25 maggio 2020

“Il CODICE DELL’AMOR DIVINO” Un testo intenso e di forte spiritualità che riprende delle antiche catechesi sul Decalogo A cura di Vincenzo Capodiferro


Il CODICE DELL’AMOR DIVINO”
Un testo intenso e di forte spiritualità che riprende delle antiche catechesi sul Decalogo
A cura di Vincenzo Capodiferro

Il Codice dell’Amor divino. Le catechesi di Mademoiselle Cologne sul Decalogo”, è un testo pubblicato da Edizioni Sant’Antonio nel maggio del 2020. Questo Commento al Decalogo deriva dalle Istruzioni catechistiche del Pensionat Mademoiselle Cologne, appartenente a San Sulpizio, in Parigi, ove ha sede la Compagnia dei sacerdoti di San Sulpizio, fondata da Jacques Olier (1608-1657). Il quaderno delle istruzioni apparteneva ad una delle allieve: Céline Hérard e risale al 1860. Tante erano belle queste esperienze dei pensionati che vengono citate da alcuni autori dell’epoca, come E. M. Faillon, Histoire des Catéchismes de Saint-Sulpice, Paris 1831 e Félix Dupanloup, Vescovo di Orleans, L’oeuvre par excelence ou entretiens sur le catéchisme, Paris 1868. Tra le allieve predilette di Mademoiselle Cologne vi era Clémentine Nicolas, ragazza esemplare, la quale morì l’anno dopo la sua prima comunione. Sulla sua tomba fu scritta la famosa frase che troviamo anche nel nostro testo: A Gesù e a Maria per sempre. Le catechiste erano donne pie, preparate e venivano pagate con l’obolo degli allievi che si iscrivevano al corso. Molto intensa questa esperienza della Chiesa parigina che ci ricorda gli antichi tempi degli arbori della Chiesa, quando i Padri insegnavano la dottrina cristiana. Abbiamo aggiunto a completamento sei prediche del Padre Francesco d’Agira, frate cappuccino, sul peccato e sull’inferno a prosieguo delle istruzioni di Mademoiselle Cologne. Le meditazioni di questo santo frate risalgono agli inizi del ‘900. La maggior parte di queste sono dedicate ad un commento ed approfondimento sul Decalogo, il codice del divino Amore, appunto, scolpito sul Sinai di ogni cuore. Ferventi ed elevate queste note affettuose, rivolte a ragazzine in formazione, racchiudono uno scrigno di tenerezza e di profonda pietà cristiana: pur appartenendo ad un tempo che pare lontano dal nostro, che oramai è oberato dal frastuono della post-modernità, ci devono far riflettere sul valore immenso della legge divina, che è soprattutto una legge d’amore, che si compendia nell’imperativo categorico: “Ama perché ama”, e non solo, quindi, il “Devi perché devi” di kantiana memoria. La legge dell’amor divino, l’agostiniano “ama et fac quod vis” è la sintesi perfetta tra principio di piacere e il principio di dovere. Mademoiselle Cologne insieme ad altre volontarie catechiste ci hanno lasciato questo documento prezioso che testimonia l’importanza dell’educazione cristiana. All’uomo moderno vuole offrire uno spunto di seria riflessione sulla legge di Dio, fatta con parole semplici, affettuose, che si rivolgono a ragazzini e soprattutto ragazzine con fervore, amore e tenerezza. Non mancano certo anche gli effluvi di austerità, che a noi oggi paiono superati, come l’attenzione ai balli, ai festini, alle letture sconce. Ma questi schiaffi d’amore servono, perché non è cambiato nulla: la natura umana rimane sempre la stessa anche se il progresso va avanti. È il caso di ricordare “Uomo del mio tempo” di Salvatore Quasimodo: Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo. L’uomo non cambia mai e se prima c’erano i libri, i giornali cattivi, adesso ci sono i cellulari e bisogna stare sempre attenti. I giovani passano ore ed ore al cellulare ed anche gli adulti. Li vedo ogni giorno persi sugli schermini. Non dialogano più. Per comunicare anche a due passi usano le chat. È un tempo difficile. L’uomo contemporaneo potrà assaporare questo gusto antico di bellezza cristiana, quella bellezza sempre viva, che deriva dal più Antico e il più Nuovo, nel contempo, che è Dio stesso, quella bellezza che faceva esclamare ad Agostino: Tardi ti amai, Bellezza sempre antica e sempre nuova. Tardi ti amai. E per di più oggi che si richiede una complessiva ri-evangelizzazione della società occidentale, già evangelizzata un tempo, ma che ha perso il senso della fede. Abbiamo voluto dedicare questa opera ad un nostro antico Padre Spirituale: Monsignor Domenico Venezia, di Tolve. È stata una guida esemplare dei giovani, amorevole, affettuosa e tenera. Ci ha sempre dato la mano nei momenti di difficile cammino. Quando vedeva il giovane correva di lontano, lo abbracciava, come il Padre il figliol prodigo, lo consolava. E come potremo mai dimenticare queste premure amorose dei padri nostri? A maggior ragione si trova proprio a chiusura del testo una bellissima predica del Padre Francesco d’Agira sul figliol prodigo, di cui riportiamo, per beltà alcune strofe del canto bellissimo che veniva intonato nelle chiese un tempo:
Figlio, deh torna, o figlio,
torna al tuo padre amante!
Ahi, quante volte e quante
io sospirai per te.

Ahi, quante volte e quante
io sospirai per te!


Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono moderati e controllati quotidianamente.
Tutte le opinioni sono benvenute. E' gradita la pacatezza.

“Al di là dello spazio e del tempo. Il libro di Teneramata” di Ricardo Pérez Hernàndez a cura di Vincenzo Capodiferro

AL DI LÀ DELLO SPAZIO E DEL TEMPO La quinta dimensione: un’intuizione “indimostrata e indimostrabile all’evidenza dei sensi” “ Al di là ...