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Visualizzazione dei post da ottobre, 2009

Libri: "Il colore del caffé" di Arturo Bernava

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Il maresciallo Dante Modiano, poco prima della seconda guerra mondiale, viene trasferito in un paesino della montagna abruzzese. Si imbatte da subito in strani personaggi: un bambino di cui tutti sembrano ignorare le origini, un vecchio cieco appassionato di letteratura, una splendida e prosperosa ostessa, una contessa che fugge dalla vita mondana della capitale forse per nascondersi, un finanziere senza scrupoli che ha truffato migliaia di persone. A fare da cornice ai personaggi principali, altri soggetti dai colori forti: il pazzo Gerolamo, il podestà Ovidio Mentore, e, come in ogni storia di paese che si rispetti, il farmacista, il notaio, il prete. E, ovviamente, i carabinieri della stazione, tra cui spicca il saggio appuntato Inzirillo. Da subito Modiano si imbatte in situazioni non del tutto chiare. Un omicidio commesso sedici anni prima, un repentino ricovero in manicomio dell’unico testimone oculare, il fallimento di una banca che ha condotto sul lastrico quasi tutti gli abita...

Libri: "L'alfier nero" di Arrigo Boito

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La narrativa di Arrigo Boito, così come la sua poetica, è caratterizzata da una serie di antitesi: tra virtù e peccato, sorriso e angoscia, luce e ombra… Il nuovo classico di ALBUSedizioni riporta tre delle sue novelle e si apre proprio con un racconto molto coinvolgente, che ci trascina su una scacchiera come fossimo su un campo di battaglia, in una guerra in cui si scatena tutta la ferocia umana e si accanisce contro le diversità altrui. “Le torri, le pedine, i cavalli, la regina stessa attorniavano, obbedivano, difendevano quell’alfiere. Era appunto l’alfiere ch’era stato rotto e aggiustato dall’Americano; un filo sanguigno di ceralacca gli rigava la fronte e, calando giù per la guancia, gli circondava il collo. Quel pezzo di legno nero era eroico a vedersi; pareva un guerriero ferito che s’ostinasse a combattere fino alla morte; la testa insanguinata gli crollava un po’ verso il petto con tragico abbattimento; pareva che guardasse anche lui, come il negro che lo giuocava, la fatale...

Entro a fare due passi - poesie di Barbara Brussa

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ENTRO A FARE DUE PASSI FRA LE PIEGHE DELL’ANIMA di Barbara Brussa © 2007 Boopen s.r.l. ISBN 978-88-6223-548-8 Pag. 69 € 9,50 Dopo una dettagliata prefazione di Cleonice Parisi, mi accingo a leggere questo libro di poesie. Tenendo bene a mente quali sono state le intenzioni dell’autrice e che lei stessa ci dice: “ Così come una manciata di sabbia, scivolando via, lascia sempre qualche granello fra le pieghe della mano… allo stesso modo, ogni cosa scivola fuori dalla nostra vita, lascia qualche granello di sé, fra le pieghe dell’anima ”. Nell’anima di Barbara ci sono sensazioni forti e personali che lei scrive, trasformandoli in testi alla portata di tutti, ben chiari. Ai quali non servono paroloni o impostazioni particolari, ma parole che sgorgano direttamente dal cuore e che lei posa lì, come fiori da far raccogliere ai propri lettori. L’autrice ci dona le sue priorità : l’amore, trasformando in poesia anche il pensiero platonico della metà della mela nel testo “ Il tutto. Il nulla ...

Libri: "I treni della felicità" di Giovanni Rinaldi

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di Antonio V. Gelormini “Pane e lavoro” chiedono, da sempre, i braccianti d’ogni tempo e d’ogni angolo del mondo. Perché col pane si sopravvive, ma è col lavoro che si riesce a vivere con dignità e con onestà. Pane e lavoro chiedevano a San Severo, nel Tavoliere delle Puglie, anche i padri dei bambini protagonisti di questa bella storia nazionale. Nello slancio rivendicativo, di una tiepida mattina di marzo del 1950, esasperati dalla fame e dall’umiliante elemosina quotidiana di un ingaggio sia pure ad ore. Una pagina di solidarietà senza confini, nata dalla spontanea disponibilità di donne e madri dell’Italia del Nord verso altre donne e altre madri del Sud più lontano. Famiglie falcidiate dalle miserevoli condizioni di estrema povertà, verso le quali partì un altro ammirevole slancio solidale, questa volta teso ai loro figli. Bambini senza futuro né igiene, malnutriti, fisicamente gracili, che per la prima volta rivolgevano lo sguardo al Nord, spaesati e con gli occhi colmi di terror...