Paratissima c'est moi di Marco Salvario - Seconda parte
Le due opere sopra illustrate - Rinascita di Venere e Donna Con-torta - testimoniano della meditata ricerca di messaggi e significati. Nella seconda, ad esempio, la torta è simbolo di gioia, dono, un piacere della gola, ma sul volto della donna c’è amarezza e sconforto. La forma della torta potrebbe strappare una risata, invece è una limitazione e una mortificazione. Una costrizione. Il vestito grigio, che la camicetta gialla sottolinea senza vivacizzare, è anch’esso prigione e l’isolamento.
Così, nella loro apparente semplicità, le terrecotte
dell’autrice denunciano un mondo di emarginazione, senza dialogo e senza
speranze.
“A volte le parole non servono...”
Nelle piccole sculture dell’autrice, basta molto
poco (un poco apparente, fatto d’intuizione, ricerca e di prodigioso
equilibrio) a fare sorgere immagini, pensieri, sensazioni. Gabriella Bracco
suggerisce con torinese garbo, sottovoce e delicatamente. Le sue statuette, e
chiedo scusa di non avere trovato un termine più adatto e meno riduttivo
(“statuette” è brutto, richiama un vecchio presepe), sono emanazioni
dell’anima, essenze dello spirito che ci fa uomini. Nulla è imposto, nulla è
spiegato, eppure la potenza evocativa è tale che non si sente bisogno di
dettagli che sarebbero inutili e disturbanti. L’autrice descrive le sue opere “come un gesto d'amore verso se stessi e verso le persone che amiamo”: un manifesto coraggioso cui riesce a essere fedele vestale.
Dal legno sgorgano forme umane, vive e palpitanti di vita, che ritornano magicamente legno e natura. Evocazioni nette come staffilate.
Maria Ritorto è un’altra abile artista che riesce a dominare una difficile materia e piegarla alla propria visione con una capacità tecnica e poetica notevolissima, un Michelangelo dei boschi che nelle radici degli alberi, invece che dal marmo, riesce a liberare figure prigioniere.
Artista di notevole personalità, forte di una lunga
esperienza lavorativa e artistica, realizza opere fotografiche intense e di grande
effetto. Il simbolo, simile a un ideogramma cinese e composto dalle lettere “k”
e “i”, con cui personalizza ogni sua opera, non è una sigla nascosta quanto, al
contrario, un marchio rosso impresso nel centro delle stesse che testimonia
quanto l’artista sia consapevole della solidità della propria arte. Perché il
suo simbolo è coscienza pura e non superbia.
Paratissima, per come la respiro io, dovrebbe essere
una palestra per giovani e per sperimentatori, tuttavia ammirando le opere di
artisti come Fulvio Colangelo che, con correttezza e onestà, senza protezioni o
privilegi, decidono di mettersi in
gioco anche in tale contesto e vincono la loro sfida non con la tecnica
(meglio: non solo con la tecnica), ma soprattutto dimostrando una freschezza e
un coraggio ammirevoli. Le opere che l’autore ha esposto a Paratissima, sono
state una splendida esperienza per i miei occhi!
Scultore originale e intrigante Renato Matarozzo, i
cui lucidi profili, bianchi e scuri come pezzi contrapposti degli scacchi,
hanno fascino esoterico e armonia geometrica. Le immagini evocate richiamano
bassorilievi classici pur proteggendo la propria assoluta modernità. Che valore
dobbiamo dare all’opera di questo artista che, più che farsi ammirare, sembra
essere lui a studiarci e confonderci? Risposta non facile, che oscilla tra
l’ammirazione per la perizia meticolosa con cui ogni scultura è realizzata e
l’indignazione per uno sberleffo elegante che ci viene rivolto, irrisione
complice, allusiva, ma che sempre sberleffo resta.
Le opere di Matarozzo non simboleggiano una vita
nuova, ma sono complemento della natura e della nostra esistenza. Ogni scultura
sembra tendere e modificarsi in quella che la precede. Sono figure create per
parlare, per interagire e, nell’esposizione di Paratissima, sembra davvero che
ognuna trovi significato nelle opere vicine, come una processione sacra che ha
senso solo in quanto non è atto isolato, ma di gruppo.(Galleria Allegretti Contemporanea)
Un altro esempio in cui la padronanza della tecnica permette al bianco e nero di offrire tutta la sua capacità espressiva e la sua poesia.
continua...
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