07 agosto 2012

Un ricordo di Padre Filippo Catalano



UN RICORDO DI P. FILIPPO CATALANO
Padre filosofo e teologo, cappuccino di Salerno

Conoscemmo Padre Filippo nella nostra breve esperienza di lavoro nell’Archivio dei frati cappuccini a Salerno negli anni ’90. Fu per noi subito un’illuminazione di un faro che da lontano promana la sua luce, rischiaratrice di passi, guida delle menti, quel semplice frate, ma di una geniale preparazione, filosofo e teologo. Ma chi è questo manzoniano frate Cristoforo? Padre Filippo Gesù da Controne, al secolo Aldo Catalano,è nato nell’omonimo paese cilentano, ai piedi degli Alburni, nel 1928. Si è laureato in sacra teologia nel 1956 presso la Pontificia Università De Propaganda Fide, nonché in Lettere moderne presso l’Università del Sacro Cuore di Milano nel 1961. Quel fine intelletto non era passato inosservato ai suoi insigni docenti. Conserviamo ancora con affetto una copia di una lettera dell’illustre Billanovich al P. provinciale dei cappuccini: «Corso Magenta, 43 14-X-1970. Molto Rev. P. Provinciale. Perdoni la franca libertà con cui oso rivolgermi a Lei. Ho avuto in questi gironi il conforto grande di incontrarmi di nuovo, dopo dieci anni, con uno dei più cari tra i miei ex-allievi, P. Filippo Catalano. Appunto dieci anni fa P. Filippo presentò qui la sua ottima tesi su Cosma Raimondi. Il desiderio mio, che allora diressi la tesi, e anche di chi è, per esperienza e per acutezza, fra i migliori giudici al mondo, Paul Oskar Kristeller della Columbia University di New York, è sempre stato che P. Filippo pubblicasse in un buon volume i testi che egli aveva raccolto, veramente preziosi per la storia e per la cultura del Quattrocento, e l’introduzione con cui li presentava e li illuminava. Una difficoltà si è sempre opposta in questo decennio, insormontabile: P. Filippo non può disporre a Salerno di una biblioteca ricca e aperta, come necessario per aggiornare e ripulire il suo libro, così da poterlo poi subito passare alla stampa. Cosa fare dunque per condurre a termine un’impresa che può apportare onore a questa Università e all’Ordine dei Cappuccini? Dopo aver fatto in questi giorni un bilancio con P. Filippo di ciò che è stato fatto e di ciò che resta da fare, oso, umilissimamentepresentare a Lei una proposta: per la quale naturalmente Lei, nella visione piena delle necessità della Sua Provincia, resta il vero e solo giudice. Sei mesi di sosta a Milano, in contatto continuo coi libri delle biblioteche milanesi e con il gruppo che opera nel nostro Istituto darebbero a P. Filippo l’opportunità di portare a termine il suo libro. Questa dunque la grande domanda. Scusi se oso formulargliela tanto candidamente. Col più rispettoso ossequio. Suo prof. Giuseppe Billanovich». Si tratta dell’epistolario dell’umanista epicureo Cosma Raimondi, che P. Filippo con pazienza certosina aveva ritrovato dopo anni di ricerche in giro per le biblioteche europee, in particolare a Parigi. Il lavoro di grande pregio non era sfuggito, infatti, all’attenzione di quei notabili studiosi. P. Filippo ha dedicato la sua vita allo studio, all’assistenza spirituale, alla predicazione. È stato più volte eletto Provinciale della Provincia di Basilicata-Salerno in seno all’ordine dei frati minori cappuccini, in particolare dal 1978 al 1984, e poi, di nuovo, negli anni ’90.Tra i suoi lavori, segnaliamo Personalità di Antonio Genovesi, Salerno 1957, una nutrita biografia sul filosofo, economista ed educatore, di cui scrisse il Prof. Paolo Pisacane: «Un Frate Francescano Cappuccino (ed il Francescanesimo è il Vangelo, vissuto integralmente, scrive Fr. Agostino Gemelli O. F. M.) studente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, è l’autore di questa magistrale sintesi, che ha già visto la luce sul Bollettino della Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Salerno ed è stata favorevolmente accolta da molti studiosi. È proprio vero che l’umanesimo cristiano resta – a dispetto di molti – luce che emisfero di tenebre non limita!». Ha curato l’edizione Padre Clemente Tomay da Postiglione. Confessore di Padre Pio, Salerno 2003. Tra i suoi scritti inediti ricordiamo le sue pregevoli monografie sull’umanista Luigi Marsili e su Andrea da Salerno. P. Filippo per noi è stato un vero maestro di vita e di sapienza, ci ha stimolato nello studio delle lettere e della filosofia, soprattutto della nostra filosofia, quella umanistica. Di lui possiamo proferire ciò che De Amicis raccomanda in Cuore:«Pronuncia sempre con riverenza questo nome – maestro – che dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo». Padre Filippo è stato entrambi: padre e maestro!

Vincenzo Capodiferro

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