09 maggio 2007


ROMA – la recensione di Bruna Alasia

ROMA
Spettacolo internazionale di Elena Bonelli
Costumi di Laura Biagiotti, direttore d’orchestra Stelvio Cipriani con la Nova Amadeus Symphony Orchestra
Regia di Carlo Lizzani
Dal teatro Sistina di Roma alla mitica Carnegie hall di New YorK

Romana del quartiere Prati, tipico di una borghesia vagamente moraviana, Elena Bonelli è anch’essa una di quelle bellezze brune e statuarie che sarebbero piaciute allo scrittore scomparso. Negli abiti di scena creati da Laura Biagiotti, color porpora o grigio sontuoso, bene personifica la capitale, evocata in un cocktail di musica, recitazione e immagini suggestive.
Commuovono i motivi più famosi, quali “Roma nun fa la stupida stasera” di Garinei e Giovannini, che hanno contribuito a rendere grande il teatro che ora ospita la prima mondiale. La loro canzone è sapientemente tradotta anche in inglese, come in portoghese “Chitarra romana”, in francese “Vecchia Roma”, fino ad arrivare alla naturalmente internazionale “Goodbye to Rome”, “Arrivederci Roma”, per una tournée che partendo dal Sistina, il tempio del teatro di rivista, approderà in Paraguay nei teatri nazionali di Asuncion, in quelli di Istanbul, al teatro dell’opera di Varsavia e, il 14 e il 15 settembre, a un traguardo ambito: la Carnegie Hall di New York.
Densa di pathos l’interpretazione di “Sinnò me moro” e de “Le mantellate”, rese famose da Gabriella Ferri e ancora de “La vita è vita” firmata dalla stessa interprete. Attrice convincente Elena Bonelli si rivela in un passo di “Er pasticciaccio brutto de Via Merulana”, di Carlo Emilio Gadda, dal quale Pietro Germi ha tratto un celebre film: “Il maledetto imbroglio”. Si sente su “Roma” la mano esperta e rigorosa del regista Carlo Lizzani, che ha dato un tocco di sobrietà raffinata alla complessità dello spettacolo; si sente la professionalità della Nova Amadeus Simphony Orchestra diretta da Stelvio Cipriani.
Dedicato a Sergio Bardotti, il direttore artistico recentemente venuto a mancare, sponsorizzato dal magnate della finanza Laurence Auriana, mecenate della nostra cultura , “Roma” parte sotto i migliori auspici dopo il successo internazionale del precedente “Gran galà della canzone romana”. Elena Bonelli si fa messaggero, per colmare una lacuna, di una canzone romana che sostiene “meno conosciuta di quella napoletana proprio perché non è riuscita a sfruttare la potente spinta centrifuga della grande emigrazione”. Va detto che l’attrice-cantante è la voce ufficiale dell’inno di Mameli: per la Presidenza della Repubblica e per il nostro consiglio dei Ministri ha inciso, infatti, un cd che è state distribuito dal Corriere della Sera in un milione e mezzo di copie.

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