03 luglio 2020

LE VITE DEGLI ALTRI a cura di Angelo Ivan Leone




LE VITE DEGLI ALTRI


Il comunismo e lo spettro della storia la cui ombra si protende sull’epoca contemporanea

Quando spesso ci troviamo a scuola, o anche altrove, a spiegare cosa sia stato il comunismo, spesso ci sentiamo a disagio e confusi. Accade per una serie di ragioni che possono variare dall’entusiasmo della richiesta, alla complessità dello stesso fenomeno e anche e, soprattutto, dalla differenza che c’era e c’è stata tra la sua teorizzazione filosofica e la sua pratica politica.
A riguardo proprio di quest’ultimo aspetto, io sono solito somministrare, come conclusione del ciclo di lezioni e anche come incipit in discussioni sul tema, questo film che è un vero capolavoro di quello che fu il comunismo nella pratica quotidiana.
La storia è quella della DDR, la Germania comunista e della sua spietata ed efficentissima polizia segreta: la Stasi che gareggiava in efferata efficenza con il suo omologo sovietico, il KGB. A tutti coloro che, infine, stravedono per l’odierno satrapo russo Putin, vorrei ricordare che l’attuale padrone del Cremlino viene proprio da lì, dal KGB, e ha lavorato proprio nella DDR a Dresda. E sembra di sentire l’abate Abone mentre tratteggia il ritratto della peggiore inquisizione nella persona di Bernardo Gui nel Il nome della Rosa di Umberto Eco.
“Raro connubio di virtù!”. Ecco, se volete, la Russia dei satrapi del KGB, al posto della nostra Europa, basta dirlo e, magari guardare questo film per capire, almeno, cosa fu e cosa ci aspetterebbe. Dasvidania tovarish!
(c) Angelo Ivan Leone

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