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Visualizzazione dei post da febbraio, 2007

Inquinamento aereo

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di Alessio Mannucci Una stima per difetto paragona l'inquinamento di ogni aereo a quello di 500 auto non catalizzate. L'aeroporto di Malpensa, ad esempio, equivale a 250-300.000 auto al giorno, quello di Linate a 150.000 auto. In questi ultimi anni, i viaggi low cost hanno fatto lievitare drasticamente il traffico aereo e l'inquinamento correlato. Il traffico aereo è di gran lunga la fonte di emissioni di gas serra che cresce più in fretta; dunque, è tra le minacce più gravi al già disastrato ambiente globale, oltre che alle orecchie di chi abita vicino agli aeroporti, anch'essi sempre più numerosi. Ben Matthews , ingegnere ambientale e ricercatore all'Istituto di astronomia e geofisica dell'università belga di Louvain, scrive sul sito www.chooseclimate.org, ovvero “scegli il clima”: “Giri su Internet alla ricerca del volo più economico ? Vuoi andare in luoghi caldi in inverno ? Ti interessa una conferenza sul futuro del mondo? Bene, scopri da te qual è il vero...
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Film – L’ultimo re di Scozia – a cura di Bruna Alasia L’ULTIMO RE DI SCOZIA Regia di Kevin MacDonald Con Forest Whitaker, James McAvoy, Kerry Washington, Simon McBurney, Gillian Anderson. Nicholas Garrigan (l’avvenente James McAvoy), medico scozzese appena laureato, decide di volare in Uganda per appagare desiderio di avventura e spirito missionario. In Africa si imbatte in Idi Amin, il leader del momento (Forest Whitaker, candidato all’Oscar quale migliore attore protagonista) perché chiamato a soccorrerlo dopo un incidente con la Maserati. Amin, che tra l’altro ha un debole per la cultura e le tradizioni scozzesi (da qui il titolo del film), rimane affascinato dalla franchezza del giovane e gli offre l’opportunità di essere suo medico di fiducia. Sedotto dalla prodigalità del dittatore, dai lussi e divertimenti della sua vita, Garrigan si inoltra in un labirinto fatato che scoprirà diventare un girone infernale… Thriller politico, tratto dal fortunato romanzo di Giles Foden, “L’u...
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Sulla Cultura di Augusto Benemeglio Ci sono cose – scrisse Calvino , in preparazione alle sei conferenze cui era stato invitato a tenere negli Usa - che solo la letteratura può dare con i suoi mezzi specifici, perché la letteratura ha alcuni valori o qualità o specificità che mi stanno particolarmente a cuore ed io ho cercato di situarle nella prospettiva del nuovo millennio: leggerezza, rapidita’, esattezza, visibilita’, molteplicita’. Certo, la letteratura non sarebbe mai esistita se una parte degli esseri umani non fosse stata incline a una forte introversione, a una scontentenzza per il mondo com’è, ad un dimenticarsi delle ore e dei giorni fissando lo sguardo sull’immobilità delle parole mute”. Anche oggi, trent’anni dopo, sono scontenti gli uomini di lettere? Mi sono divertito, sulla base degli elaborati pervenuti al concorso ” L’uomo e il mare ” in questi ultimi cinque anni, a fare una disamina di quella fascia di persone di cui parla Calvino, quella fascia più avvertita, ...

Shakespeare: la Tempesta

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Quando Miranda andò a Napoli di A. di Biase Quando, tra la fine del 1610 e il novembre del 1611 Shakespeare scrisse La Tempesta, il grande commediografo recitava soprattutto nel teatro dei Blackfriars , facendo già da tempo parte della compagnia reale dei King’s Men. Forse proprio per questo motivo, essendo stata rappresentata la commedia in occasione dei festeggiamenti per le nozze della figlia di Giacomo I , nel febbraio del 1613, più di un commentatore nel corso degli ultimi quattro secoli – come ricorda il saggio introduttivo di Anna Luisa Zazo per il testo di Mondadori – si è permesso di sospettare che l’episodio del matrimonio tra Miranda e Ferdinando non facesse parte del testo originale, ma che fosse invece addirittura stato aggiunto apposta, in occasione dell’evento mondano, e non scritto dallo stesso autore. Questa tesi, se pure al cospetto di un testo difficile ed apparentemente sconnesso come quello de " La tempesta" le interpretazioni non possono che esse...

Le responsabilità di Churchill a Dresda

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Le responsabilità di Churchill a Dresda di Gianfredo Ruggiero Il 13 e il 14 febbraio del 1945 si consumò una delle vicende più tragiche dell'intero secondo conflitto mondiale: il bombardamento di Dresda, avvenuto per volere di Churchill. Dresda era in assoluto la più bella e romantica città tedesca e probabilmente d’'Europa. Aveva scorci di grande suggestione con i suoi palazzi barocchi, le sue piccole case di legno e mattoni fulvi che risalivano al medioevo gotico e i suoi vicoli punteggiati di taverne e birrerie senza tempo. Apparteneva al mondo intero, non solo alla Germania e tanto meno alla Germania nazista. Dresda non era mai stata toccata seriamente dalla guerra sia per la sua posizione geografica sia perché non aveva né industrie né impianti militari rilevanti (era addirittura priva di difesa antiaerea) ed era così forte la convinzione che fosse esente da pericoli che le autorità tedesche vi avevano fatto affluire le centinaia di migliaia di profughi (soprattutto vecch...
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I racconti di Versailles – n. 4 - di Bruna Alasia MARIA ANTONIETTA E LE SIGNORE ZIE Racconto quarto Maria Antonietta sbadigliò cercando di aprire un occhio gonfio di sonno, il sole riflesso nella specchiera l’accecò per un attimo. - Chiudi le tende, per carità! – strillò alla cameriera che arieggiava la stanza. - Sono le nove altezza, non vi alzate? - Non di colpo… lasciami prendere fiato… - Madame, le signore zie… - Le signore zie, le signore zie… - disse stizzita la Delfina sedendosi di scatto, buttando indietro il copriletto fucsia per scendere dall’enorme letto. - Madame, vi prego…. – le corse dietro la giovane – eccovi la toilette… - Scheise… - bofonchiò Maria Antonietta. - Prego? - Scheise! L’altra la guardò interdetta. La Delfina rise pensando che poteva pronunciare quella parola e che mai avrebbero saputo che in tedesco significava merde: libidine infinita! Come quando da bambina usava con Carolina, la sorella più cara, un linguaggio cifrato e nessuno ne carpiva i segreti. - Sc...

"Li vuoi tutti morti" di Bruno Pampaloni

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Bruno Pampaloni LI VUOI TUTTI MORTI Fratelli Frilli Editori, Genova 2006 ISBN 88-7563-203-0 Pagine 240 - Euro 4,90 ... e poi, in fondo... i protagonisti e tutti i morti di questo schifo sono dei vinti. Peggio, reduci. Nulla è più triste e noioso dei reduci. Letteratura, folclore. Pupi in mano a un puparo privo di sentimenti, la Storia, con le sue leggi, il suo percorso segnato da "Una lunga serie di omicidi, perpetrati ai danni di volti noti della televisione, sconvolge il mondo del piccolo schermo e induce un giornalista a occuparsene. Lotta politica, caso Moro e guerra in Iraq fanno da sfondo a questo giallo il cui epilogo si rivelerà drammatico e sorprendente al tempo stesso. Il libro: La vicenda si svolge ai giorni nostri tra Milano, Genova e un'imprecisata cittadina della provincia lombarda dove le brutali morti di alcuni personaggi famosi scuotono il mondo della televisione.Un regista viene ucciso con un coltello da cucina, una comica massacrata con un candelabro, un au...

Giancarlo Menotti

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L’ambasciatore dei due mondi di Antonio V. GELORMINI Distinto, ammaliante, affascinante. Questa fu l’impressione, mia e dell’amico bolognese esordiente fotografo, che avemmo di Giancarlo Menotti , quando ci accolse nell’incantevole soggiorno con vista sulla piazza del Duomo di Spoleto. Era una soleggiata mattina di luglio, durante un Festival di circa 25 anni fa. Chiedevamo irrispettosamente il suo intervento, per rendere possibile un servizio fotografico con un allora sconosciuto Patrick Dupont . Ballerino emergente e futura etoile, nonché Direttore artistico, dell’Opera di Parigi quando sarà chiamato a succedere a Rudolf Nurejev . Temevamo l’offesa, ottenemmo invece la squisita disponibilità di un signore d’altri tempi, lusingato e gratificato dalla nostra attenzione verso un giovane talento, da lui scoperto e portato in Italia. Oltre che: “Divertito”, disse proprio così, “dal poter sentirsi utile”. Sconosciuto ai più in Italia, come musicista, compositore, librettista e regista, lo...
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Film – la recensione di Bruna Alasia DIARIO DI UNO SCANDALO Regia di Richard Eyre Con Judy Dench, Cate Blanchett. Andrew Simpson, Bill Nighy Tratto dal best-seller di Zoё Heller imperniato su un sentimento molto conosciuto nelle grandi città, quello della solitudine, il film ripropone alla sua maniera, anch’essa avvincente, una storia di isolamento e ossessione. La trama, di cui non scopriamo volutamente gli sviluppi, è questa: un’anziana insegnante (Judi Dench) in una malandata scuola di Londra governa la classe con autoritarismo nevrotico, vive con un gatto e non frequenta anima viva. Un giorno conosce una giovane professoressa (Cate Blanchett), sposata con figli, che sembra essere la confidente da sempre sognata. Le due donne intrecciano un’amicizia stretta, nella quale riversano segreti e passioni. Tutto va bene finché l’anziana non scopre che la collega ha una relazione sessuale con un alunno di quindici anni, uno scandalo che, per gelosia, minaccia di rivelare al mondo. Da qui il...