10 dicembre 2020

LA BIBLIOTECA DI PARIGI di Janet Skeslien Charles a cura di Miriam Ballerini

 


LA BIBLIOTECA DI PARIGI di Janet Skeslien Charles

Nessuno può far tacere i libri

© 2020 Garzanti

ISBN 978-88-11-81214-2

Pag. 399 € 17,90


Un romanzo, da quel che si legge nei pareri dati da eminenti giornali, fortemente desiderato, conteso da tutti gli editori internazionali. Nel mio piccolo l'ho giudicato un testo prezioso, una piacevole lettura; un libro che ci mostra una faccia diversa del periodo dell'invasione nazista. Ma, nonostante ciò, non ha creato in me quella forte emozione che mi aspettavo. Forse è stato tutto questo proclamarlo il libro più atteso e bla bla, ad avermi illusa, creando in me aspettative che, infine, sono state un poco smorzate mentre mi addentravo nella storia.                                                                                                                Nonostante ciò ne consiglierei ugualmente la lettura, perché è stato scritto partendo da personaggi veramente vissuti, da luoghi reali e dalle ricerche fatte dalla scrittrice. Più di tutto ne consiglierei la lettura proprio perché è un libro che tratta una faccia del tutto sconosciuta, o quasi, di una guerra che tutti conosciamo per altri aspetti.                                                                 Il romanzo segue due linee temporali: il 1984 in Montana, dove conosciamo Lily, una ragazzina che rimane orfana di mamma. La sua vicina di casa, Odile, è una signora riservata e chiusa, non parla mai con nessuno; ma si sa che è giunta anni prima dalla Francia.

Di cognome faceva Gustafson e abitava nella casa accanto. La gente la chiamava la Sposa della guerra, ma a me non sembrava affatto una sposa... Viveva qui dal 1945, ma sarebbe stata vista per sempre come la donna venuta da chissà dove”.

Lily inizia a incuriosirsi e cerca una scusa per potersi avvicinare alla donna e conoscere qualcosa di più della sua vita.                                                                                                             L'altra linea temporale inizia nel 1939 e prosegue fino al 1945 a Parigi. Ogni capitolo riporta il nome di Lily o di Odile, e sono le stesse protagoniste che, in prima persona, narrano le loro vicende. Ovviamente la vicenda principale riguarda Odile, la sua vita. Da quando inizia a lavorare alla biblioteca americana di Parigi.

Odile ama i libri, li vive, ci penetra. Nella sua biblioteca incontra gente, si formano intrecci; ci sono diverse persone con diverse culture e caratteristiche che le rendono uniche. Suo padre è un poliziotto e, ogni settimana, le porta a casa un suo sottoposto per cercare di farla fidanzare; sarà proprio uno di questi giovanotti che troverà posto nel cuore di Odile.                                     La sua vita prosegue sulle macerie: la guerra ha inizio in Europa, anche la Francia viene coinvolta e, Remi, suo fratello gemello, parte per il fronte, per non far più ritorno a casa.         Suo padre, scoprirà lei, ha un'amante, la stessa donna che, in seguito, curerà la madre.             La sua amicizia più preziosa si fonda proprio in biblioteca, con una donna inglese di nome Margaret. Tutto crolla quando i nazisti giungono in città e iniziano a farla da padroni. I libri diventano proibiti, gli ebrei vengono esclusi, allontanati, arrestati e portati nei campi di concentramento. Molte lettere anonime giungono al padre di Odile: chi accusa il vicino di casa, chi l'amico, chi uno straniero. Vengono chiamati i Corvi, mostrano tutta la bassezza umana.

La direttrice della biblioteca decide di tenere aperta la biblioteca, di nascosto, Odile e i suoi colleghi, portano a casa dei loro frequentatori i libri che desiderano leggere, rischiando ogni volta l'arresto quando vengono fermati e perquisiti dai nazisti.

Perché “I libri sono la luce”, così come sta scritto sulla facciata della biblioteca.

Era davvero Parigi quella? La signorina Reeder pensava di no. I viali erano deserti, le bancarelle dei mercati vuote. Persino i passeri erano volati via... Proseguendo a piedi, munita di borsa e maschera antigas, rabbrividì alla vista di un trio di soldati tedeschi di pattuglia. Angosciata dalla prospettiva di incontrare uomini come quelli anche altrove, la signorina Reeder accelerò il passo con un solo pensiero in mente: la Library”.

Attraverso i libri, come agiscono sulle persone, la scrittrice ci narra di quel periodo.

Si alternano la storia di Odile a quella di Lily e della donna ormai anziana. Scopriamo cosa ha potuto fare per salvare le persone e anche i suoi limiti, i suoi rimorsi. Il perché non ha sposato Paul, nonostante il loro grande amore, la loro passione consumata fino in fondo. Come mai ha sposato un altro uomo, perché è andata così lontana da Parigi, lasciando la cosa che per lei era la più cara: la biblioteca e il suo contenuto umano e letterario.


© Miriam Ballerini


fonte: https://oubliettemagazine.com/2020/11/26/la-biblioteca-di-parigi-di-janet-skeslien-charles-nessuno-puo-far-tacere-i-libri/?fbclid=IwAR11r-w8lRFh_Yi-oL5O940NO5WTfWcqAIa8Y6xRJQNQYsAKbA3FrWfltIw


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