Al Salone del libro di Torino i Lions ospitano la presentazione dell'audiolibro “L'altro io” di Miriam Ballerini di Marco Salvario
Al Salone del libro di Torino i Lions ospitano la presentazione dell'audiolibro “L'altro io” di Miriam Ballerini
di Marco Salvario
La XXXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino ha ospitato centinaia di espositori, tra i quali i Lions International - Distretto 108-Ia. È importante ricordare, tra le molte preziose attività sociali di questa associazione, il Libro Parlato Lions: servizio che è attivo dal 1975 in tutta Italia (e non solo), e che distribuisce, gratuitamente e in prestito, audiolibri di cultura e buona lettura a persone che, per disabilità, non sono in grado di leggere autonomamente.
A portare la loro testimonianza in occasione della presentazione dell'audiolibro “L'altro io”, sono intervenute l'autrice Miriam Ballerini e la donatrice di voce Mariangela Castelli, che da alcuni anni lavorano in una preziosa simbiosi.
Quasi tutti i nove libri scritti da Miriam Ballerini sono presenti nella audioteca dei Lions.
Scrittrice più volte premiata in Italia e in Svizzera, riconosciuta tra i migliori poeti lombardi, arriva al Salone del Libro di Torino dopo essere già stata presente con le sue opere al Salone del Libro di Francoforte e a quello di New York.
“L'altro io” è l'ultimo romanzo di Miriam Ballerini, edito da Kimerik nel 2023, che per la prima volta devia, almeno in parte, dalle tematiche sociali che contraddistinguono la sua produzione, per cimentarsi nel giallo e nel thriller. Una scelta che affonda le sue radici nelle storie di serial killer - con dinamiche ben lontane dagli omicidi comuni - che l'autrice segue e cataloga da quando era sedicenne, raccogliendo nel tempo un'enorme quantità di materiale.
La domanda fondamentale che si pone è: Perché una persona, per vivere, dovrebbe uccidere?
Nasce così Lucas, personaggio costruito con cura, il protagonista “negativo” del romanzo, anche se questo giudizio non è una condanna a priori. Lo conosciamo dopo il suo arresto e, passo dopo passo, impariamo a capire cosa lo ha spinto a diventare quello che i giornali chiamano “Il mostro delle lacrime”.
A tessere la trama è Nicla, giovane scrittrice che sta raccontando la storia di Lucas; nel corso del romanzo incontrerà le persone con cui l'uomo è entrato in contatto - parenti delle vittime, poliziotti, ragazze sopravvissute - oltre che lo stesso “mostro”, entrando nel carcere in cui è rinchiuso.
Nicla vive con il figlio in un paese del Comasco, in un condominio che rappresenta un microcosmo, un vero campione delle contraddizioni della nostra società, con cui deve e vuole interagire.
Alla tensione mentale provocata dal confronto con Lucas, fa da contraltare una storia d'amore a cui Nicla cerca di credere.
A questo punto, non voglio raccontare altro, per non togliere a nessuno il piacere di una lettura che - ne sono certo - non lascerà delusi.
Al termine di ogni capitolo, Miriam Ballerini interviene in prima persona, riportando documenti, interventi, considerazioni basate su fatti reali, ricordandoci quanto questa storia sia anche una forma di denuncia sociale e un campanello d'allarme.
L'autrice sottolinea come la rabbia, il disagio, la fredda determinazione di un serial killer, da dramma personale, stiano diventando un male condiviso nella nostra società: sempre più chiusa, incapace di empatia, se non addirittura compiaciuta nell'alimentarsi della sofferenza altrui.
Una società psicopatica, superficiale e manipolatrice.
Mariangela Castelli, oltre che essere una lettrice professionista, è stata cofondatrice dell'associazione teatrale “Ubriachi di parole”, con sede ad Appiano Gentile. Nella sua lunga collaborazione con il Libro Parlato, ha prestato la sua voce alla realizzazione di ben 127 audiolibri, su un totale di oltre 12.000 titoli attualmente disponibili.
Ogni anno sono un centinaio i volontari che prestano la propria voce all'iniziativa. Gli utenti principali sono non vedenti e ipovedenti, ma il servizio di rivolge sempre più ad altre categorie: una sezione specifica è dedicata, ad esempio, alle persone con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA).
Mariangela Castelli, oltre ad aver letto con grande maestria alcuni brani tratti da “L'altro io”, riuscendo a coinvolgere il pubblico anche in un ambiente disturbato e rumoroso come spesso accade al Salone, e la colpa non può essere certo imputata ai Lions, ha spiegato le doti e le caratteristiche che un donatore di voce deve possedere per realizzare un audiolibro di qualità.
Chi ritiene di avere le capacità può proporsi, ma prima di essere accettato dovrà sostenere un provino, valutato da una commissione apposita, giustamente severa.
Non si cercano enfatiche letture teatrali, ma interpretazioni capaci di accompagnare l'ascoltatore nei dialoghi, con le giuste pause, un tono dinamico e una lingua sempre attenta e fedele al testo.
I donatori di voce prestano la loro opera gratuitamente, così come gli autori che offrono i loro testi senza ricevere compensi.
Anche per quanto riguarda le opere, la selezione è accurata, per garantire contenuti di valore culturale e di piacevole intrattenimento.
© Marco Salvario
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