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Visualizzazione dei post da giugno, 2008

Carmen nocturna - Racconti

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CARMEN NOCTURNA Introduzione di Domenico Nigro Presentazione di Steve Sylvester Edizioni Tabula fati - Pagg. 64 La poesia gotica in particolare fa leva su Carmen nocturna, quella parte “sospesa” della nostra anima che non conosciamo mai perfettamente, che rimane ignota, latente, sospesa, appunto, nell’aria sopra le righe del nostro vivere quotidiano. Ecco quindi una raccolta di piccole opere dove gli elementi soprannaturali così presenti e così importanti non sono altro che l’espressione codificata delle nostre paure comuni, dei nostri desideri inconfessabili, di tutte le inquietudini che ci accompagnano fin dall’infanzia. L’orrore, la mostruosità, la paura, costituiscono la più straordinaria molla dell’immaginario sociale e con la loro funzione catartica e tentatrice fungono da reagente a questo mondo schematizzato e vincolato da dogmi e regole, aiutandoci a liberarci dalle tensioni dei nostri tempi. Libero circuito culturale, da e per l'Insubria. Scrivici a insubriacritica@gmail....

"Duma Key" di Stephen King

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DUMA KEY Stephen King © 2008 Sperling & Kupfer Editori S.p. A. ISBN 978-88-200-4506-7 86-I-08 € 19,90 pag. 743 Duma Key è un’isola della Florida, e Edgar Freemantle ci arriva deciso a ricominciare, dopo una dura batosta ricevuta dalla vita. Sposato con Pam, con due figlie, Edgar era un costruttore, fino a quando una gru non gli cade sull’auto e gli trancia il braccio destro. Dura è la riabilitazione e ancora più dura è continuare quando Pam, sua moglie, gli comunica la sua decisione: vuole divorziare da lui, perché Edgar è diventato un’altra persona. Ha tentato di strangolarla e lei ne ha paura. Certo, Edgar non riesce a controllare la sua ira, quando non gli escono le parole giuste, quando in un discorso dice una cosa per l’altra. Il suo terapista arriva a consigliargli di scaricare la sua rabbia su una stupida bambola di stoffa. Eppure, funziona. Solo che è troppo tardi. Il suo matrimonio è sfasciato e lui decide di partire, di ritirarsi su quell’isola che pare averlo chiamato da...

"Fuga dal monsone" di Marco Biaz

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Due cartine e 46 illustrazioni di viaggio con una postfazione dell'autore Edizioni Gingko Collana: Bianca - Le bussole. Genere: romanzo. Pagg: 244 Nel 1996 Marco Biaz raccolse i suoi bagagli di viaggio, i suoi appunti, e iniziò a scrivere questa storia partorita due anni prima nel corso del suo viaggio di ritorno dal Sud Est asiatico. Aveva girovagato in lungo e in largo per India, Sri Lanka, Nepal, Bangladesh, Thailandia, Malesia, Indonesia, zaino in spalla, per 12 mesi, in solitaria. Durante quel viaggio aveva conosciuto viaggiatori provenienti da ogni angolo dal mondo, dei quali aveva annotato storie, sogni, itinerari, fallimenti. Impiegati, hippy attempati, musicisti, hostess, raccoglitori di tulipani, trekker, sognatori, spacciatori, finti guru, futuri barman berlinesi. Ciò che li accomunava era il viaggio inteso come bivio, soluzione ai problemi o punto di rottura definitivo. Erano accomunati dalla diserzione dal regime routinario. Erano nuovi viaggiatori, esploratori, avvent...

"Storia del Sudtirolo" di Alfons Gruber

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'Per capire il mondo' di A. di Biase "Storia del Sudtirolo" Alfons Gruber Athesia - 2005 Pag. 151 Il consiglio per il lettore digiuno sull’argomento è quello, da noi stessi seguito, di leggere il libro a freddo, senza preoccuparsi troppo – almeno inizialmente - dell’attendibilità dei contenuti. Si tratta di un buon libro di storia, sebbene anomalo per almeno due ragioni: è di parte e non pare proprio volerlo nascondere, ma è anche attendibile e soprattutto trae molti dei propri meriti dalla capacità di essere verosimile prima ancora che vero, perché guida il lettore in un itinerario – a tratti forse romanzato, soprattutto nella descrizione delle singole situazioni – che segue il filo della storia europea ed italiana dell’ultimo secolo. E’ la storia del Sudtirolo, ma anche e soprattutto la storia vista ‘dal’ Sudtirolo: una terra di importanza strategica che non ha potuto trovare pace nel riassetto seguito alle due principali guerre del secolo scorso e, pur avendo tutti...
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Libri - la recensione di Bruna Alasia “GLI OTTO VENTI” di Silvia Rosselli Sellerio editore, pag. 281, 2008, euro 16.00 Biografia storica: il dramma di essere avanguardie Il poetico titolo, “Gli otto venti”, sintetizza il turbine dell’esistenza: nel buddismo essi sono le circostanze contrapposte di prosperità e declino, onore e disonore, lode e biasimo, sofferenza e piacere. Non lasciarsi travolgere da questi venti , siano essi positivi o negativi, é il traguardo difficilissimo della serenità : ogni vita che vi tende diventa esempio. In tale luce, il corale drammatico dei Rosselli e dei loro cari, emerge con la prepotenza e il fascino della testimonianza, seducente come un romanzo epico, gruppo in cui identifichiamo i valori più alti di un secolo e il seme del futuro germogliare. L’autrice - figlia di Nello Rosselli , storico e antifascista, fratello di Carlo , fondatore del movimento politico “ Giustizia e libertà ”, assassinati dal regime nel 1937 - dopo la morte del padre e sino al ...

"Fiori di serra" di Miriam Ballerini

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Fiori di serra di Miriam Ballerini Prefazione dell’autore In copertina immagine di Aldo Colnago Serel International – EEditrice.com www.eeditrice.com info@eeditrice.com Narrativa romanzo Pagg. 228 ISBN: 978-88-89401-12-5 Prezzo: € 13,00 La vita carceraria, ma anche le finalità della reclusione sono un tema che è sempre stato oggetto di ampi dibattiti. In buona sostanza ci si domanda se una pena detentiva sia finalizzata al recupero del reo, oppure se si tratti di una semplice vendetta della società nei confronti di chi non ne accetti le regole, oppure ancora, nella migliore delle ipotesi, se si intenda perseguire l’una e l’altra strada. Resta comunque un fatto: quello che succede al di là del muro, dietro le inferriate, quale sia la vita che là si conduce è quasi sempre ignoto ai più, proprio perché la reclusione rappresenta una parentesi di isolamento dal mondo esterno, una sorta di “altro mondo” di cui sappiamo l’esistenza, ma che confiniamo in una zona di disinteresse mentale. Miria...

Recensione: "Il Risorgimento" di Giampiero Carocci

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'Per capire il mondo' di A. di Biase “Il Risorgimento” Giampiero Carocci Newton Compton – 2007 Pag. 189 E’ opinione di Giampiero Carocci che la sensazione di una nazione entrata oramai in una crisi irreversibile debba essere annoverata tra le motivazioni di un rinnovato interesse al nostro Risorgimento. Carocci non sembra avere legami con quella pur ottima storiografia secondo la quale “la Rivoluzione francese è finita”: è proprio dal grande evento di fine Settecento infatti, e non dalla semplice crescita demografica ed agricola dovuta all’influenza del pensiero illuminista – sempre che sia possibile operare una netta cesura fra i due momenti – che, sostiene il nostro, il Risorgimento italiano prese le mosse. Dal triennio rivoluzionario del ’96-‘99, passando attraverso la Restaurazione , si arriva – in un volume che ha tensione critica, ma non dimentica l’ordine cronologico indispensabile al lettore profano -, al ’48 europeo, alle Cinque giornate ed agli sviluppi della situa...

"Jupiter decimus" di Luca Granzotto

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Luca Granzotto JUPITER DECIMUS Presentazione di Tullio Bologna Edizioni Tabula fati, Chieti 2008 [ISBN-978-88-7475-145-7] Pagg. 224 - € 10,00 Paralizzato da un incidente in giovane età, Aurelius J. Langham, il più grande iperfisico vivente, inviso alla scienza ortodossa, sogna di scardinare l’oscura matrice Spazio/ Tempo/ Materia per consegnare all’uomo la chiave dei viaggi spaziali più mirabolanti. Quando Langham svanisce nel nulla per ventidue ore, la sua sparizione suona come un campanello d’allarme. Dov’è stato portato? Chi lo ha rapito? Forse le stesse enigmatiche presenze che, da oltre mezzo secolo, stanno segretamente reclutando cervelli sul nostro pianeta? E a quale scopo? Ma, allora, per quale ragione Langham è l’unico che sia mai stato liberato? Spetterà ad Arsha Niversen, la psicologa dell’Unità Mimesis, incaricata di far luce sugli eventi, dare un volto agli insospettabili burattinai che da sempre muovono i fili dell’esistenza non solo di Langham. Ben conscia che dalle moss...

Il suono del Classico

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Difficilmente accade da studente di apprezzare un buon libro, il quale non ti dà bensì ti ha toglie qualcosa.   Da giovani è come il colpo secco e sordo della scure: poi però il tempo affina l'orecchio e si impara ad ascoltare.   Come la lama splendente e affilata che fende veloce il legnetto sottile, così è l'inconfondibile suono del Classico. AdB  

L'incantevole Lecce di Guido Piovene

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di Augusto da San Buono CINQUANTA ANNI FA L’AUTORE DI “VIAGGIO IN ITALIA” APPRODAVA A LECCE. Cinquant’anni fa venne a Lecce Guido Piovene , con la sua gigantesca Buick avorio e la prorompente moglie bionda che la guidava come un ‘amazzone decisionista , una Pentesilea moderna , tesa e plastica , smaltata e ingioiellata da Cartier; e la Lecce cordiale e disincantata del tempo vide venire presso di sé questo scrittore veneto strano , francesizzante, dal “grugno austriaco” , come dice Flora Volpini , una delle sue amanti tradite , quasi “ un edonista dell’ambiguità” ,con la sua pipa di radica ,coi suoi immacolati doppiopetto grigi, le cravatte sgargianti, quasi arroganti, e le pesanti valige di cuoio grasso . Si fermò all’Hotel *** e cominciò a prendere appunti per il suo reportage rimasto famoso , il “Viaggio in Italia” , un po’ alla maniera goethiana , pur essendo egli italianissimo, un vicentino che conosceva tutto della provincia veneta , delle nebbie padane , delle angosce e delle vo...

Recensione: "De Profundis" di Oscar Wilde

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'I classici' di A. di Biase “De Profundis” Oscar Wilde Oscar Classici Mondadori – 2003 Pagg. 158 Questo libro racconta la storia di tre uomini: un protagonista e due giovani. Robert Ross fu probabilmente il ‘primo uomo’ di Oscar Wilde e rappresenta - senza che la storia finora scritta sul grande scrittore irlandese ne abbia riconosciuto il pieno ruolo ed i meriti - quella figura di allievo, di autentico intellettuale schivo e fedele al maestro, di ‘prosecutore’ secondo i canoni della scuola classica tanto cara al nostro, che Wilde avrebbe voluto vedere attorno a sé e che, non trovando evidentemente soggetti degni, si forzò di proiettare sull’immagine quanto meno ambigua di Lord Alfred ‘Bosie’ Douglas – il quale doveva essere un bel ragazzo, sebbene non particolarmente fotogenico. “ De Profundis ” è la lettera che Wilde scrisse in carcere al ‘suo uomo’, giovane, dominante ed assolutamente ribelle nei confronti della propria figura paterna il quale, esacerbato dall’odio – più ...