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Visualizzazione dei post da dicembre, 2007

La cicogna della democrazia

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di Antonio V. Gelormini Avevamo appena ricordato, dopo il lieto evento di Betlemme, il primo martire dei cristiani, e ci si accingeva a celebrare i 60 anni della Costituzione Italiana, che ci tocca invece improvvisamente raccoglierci nel dolore, per celebrare una nuova martire della democrazia. Benazir Bhutto , la cicogna pakistana, la prima donna premier di un Paese musulmano, è caduta vittima dell’ennesimo fanatico attentato kamikaze, a due settimane dalle nuove elezioni politiche in Pakistan. C’è già chi addita le mani insanguinate del Governo Musharaff o le canne ancora fumanti dei turbanti di Al Qaeda. Moderni Erode di una Terra senza promesse. L’attentato ad orologeria aveva fallito il bersaglio qualche mese fa. Una strage degli innocenti di 140 fra uomini e donne suoi sostenitori. Questa volta hanno fatto centro. Ma la novità di Rawalpindi è che stavolta non si tratta di un gesto di sfida o di un atto di intimidazione. L’assassinio di Benazir Bhutto è, invece, la testimonianza...

Il Veglio di Dante e quello di Daniele

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Tu stavi osservando o re, ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con terribile aspetto. Aveva la testa d'oro puro, il petto e le braccia di argento, il ventre e le cosce di bronzo, le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta. (Daniele II - 31,33) Dentro dal monte sta dritto un gran veglio, che tien volte le spalle inver' Dammiata e Roma guarda come süo speglio. La sua testa è di fin oro formata, e puro argento son le braccia e 'l petto, poi è di rame infino a la forcata; da indi in giuso è tutto ferro eletto, salvo che 'l destro piede è terra cotta; e sta 'n su quel più che 'n su l'altro, eretto. (Inferno XIV - 103, 111) Libero circuito culturale, da e per l'Insubria. Scrivici a insubriacritica@alice.it

L’ARTE DEL MARINAIO JOSEPH CONRAD

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di Augusto da San Buono   Conrad è un vagabondo, un marinaio e un artista, amava dire J. Galsworthy, esaltando la conoscenza diretta degli uomini e delle cose dello scrittore anglo-polacco, oltre che la forza narrativa dei suoi primi romanzi marinareschi, (“La follia di Almayer”, “Un reietto delle isole”, “Il nero del Narcisio”) che s’impongono subito all’attenzione per un’evocazione meravigliosamente plastica delle isole e dei mari dell’estremo oriente nei quali aveva navigato, e per i temi tipici di Conrad: la solitudine, il tradimento, l’inganno, l’autoillusione, il lento declino morale, la fedeltà e l’integrità personale distrutta da interessi materiali, la coscienza morale. Storie di caratteri forti e di anime grandi, il viaggio, la nave, la potenza della tempesta, i grandi capitani come MacWhirr, in “Tifone”, la cui debole voce “allontanò placidamente l’urugano” . Personaggi che rappresentano il trionfo della spirito della disciplina e l’incarnazione di una tradizione an...
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I racconti di Versailles – 12 – di Bruna Alasia IL MINISTRO DELLA MODA racconto dodicesimo I castello di Marly, santuario di ritiro e svago di Luigi XIV, trascurato da Luigi XV, espropriato dalla rivoluzione, oggi non esiste più. Ma quando Luigi XVI il 17 giugno 1774 vi arrivò col seguito, per quanto ordine e pulizia non fossero esemplari, giardini e getti d’acqua splendevano. Fatti scendere i signori dalle carrozze, gli stallieri portarono a bere in un laghetto muli e cavalli che lanciarono nitriti di gioia. Il re si sistemò nella prima camera a nord con vista sulla fontana dello Specchio e, riflettendo sulla decisione di farsi vaccinare contro il vaiolo, pensò non sarebbe tornato indietro, malgrado la paura. Pur convinto che Maria Antonietta dovesse restar lontana dalla politica, aveva seguito il suo consiglio di farsi inoculare insieme ai fratelli per rimandare la scelta dei ministri: la vaccinazione, fissata per il giorno dopo l’ arrivo a Marly, fece vivere giorni di apprensione. ...

Il destino dei suicidi

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Quando si parte l'anima feroce dal corpo ond'ella stessa s'è disvelta, Minòs la manda a la settima foce. Cade in la selva, e non l'è parte scelta; ma là dove fortuna la balestra, quivi germoglia come gran di spelta. Surge in vermena e in pianta silvestra: l'Arpie, pascendo poi de le sue foglie, fanno dolore, e al dolor fenestra. (Inf. XIII - 94, 102) Libero circuito culturale, da e per l'Insubria. Scrivici a insubriacritica@alice.it

"Il ventre della terra" di Valentina Francolino

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Il ventre della Terra Valentina Francolino Collana: Bianca - Le bussole . Genere: romanzo. Pagg: 272. Prezzo: euro 9.50. ISBN: 978-88-95288-02-4. Una storia ammonitrice sul nostro rapporto con la natura e l’ambiente. Uno sguardo sull’immediato futuro al quale stiamo alacremente lavorando. Una pausa per comprendere il nostro presente in virtù di un lungo viaggio di apprendistato attraverso il tempo e i continenti, Londra, Parigi, i monasteri greci di Meteore, l’India dell’Himalaya, le leggende di popoli antichi, di uomini leggendari, le speranze e disillusioni della specie umana. Una ricerca di amore, di scoperta, di salvezza, di vulcani, di vette innevate, di invisibili valli alberate. Una visione caustica degli effetti della stupida sete di potere, dello scempio causato dall’ottusità umana, su ciò che stiamo causando alla natura, su quale dovrebbe essere il nostro compito in relazione ad essa e su come lo trasgrediamo. Un romanzo che vola e attanaglia nel farci vedere tutto ciò che c...

Il filo di Arianna

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Lo savio mio inver' lui gridò: «Forse tu credi che qui sia 'l duca d'Atene, che sù nel mondo la morte ti porse? Pàrtiti, bestia, ché questi non vene ammaestrato da la tua sorella, ma vassi per veder le vostre pene». (Inf. XII; 16-21) Libero circuito culturale, da e per l'Insubria. Scrivici a insubriacritica@alice.it

Anita e Garibaldi: dieci anni d'amore e di guerra

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Nel 200° dalla nascita dell'eroe di Augusto da San Buono 1. La più perfetta delle creature C’era stato il polverone, il grido e la caduta, la liberazione, la conquista, poi Anita dalla pelle cupa ,una creola dotata di vera dignità spagnola , che aveva antenati indiani e portoghesi . C’era stato il vento teso che si fa tempesta , il naufragio, la morte dei fratelli italiani, la luce fresca che segue sempre una tempesta , infine lo strazio dei ricordi , la solitudine , la disperazione… poi Anita, con il suo volto velato che si posava sull’oceano e andava alla deriva nel pizzo del suo strascico nuziale. Anita: una donna forte, coraggiosa, un’amazzone, ma anche una vera compagna , che gli avrebbe dato quattro figli e l’avrebbe amato come nessun’altra , per tutto il corso della sua breve vita, come lui aveva desiderato. “Avevo bisogno d’una donna che mi amasse subito!... sì, una donna!, e trovai Anita, la più perfetta delle creature…Da quel giorno non ho desiderato più niente. Il mio v...