La cicogna della democrazia

di Antonio V. Gelormini Avevamo appena ricordato, dopo il lieto evento di Betlemme, il primo martire dei cristiani, e ci si accingeva a celebrare i 60 anni della Costituzione Italiana, che ci tocca invece improvvisamente raccoglierci nel dolore, per celebrare una nuova martire della democrazia. Benazir Bhutto , la cicogna pakistana, la prima donna premier di un Paese musulmano, è caduta vittima dell’ennesimo fanatico attentato kamikaze, a due settimane dalle nuove elezioni politiche in Pakistan. C’è già chi addita le mani insanguinate del Governo Musharaff o le canne ancora fumanti dei turbanti di Al Qaeda. Moderni Erode di una Terra senza promesse. L’attentato ad orologeria aveva fallito il bersaglio qualche mese fa. Una strage degli innocenti di 140 fra uomini e donne suoi sostenitori. Questa volta hanno fatto centro. Ma la novità di Rawalpindi è che stavolta non si tratta di un gesto di sfida o di un atto di intimidazione. L’assassinio di Benazir Bhutto è, invece, la testimonianza...