23 febbraio 2018

GELONE, IL “TIRANNO POLITICO” Un lavoro storico avvincente e premuroso, di Filomena Lombardo


GELONE, IL “TIRANNO POLITICO”
Un lavoro storico avvincente e premuroso, di Filomena Lombardo

Il tiranno politico. Gelone tra Oriente ed Occidente” è un libro scritto da Filomena Lombardo e pubblicato da Emia Editore, Riano 2017. Filomena Lombardo è nata nel 1971 a Brackenheim in Germania. Si è trasferita fin da piccola a Varese e si è laureata in lettere Moderne. Madre, moglie e insegnante, appassionata di Storia Antica, Arte e Lettere antiche. Ha conseguito il Diploma di Laurea in Archeologia ed è specializzanda in Archeologia classica. Partecipa tra l’altro attivamente a varie campagne di scavo. In questo interessante ed avvincente lavoro storico Filomena si imbatte nella figura straordinaria di Gelone, il quale viene presentato come un “tiranno atipico” da un lato, atto a salvare la grecità dalla barbarie, e dall’altro come un “abile despota”, che fondò il suo potere su solide alleanze: «Il presente lavoro prospetta uno studio volto a tracciare un discorso organico e ragionato sugli effetti che le guerre persiane hanno avuto in Occidente, analizzando il diverso panorama di tale conflitto per i Greci d’occidente e per i Greci d’oriente, nonché gli effetti indiretti di tale conflitto sulle poleis … della Magna Grecia e della Sicilia». Aristotele nella Politica (VIII,3) ci dice che la tirannide di Gelone durò 7 anni e 18 con quella dei Dinomenidi. Così descrive questa figura il Dizionario Corogafico (Milano 1852): «Il primo ad erigersi a Signore di Siracusa fu Gelone di Gela, il quale dopo aver usurpata la sovranità della propria patria con i suoi raggiri, si schiuse per le vie che condurlo dovevano alla Signoria di Siracusa … (492 a.C.). Gelone non perdé un istante per consolidare la sua potenza, egli si procurò l’amicizia dei Romani, ai quali inviò doni ed ambasciatori». Eppure, come scrive Filomena: «Il nome “tiranno”, in origine di significato neutro, indicava un uomo che aveva occupato e teneva il potere senza legittima autorità costituzionale (a differenza di un re), senza implicare un giudizio sulle sue qualità come persona e come governante. Di fatti c’era molta differenza trai singoli tiranni: alcuni, come Pisistrato ad Atene, regnarono bene e con benignità, misero fine alla guerra civile, contribuirono a risolvere i problemi economici e favorirono in diversi modi le loro città. Il potere militare incontrollato, però, era implicitamente un male. Se non alla prima generazione, alla seconda, o alla terza i tiranni diventavano di solito quello che la parola significa ora». E di fatto nulla è cambiato dai tempi di Gelone. La natura umana non cambia, cambia solo in superficie, ma non nel nocciolo. Gelone fu, come dire, un tiranno illuminato, che fu considerato il liberatore della Sicilia dai barbari e virtualmente divenne il padrone della Sicilia, ma non solo, possiamo considerarlo anche come il salvatore della civiltà occidentale che si identificava nella grecità, e poi la Sicilia, è stata sempre un’isola centrale nel Mediterraneo, il mare dell’antichità che accoglieva nel suo seno tutti i popoli del mondo. Gelone era il padrone del mondo. La sua abilità fu notevole per consolidare il suo potere, sia ponendosi come garante tra le parti, dal punto di vista interno, e sia a livello internazionale, proponendosi come ago della bilancia di una situazione controversa e tragica, in cui versava la grecità, come sottolinea anche G. Mafodda, nel suo lavoro: La Monarchia di Gelone. Tra pragmatismo, ideologia e propaganda, Messina 1996. Dove risiede l’importanza di questo bel libro di Filomena Lombardo? Non solo nella rivalutazione di questo personaggio, Gelone, rispetto anche ad altri, come Dionigi il grande, ecc., ma anche nell’attualità di questo personaggio, il quale da un lato anticipa la figura del Signore del ‘400 e quindi del Principe machiavellico, ma anche la figura del sovrano illuminato del ‘700 e quella del dittatore del ‘900. Gelone rappresenta un paradigma molto attuale, come esempio di assolutismo, o totalitarismo illuminato, il quale – perché no? – potrebbe tornar di moda in un’Europa che di nuovo rischia di perdere la sua identità rispetto all’Oriente, ed anche per la crisi ed il vuoto prodotto dai regimi democratici.

Vincenzo Capodiferro

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