LA
TORRE NERA di Stephen King
©
2004 Sperling e Kupfer editori S.p.A.
ISBN
88-200-3721-1 Pag. 1130 € 16,57
Ultimo
libro dei sette che compongono questa lunga saga riguardante Roland e
i suoi compagni di avventura.
Nonostante
le 1130 pagine, lo si legge d’un fiato per la curiosità che spinge
ad arrivare finalmente in cima alla torre nera, calzando i panni
dell’ultimo cavaliere. E vedere coi suoi occhi azzurri da
bombardiere, cosa ci sia mai che sia valso tutta questa estenuante
fatica. E i morti che si è lasciato alle spalle, tutto il suo ka-tet
(gruppo), cioè: Eddie, Susannah, Jake e Oy; sacrificati loro
malgrado per quello che era il suo intento.
Il
settimo libro riparte da Jake, Oy e Père Callahan, alla ricerca si
Susannah e di Mia, intente a partorire il figlio con due padri.
Quello
che troviamo di eccessivo in questo volume sono i troppi morti che si
susseguono di pagina in pagina. Non si ha il tempo per piangerne uno
( in fondo sono amici che abbiamo accompagnato per ben sette libri!),
che già ci si trova di fronte al cordoglio per un altro. Un funereo
effetto domino che abbatte, anziché delle tessere, i personaggi che
si è seguito con affetto.
Nel
volume edito dalla Sperling e Kupfer si ha modo di conoscere
visivamente i protagonisti che per così tanto tempo abbiamo solo
immaginato, tramite delle raffigurazioni. Ed è sorprendente, almeno
per me lo è stato, notare quanto la mia fantasia si sia avvicinata a
quanto descritto.
King
riporta il suo incidente veramente accaduto e fa in modo che siano
questi personaggi partoriti dalla sua mente vulcanica, a salvargli la
vita.
Troviamo
molto in questo libro: oltre ai mostri, alla immaginazione più
sfrenata; King si rivela psicologo, indagando a fondo nelle varie
reazioni delle sue creature.
Si
piange, si ride, si riflette e, infine, ci si trova davanti
all’ultima porta da aprire.
Il
finale? Forse deludente. Il lettore si aspetta di trovare qualcosa di
… divino. E invece, bèh, invece, come lo stesso King ammette nelle
ultime pagine: il finale scritto è l’unico finale possibile. I
libri, in fondo, si scrivono da soli.
La
ricerca della torre nera è stato un viaggio interiore, fantastico e
come Roland, credo che anche chi abbia avuto la perseveranza di
leggere tutto il progetto “Tolkieniano” di King, abbia infine
trovato qualcosa; o, quantomeno, si sia arricchito vivendo questa
avventura.
©
Miriam Ballerini
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono moderati e controllati quotidianamente.
Tutte le opinioni sono benvenute. E' gradita la pacatezza.