose. 
Niente più fronzoli, o falsi ideali; silenzi per non pensare e non parlare, specchi rovesciati per non guardarsi negli occhi; basta ipocrisie e indifferenza per fare finta di nulla. No, il nulla non è. Ogni cosa ha la sua importanza e verità. 
Ora si vive in nome di questa anelata sostanza delle cose. Sarà scomoda, sgradevole, oppure inaspettata e bellissima. Sia quello che sia. 
Questa è la vita che ho sempre sognato di realizzare: la verità. 
Mi è costata tanto e, intorno a me, s'era fatto il deserto. Adesso, tra la sabbia arida e spaccata, intravvedo, piccola e lontana, la sottilissima ombra di qualcosa che, inaspettatamente, spunta dal terreno. 
Sfrontata, inebriante, incredula. 
Al tenue sole del candido mattino.

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