15 giugno 2008

"Storia del Sudtirolo" di Alfons Gruber

'Per capire il mondo' di A. di Biase
"Storia del Sudtirolo"
Alfons Gruber
Athesia - 2005
Pag. 151
Il consiglio per il lettore digiuno sull’argomento è quello, da noi stessi seguito, di leggere il libro a freddo, senza preoccuparsi troppo – almeno inizialmente - dell’attendibilità dei contenuti.
Si tratta di un buon libro di storia, sebbene anomalo per almeno due ragioni: è di parte e non pare proprio volerlo nascondere, ma è anche attendibile e soprattutto trae molti dei propri meriti dalla capacità di essere verosimile prima ancora che vero, perché guida il lettore in un itinerario – a tratti forse romanzato, soprattutto nella descrizione delle singole situazioni – che segue il filo della storia europea ed italiana dell’ultimo secolo. E’ la storia del Sudtirolo, ma anche e soprattutto la storia vista ‘dal’ Sudtirolo: una terra di importanza strategica che non ha potuto trovare pace nel riassetto seguito alle due principali guerre del secolo scorso e, pur avendo tutti i titoli per essere terra degli austriaci, si è trovata dunque di fronte a diversi tentativi di ‘italianizzazione’ forzata, primi fra tutti quelli condotti durante il Ventennio.
L’impressione è che il volume avrebbe molto da guadagnare se riuscisse ad essere più freddo; meno agiografico ad esempio nell’approccio alla vicenda umana e politica del ‘canonico’ Michael Gamper; più asciutto invece – soprattutto nell’uso degli aggettivi – nel trattare del fascismo altoatesino di Ettore Tolomei, e questo non perché ciò che si è tentato di fare in Alto Adige debba essere considerato meno assurdo di quello che è, bensì proprio perché l’intelligenza e la capacità di comprensione del lettore risulterebbero esaltate – è proprio questa l’impressione – se il libro fosse scritto semplicemente da un tedesco e non per i tedeschi.
L’autore appare troppo preoccupato di dare forza ad argomenti che, se la storia e la geografia andassero sempre d’accordo, avrebbero semplicemente il vigore del buon senso: non si fa nessuna fatica a dare ragione all’Alto Adige.
Il volume è graficamente molto bello, tascabile e robusto.
La traduzione italiana potrebbe essere migliorata.
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